Donne, autismo e disabilità: nasce la petizione per l’inclusione ‘Noi da sempre in lockdown!’

La mancata assistenza durante il lockdown a donne, persone con autismo e con disabilità ha portato il gruppo ‘Noi per l’autismo’ a lanciare una petizione rivolta al Governo per una maggiore inclusione di queste categorie.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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La petizione ‘Noi da sempre in lockdown‘ lanciata dall’Associazione Noi per l’Autismo ha superato in breve tempo le 20.000 adesioni. La petizione pone l’attenzione su una maggiore inclusione per le donne, le persone con autismo e con disabilità. Nella presentazione della petizione si legge: “Vogliamo porre l’attenzione su una maggiore inclusione delle donne e delle persone con autismo o con altra disabilità sia a livello scolastico, sia lavorativo che sanitario“.

Donne, autismo, disabilità: più attenzione da parte del Governo

La petizione richiede più attenzione da parte del Governo. La pandemia da Covid-19 ha portato alla luce una serie di problematiche già esistenti tra cui il rischio di isolamento della donna, la mancanza di inclusione delle persone con autismo e la mancanza di assistenza sanitaria per le persone disabili.

Proprio per questo la petizione si rivolge trasversalmente al Governo: al Ministero dell’Istruzione, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Ministero della Salute e al Ministero per le Politiche Familiari e le Pari Opportunità.

Specialmente, la petizione pone particolare attenzione sul ruolo della donna come caregivers.

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Caregivers? Un lavoro da donne

I caregivers sono donne.
La donna ricopre più di due ruoli ed è sempre presente nei bisogni familiari riguardanti la salute.

Secondo un’indagine condotta nel 2018 da Ipsos per Farmindustria, su un campione di 800 donne adulte in Italia, nell’86% dei casi è la donna a ricoprire più di due ruoli e compiti.

Le necessità familiari che riguardano la salute sono competenza delle donne in diverse fasi: nel momento della prevenzione (66%), durante il percorso terapeutico (65%), nel corso dell’interlocuzione con il medico nella fase della diagnosi e della terapia (58-59%).

Inoltre, una donna su cinque è coinvolta nell’assistenza a familiari disabili o malati. Quando sono le donne ad essere malate, spesso vengono lasciate sole.

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Donne caregiver in famiglia e insegnanti di sostegno

Durante il lockdown le donne hanno ricoperto il ruolo di insegnanti e educatrici.

Nella didattica a distanza, durante le varie fasi di lockdown, sono sempre state le donne a ricoprire il ruolo di caregiver in famiglia e contemporaneamente quello di insegnanti di sostegno ed educatrici in ambito scolastico in caso di soggetti con autismo o disabilità.

Il ruolo della donna, in questo modo, diventa pesante e insostenibile. La donna deve districarsi tra impegni familiari, impegni di sostegno scolastico in caso di autismo o disabilità e il proprio lavoro in smart working (ammesso resti del tempo a disposizione).

Inoltre, se la donna si occupa di un familiare con autismo o con disabilità rischia di rimanere sola ed emarginata.

Leggi anche: Sostegno per coloro che aiutano i disabili: in bilancio un fondo per i caregiver

La petizione ‘Noi da sempre in lockdown’

Petizione donne, autismo, disabilità.
Noi per l’Autismo ha lanciato la petizione ‘Noi da sempre in lockdown’ per una maggiore inclusione di donne e di persone con autismo e disabilità.

Da tutte queste criticità emerse durante l’anno della pandemia, nasce la petizione ‘Noi da sempre in lockdown!’, più inclusione per le donne, l’autismo e la disabilità lanciata da Davide Soldani di Noi per l’Autismo.

Nella presentazione della petizione viene presentato lo scopo principale, quello di una maggiore inclusione delle categorie sopraelencate in modo da sollevare la famiglia dagli oneri assistenziali:

Vorremmo porre l’attenzione su una maggiore inclusione delle donne e delle persone con autismo o con altra disabilità sia a livello scolastico, sia lavorativo che sanitario, principalmente sollevando la famiglia (e le donne in particolar modo) da oneri assistenziali.

Nello specifico si chiede di poter accedere all’assistenza indiretta, di poter avere, in caso di didattica a distanza e di soggetti con autismo o disabilità, l’insegnante di sostegno o l’educatrice a domicilio.

Si chiede, inoltre, di poter effettuare test salivare molecolare per il Covid-19 a domicilio, di essere supportati in caso di positività al coronavirus e di poter effettuare il vaccino antinfluenzale a domicilio.

Inoltre, si richiede di aumentare il Fondo per le Non Autosufficienze e il Fondo per l’Autismo in modo da garantire la completa attuazione della Legge 134/15 sulle disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie e di costituire la figura del Garante per i Diritti delle Persone con Disabilità.

Leggi anche: Ambrogino d’Oro, tra i premiati il progetto DAMA: assiste i disabili per le cure in ospedale

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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