Covid-19, nessun decesso a Londra in 24 ore: il Regno Unito verso la fine del lockdown

Nessun decesso a Londra per Covid-19 è stato registrato il 28 marzo: l'efficace campagna vaccinale sta conducendo i britannici verso la fine del lockdown.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Nessun decesso a Londra nelle ultime 24 ore. Un dato che sa di speranza quello arrivato ieri dal Regno Unito.

Secondo quanto riportato dalla Bbc, che ha citato i numeri del 28 marzo del Public Health Center, per la prima volta in sei mesi (e per due volte in un anno) nella capitale dell’Inghilterra si sono registrati zero decessi causati da Covid-19.

Il traguardo è certamente frutto di una campagna vaccinale efficace e capillare: nei primi 3 mesi di vaccinazioni, hanno ricevuto la prima dose già 30 milioni di britannici, ovvero circa il 57% di tutti gli adulti.

Con dati del genere, è impossibile non pensare alla fine del lockdown, che diviene una possibilità sempre meno remota. I britannici si avviano così verso un allentamento irreversibile delle misure di contenimento volte a prevenire il Covid-19.

Covid-19, nessun decesso a Londra in 24 ore, i medici: “Normalità ancora molto lontana”

Covid-19, nessun decesso a Londra in 24 ore, i medici: "Normalità ancora molto lontana"

Sembrano lontani i giorni in cui Londra rappresentava l’epicentro della prima ondata di pandemia lo scorso anno, quando nella capitale inglese si registrava il 12% dei decessi da Covid-19 di tutta la Gran Bretagna. Così come sembra lasciata alle spalle l’ipotesi di una crisi pandemica simile a quella dello scorso aprile, quando a Londra venivano segnalati 230 decessi giornalieri dovuti al virus.

I dati di oggi registrano evidenti miglioramenti, ma i medici inglesi invitano comunque a tenere a freno l’entusiasmo. Uno di loro, citato dal Guardian, ha detto:

È un traguardo fantastico quello di aver raggiunto zero decessi in 24 ore.

Ma siamo comunque molto lontani dal tornare alla normalità.

In ogni caso, è innegabile che dati così possano soltanto far ben sperare i cittadini: domenica in tutto il Regno Unito si sono registrati solo 19 decessi legati al Coronavirus, mentre i casi sono calati di un terzo e scesi a 3.862. Non sorprende che gli inglesi riescano ormai ad intravedere la fine della pandemia: numeri così sono per l’Italia e molti altri Stati ancora tristemente lontani.

Leggi anche: L’Italia accelera sui vaccini: sì alla somministrazione nelle farmacie. Atteso il monodose J&J ad aprile

Covid-19, nessun decesso a Londra in 24 ore: verso un primo allentamento del lockdown

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Da lunedì, nel Regno Unito, è nuovamente entrata in vigore la cosiddetta “regola del 6”: ritornano i contatti sociali fra un massimo di sei persone di due nuclei familiari diversi. Consentite pure le attività sportive individuali all’aperto, come golf o tennis.

Il Governo britannico di Boris Johnson ha così tentuto fede ad un’altra tappa prevista dal piano di riapertura, che fissava proprio al 29 marzo la possibilità, qualora tutto fosse andato come previsto, di tornare ad avere contatti sociali tra massimo 6 persone e di poter svolgere attività fisica all’aperto. Ma, come precisato dal premier stesso, gli allentamenti seguiranno i dati, non le date. Nel paese restano ancora chiusi negozi non essenziali, pub, ristoranti (salvo asporto), cinema, teatri, piscine e luoghi d’intrattenimento.

Sullo scottante tema dei viaggi all’estero, il governo britannico non esclude che già a partire da questa estate sarà possibile partire oltre il confine nazionale, pur precisando che il via libera dipende ovviamente dall’approvazione dei paesi di arrivo.

In ogni caso, Matt Hancock, Ministro della Sanità britannico, ha invitato la popolazione ad osservare con la stessa attenzione le norme anticontagio, evitando di lasciarsi prendere da facili entusiasmi. Ha affermato:

Non vogliamo essere troppo veloci.

Puntiamo ad un allentamento delle restrizioni del lockdown non veloce ma irreversibile.

E dunque piccoli passi verso la normalità, ma senza mai retrocedere. La road map di Boris Johnson, nel frattempo, prevede il ritorno definitivo alla normalità il 21 giugno, data che sancirebbe la conquista dell’Indipendenza dal Covid. Solo il tempo ci dirà se tutto andrà come previsto.

Covid-19, nessun decesso a Londra in 24 ore: i dati sui vaccini

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Se nel Regno Unito si comincia a respirare una parvenza di normalità, è soprattutto grazie a dati sempre più incoraggianti, dovuti ad una campagna vaccinale che procede senza freni e impedimenti particolari.

In tre mesi, sono già 30 milioni i britannici ad aver ricevuto la prima dose di vaccino, ovvero il 57% di tutti gli adulti. Altre 3 milioni e mezzo di persone hanno avuto la somministrazione della seconda dose: perciò, in tre mesi sono state somministrate circa 33.678 milioni di dosi in tutto.

Senza contare che il Paese attende l’arrivo di ulteriori 500 mila dosi del nuovo vaccino statunitense, quello Moderna, che andrà ad aggiungersi alle sei milioni di dosi Pfizer e AstraZeneca, già disponibili. L’arrivo del nuovo vaccino aprirà all’immunizzazione dei cittadini con meno di 50 anni.

Il Regno Unito in tema di vaccini corre veloce rispetto all’Europa e sta rafforzando ulteriormente le proprie capacità produttive. Boris Johnson ha sottolineato questo punto e si è pure espresso sulle tensioni provocate dalla spartizione delle dosi, affermando:

La nostra priorità è proteggere i cittadini britannici.

Al momento non abbiamo surplus di vaccini, considereremo il modo migliore per distribuirli non appena saranno disponibili.

L’esperienza del Regno Unito dimostra ancora una volta che la chiave per sconfiggere il virus risiede in una campagna vaccinale efficace. Ed è il momento di attuarla e pretenderla in tutti i Paesi.

Leggi anche: Ue-Astrazeneca, stretta sulle esportazioni: “Di 120 milioni di dosi, consegnate meno di 30”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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