Piero Chiambretti e il Covid: “I medici e gli infermieri, esempi da cui l’Italia deve imparare tanto”

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Tornerà a essere il Pierino nazionale pungente che conoscevamo in tv? Piero Chiambretti, 64 anni, noto conduttore e autore televisivo, lo scorso marzo è stato ricoverato d’urgenza all’Ospedale Mauriziano di Torino, per tre focolai di polmonite provocati dal coronavirus. In una lettera toccante inviata a Repubblica, il Portalettere nazionale ha voluto ricordare quei momenti tragici in cui il Covid gli ha portato via anche la cara mamma:

Passare dall’interessarsi degli sviluppi del virus, ad esserne colpito, cambia la prospettiva in modo netto.

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I rumori del reparto Covid che non dimenticherà

Il conduttore della Repubblica delle Donne, nella sua missiva descrive chiaramente i rumori e l’incertezza di quel pronto soccorso, poi reparto Covid in cui è stato accolto dagli angeli in corsia, come chiama Chiambretti gli operatori sanitari:

Il pronto soccorso, i suoi rumori, la confusione di medici e malati, le barelle, le mascherine, sensazioni di qualcosa che avevo visto alla televisione, ma che dal vivo erano un’altra cosa: più definite, più realistiche e tangibili, che allontanavano il rumore fastidioso delle parole della tv, così vuote e lontane.

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Il conforto di medici e infermieri

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Piero Chiambretti e gli angeli in corsia al Mauriziano di Torino.

Piero Chiambretti affetto da coronavirus descrive esattamente lo smarrimento di chi arriva in quel caos, colpito dal virus, con la paura negli occhi, da solo, in cerca di qualche segnale di conforto. Un conforto che solo medici e infermieri sanno dare, come hanno donato a lui stesso. Bardati al punto da non riconoscerli, con tutti i dispositivi di protezione disponibili, gli angeli in corsia non hanno mai perso la passione per il proprio lavoro. Chiambretti spiega che:

La cosa che subito mi colpì di questi angeli fu l’età: tutti giovanissimi con una energia che trasmettevano ogni volta che li chiamavi, sempre sorridenti e rassicuranti, anche laddove le condizioni di salute non erano buone. Non avevano ricette per una pronta guarigione, non avevano la pillola magica che fa tornare tutti a casa, ma la loro efficienza mischiata alla grande umanità erano una medicina molto più forte delle medicine sperimentali che somministravano. Sempre presenti, il giorno come la notte, sempre vestiti dalla testa ai piedi con le maschere protettive che lasciavano evidenti segni in faccia.

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Nessun trattamento di favore, solo carezze e umanità

Piero Chiambretti nel suo drammatico racconto della lotta contro Covid 19, smentisce voci di un trattamento di favore a lui riservato dai medici perché un Vip. Il coronavirus rende tutti uguali con l’unico obiettivi di salvarsi:

Pensare che ci fossero dei favoritismi è un torto che si fa a persone che oltre a lavorare in condizioni difficili hanno perso la vita per tanti di noi.

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Chiambretti ha perso la mamma per coronavirus

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Piero Chiambretti e la mamma Felicita, morta per Covid.

Il dramma nel dramma. Nello stesso reparto in cui era ricoverato , Piero Chiambretti ha perso la mamma Felicita, di 83 anni. Anche per lei, medici e infermieri secondo il conduttore tv sono stati fondamentali, animi gentili e appassionati. Lo hanno supportato psicologicamente per la perdita, fino ad accompagnarlo verso la guarigione:

Ricordo la soddisfazione negli occhi degli infermieri e dei medici nel consegnarmi una cartella clinica dall’happy end quasi come fosse guarito uno di loro. Oggi che sono a casa e leggo che 160 tra medici, infermieri e personale sanitario, hanno perso la vita per salvare quelle altrui che in molti casi neanche conoscevano, mi si stringe il cuore e penso come il nostro Paese ha in queste persone degli esempi da cui imparare tanto.

di Catiuscia Ceccarelli

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