Pass Covid attivo dal 26 aprile: cosa c’è da sapere su spostamenti e nuove norme

A partire dal 26 aprile spostamenti tra regioni di nuovo possibili anche tra zone rosse e arancioni in maniera meno restrittiva, ma sempre con autocertificazione. Ecco cosa cambia.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Pass Covid cosa c’è da sapere? Dal 26 aprile sarà di nuovo possibile spostarsi tra Regioni, anche tra zona arancione o rossa. E in attesa del pass vero e proprio, disponibile a partire dalla prossima estate, il Governo si riorganizza.

Dalla prossima settimana, dunque, per gli spostamenti potrebbe essere sufficiente allegare all’autocertificazione attestati di:

  • avvenuta guarigione dal Covid
  • avvenuta vaccinazione
  • esito negativo del tampone.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia.

Pass Covid cosa c’è da sapere? Ecco le novità dal 26 aprile

Pass Covid cosa c'è da sapere sugli spostamenti tra regioni, ecco le novità

In attesa che arrivi il vero pass, il decreto del Governo, in vigore dal prossimo lunedì, autorizzerà gli spostamenti anche tra le zone dove il numero di contagi è più alto. Per viaggiare tra regioni in fascia arancione o rossa dal 26 aprile basterà avere un’autocertificazione.

Se prima, infatti, ci si poteva muovere tra regioni solo per comprovate esigenze lavorative o di salute o per rientrare presso la propria residenza o domicilio, adesso le misure si allentano. Si dovrà semplicemnte allegare all’autocertificazione un modulo che attesti di essersi sottoposti al vaccino, oppure di aver effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti alla partenza, oppure di essere guariti dal Covid-19. 

Nella riunione di oggi del Comitato tecnico-scientifico si analizzeranno le condizione che riporteranno alle riaperture graduali annunciate presidente del Consiglio Mario Draghi. Si dovranno concordare e limare i dettagli riguardo le nuove norme che renderanno di nuovo possibili gli spostamenti.

I governatori del centrodestra, insieme ad alcuni rappresentanti di Italia viva, continuano a fare pressione chiedendo di prorogare alle 23 il coprifuoco e di anticipare al 15 maggio la riapertura dei ristoranti al chiuso almeno a pranzo. Questo è un tema costante al centro delle discussioni tra governo e Regioni. Non è quindi da escludere che nel nuovo decreto possa essere inserita una norma che preveda modifiche in tal senso, se la curva dei contagi dovesse scemare.

Riguardo alle riaperture si è espressa la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini:

Il comportamento di ciascuno di noi farà la differenza: più saremo prudenti e responsabili, e più velocemente torneremo alla normalità.

Leggi anche: Arriva il passaporto vaccinale: ecco cosa ci permetterà di fare

Le regole per l’estate e per le zone gialle: a cosa servirà il pass Covid

Le nuove regole per l'estate e per le zone gialle

Dal 26 aprile gli spostamenti tra regioni gialle, invece, saranno liberi. C’è però una nuova eccezione e non è certamente di poco conto: tutti coloro che hanno già ricevuto la doppia dose di vaccino o un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti o la certificazione di essere guarite dal Covid-19 potranno spostarsi anche per scopi turistici.

Dovranno avere con sé l’autocertificazione e allegare l’attestato con uno dei tre requisiti. La scelta del Governo è dettata dalla difficoltà di avere subito a disposizione la tessera magnetica, cioè quello che ormai è diventata nota come “Pass Covid”. Una tessera, appunto, che contenga le stesse informazioni aggiornate, grazie all’inserimento in un database.

Pare inoltre che tale tessera potrebbe diventare obbligatoria in vista della stagione estiva, un database di questo tipo renderebbe più facile anche un eventuale tracciamento qualora dovessero esserci dei contagi.

Per accedere ai ristoranti servirà il Pass Covid?

Per quanto riguarda l’apertura dei ristoranti in zona gialla soltanto all’aperto, con il coprifuoco sempre stabilito alle 22, c’è una discussione in corso.

Queste restrizioni ovviamente limiterebbero il numero di clienti e, per questo, si chiede la possibilità di prorogare l’orario obbligatorio di ritorno a casa almeno alle 23, in modo da consentire ai gestori dei locali pubblici di programmare un doppio turno per la cena. Un’opzione che il Cts però vorrebbe bocciare, ritenendo che in questo modo aumenti il rischio di creare assembramenti e che si agevoli ulteriormente la circolazione delle persone.

Draghi ha annunciato che sarà consentito dal 1° giugno, anche l’apertura dei ristoranti al chiuso, ma una parte dei presidenti di Regione sollecita l’anticipo al 15 maggio, “per non penalizzare chi non può usufruire di spazi all’aperto e quindi al momento non potrà riprendere l’attività”.

Anche qui una posizione che difficilmente potrà però essere avallata.

Quando riapriranno palestre e piscine

Riapertura di palestre e piscine

Proprio oggi il Cts analizzerà i protocolli relativi alle attività sportive. I gestori delle palestre premono per essere equiparati alle piscine e chiedono di poter riaprire le strutture, sia pure con protocolli severi e con lezioni individuali.

Dopo il via libera agli sport da contatto come calcetto e basket, sia pure all’aperto, i gestori delle palestre sottolineano infatti che 2 metri di distanziamento, divieto di utilizzo delle docce e degli spogliatoi e sanificazione degli ambienti e delle attrezzatura:

Sono una garanzia sufficiente alla minor circolazione del virus anche negli spazi chiusi.

Leggi anche: Il Covid ha i giorni contati: ecco le date in cui torneremo alla normalità

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