Pavullo, vaccini conservati male somministrati a 33 bambini

A Pavullo, nel modenese, flaconi contenenti il vaccino Pfizer per il Covid vengono conservati male e inoculati a oltre trenta bambini. L'Azienda sanitaria richiama subito le famiglie.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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A Pavullo, comune in provincia di Modena, sono stati somministrati vaccini conservati male ad oltre trenta bambini. I genitori dei piccoli, tra i 5 e gli 11 anni, hanno ricevuto una chiamata dall’Ausl dove gli si chiede di portare subito i figli in ospedale.

Dai primi riscontri sembrerebbe che i flaconi fossero stati scongelati da troppo tempo, non ci dovrebbero essere complicanze, ma i genitori sono stati convocati in via precauzionale per effettuare dei test sugli anticorpi.

Pavullo, vaccini conservati male: cos’è successo?

Sull’ospedale di Pavullo si sono accesi i riflettori: a 33 bambini sono state inoculate dosi di vaccino scongelate oltre il termine previsto. Le autorità sanitarie hanno subito allertato i genitori dei bambini per farli portare nell’ambulatorio e verificare il numero di anticorpi.

La notizia è stata diffusa ieri, dalla Gazzetta di Modena, e in queste ore sta destando non poco allarmismo e preoccupazione non sono nelle famiglie coinvolte, ma in tutte quelle a cui è stato somministrato lo stesso vaccino.

Si tratta infatti del farmaco Pfizer distribuito nella scorsa primavera tra maggio e giugno. Le provette utilizzate erano state scongelate da più di 10 settimane, tempo massimo stabilito dai protocolli.

Leggi anche: Quanto guadagna Pfizer dai vaccini? Gli attivisti: “È ora di sospenderne il monopolio”

Pavullo, vaccini conservati male: la risposta dell’Ausl

Il problema sembrerebbe causato da un disguido interno. Il vaccino Pfizer ha una data di scadenza pari a 9 mesi, conservato a bassissime temperature, viene scongelato solo a ridosso della somministrazione. La casa farmaceutica indica che il farmaco può essere distribuito fino a 8 settimane dopo il decongelamento.

L’Ausl di Modena, dopo le prime preoccupazioni, è corsa subito ai ripari, dichiarando alla Gazzetta:

La somministrazione a minori è stata effettuata con una tempistica successiva a quella raccomandata, ad oggi, dalla ditta produttrice come ottimale in termini di efficacia, vale a dire 70+2 giorni dopo lo scongelamento.

Finora nessuno dei bimbi ha lamentato malesseri o eventi avversi ma, al di là delle ovvie verifiche sulla effettiva efficacia del vaccino in termini di presenza anticorpale nonostante le non corrette modalità di conservazione, è evidente la preoccupazione nelle famiglie.

L’Ausl, inoltre ha sottolineato come: “Dall’inizio della campagna vaccinale i dati di stabilità e validità del vaccino sono in continua evoluzione e, a più riprese, sono stati prolungati e modificati dalla ditta produttrice sulla base delle evidenze scientifiche progressivamente acquisite”.

Leggi anche: Dopo Pfizer anche l’EMA esprime dubbi sulla necessità della quarta dose

Vaccini conservati male: la chiamata dell’ospedale alle famiglie

I genitori dei bimbi coinvolti sono stati contattati dall’Azienda sanitaria di Modena per verificare lo stato di salute dei piccoli. Come ha sostenuto anche l’Ausl nessuno presenta dei sintomi o complicanze gravi.

La convocazione presso l’ospedale è derivata dalla necessità di dover controllare il livello degli anticorpi e capire se il ritardo nella somministrazione possa comunque aver assicurato una buona copertura anti-Covid.

Tuttavia, sono in corso diversi accertamenti volti a comprendere il motivo dell’errore e la possibile reazione immunitaria da parte dei bambini interessati.

Leggi anche: Quarta dose di vaccino, il CEO di Pfizer, Albert Bourla: “Potrebbe non servire”

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