Covid-19, il paradosso di Pasqua: vietati spostamenti tra Regioni ma consentiti viaggi all’estero, fino a Bangkok

Il Viminale ha dato il via libera ai viaggi all'estero per turismo anche a Pasqua, quando l'Italia diverrà zona rossa e saranno vietati spostamenti tra Regioni.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Viaggi all’estero per Pasqua? Come noto, il decreto Covid stabilisce che nei giorni del 3, 4 e 5 aprile, ovvero quelli dal sabato al lunedì di Pasquetta, in Italia verrà disposta la zona rossa nazionale: il provvedimento vieta gli spostamenti tra Regioni, impone il coprifuoco dalle 22 alle 5 e ammette solo uno spostamento al giorno di massimo due persone per far visita ai propri cari. Ma c’è un paradosso.

Stando ad una nota del Viminale, sono consentiti gli spostamenti (anche tra Regioni) per andare in vacanza. Chi deve andare all’estero per turismo può raggiungere l’aeroporto, anche se si trova in una zona rossa o arancione.

La cosa potrebbe sorprendere, ma non è una novità: la possibilità di andare all’estero c’è da giugno 2020, quando i Paesi europei hanno riaperto i confini, con il ripristino della libera circolazione nell’area di Schengen.

Questa è la contraddizione delle misure del Governo ai tempi del virus: impedire ai cittadini di spostarsi all’interno del territorio nazionale per far visita ad amici e parenti (che magari abitano in un’altra Regione), ma, allo stesso tempo, consentire di poter imbarcarsi da turisti per posti lontanissimi, anche se si proviene da una zona rossa.

I viaggi per turismo in Italia sono sostanzialmente vietati dall’inverno scorso, eppure, nella realtà dei fatti, si può prendere un aereo per un Paese straniero anche a Pasqua, quando tutta Italia sarà zona rossa e molti non potranno far visita alle proprie famiglie lontane.

Nel corso della mattinata di oggi, il Ministro della Salute Roberto Speranza firmerà una nuova ordinanza che disporrà l’obbligo “per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione Europea” di tamponi in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni.

Covid-19 e viaggi all’estero a Pasqua: la nota del Ministero dell’Interno in risposta ad Astoi

Covid-19 e viaggi all'estero a Pasqua: la nota del Ministero dell'Interno in risposta ad Astoi

La questione dei viaggi all’estero a Pasqua è tornata a far discutere pochi giorni fa, a seguito di una nota del gabinetto del Ministero dell’Interno che, su richiesta di delucidazioni da parte di Astoi Confindustria Viaggi (associazione che rappresenta più del 90% dei tour operators in Italia), ha fatto luce su un punto poco chiaro riguardo gli spostamenti.

In particolare, Astoi chiedeva al Viminale se davvero fosse possibile trovare all’interno della stessa normativa misure così restrittive a livello nazionale, ma così blande a livello internazionale, data la concessione di spostamenti turistici dall’Italia ai Paesi dell’area Schengen e oltre.

E il Viminale ha dato parere positivo: con una nota di risposta, ha confermato che è possibile spostarsi anche in zona rossa e arancione per raggiungere l’aeroporto di partenza, con l’obbligo di autocertificazione. E ovviamente con tutte le implicazioni del caso: tampone obbligatorio all’andata e al ritorno, forti possibilità di una quarantena obbligatoria al rientro e la consapevolezza che tutto potrebbe cambiare in base all’andamento dei contagi.

Ma, considerando che in Italia gli spostamenti tra Regioni saranno vietati fino al 30 aprile (salvo motivi di lavoro, salute o necessità), che alle persone in zona rossa è vietato uscire di casa e che a quelle in zona arancione è vietato allontanarsi dal proprio comune, la possibilità di poter viaggiare all’estero come turisti sorprende e sembra, a tutti gli effetti, l’ennesima grande contraddizione delle misure governative ai tempi di Covid.

Leggi anche: Arriva il passaporto vaccinale: ecco cosa ci permetterà di fare

Covid-19 e viaggi all’estero a Pasqua: dove si può andare per un viaggio turistico

Covid-19 e viaggi all'estero a Pasqua: dove si può andare per un viaggio turistico

Attualmente gli spostamenti da/per l’estero si basano sul decreto in vigore fino al 6 aprile, che poggia sull’Allegato 20, che divide in 5 fasce (A,B,C,D,E) i Paesi in cui è possibile viaggiare. La divisione è fatta sulla base del rischio epidemiologico e degli obblighi da rispettare al rientro in Italia. Gli elenchi vengono aggiornati con apposita ordinanza del Ministro della Salute, assieme al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e sono i seguenti:

  • ELENCHI A E B: Viaggi all’estero per turismo senza limitazioni (se non quelle eventuali imposte dagli Stati d’arrivo) sono consentiti verso San Marino e Città del Vaticano, che rientrano nell’elenco A. Si può viaggiare all’estero anche da/per i Paesi dell’elenco B, considerati a basso rischio epidemiologico, ma, per il momento, nessuno rientra tra questi.
  • ELENCO C: Gli spostamenti da/per gli Stati dell’elenco C sono consentiti senza motivazione specifica, quindi anche per turismo. Al rientro in Italia bisogna però compilare un’autodichiarazione ed effettuare 2 giorni prima della partenza un tampone, che deve risultare negativo. Coloro che rientrano da questi Paesi senza la certificazione del tampone, sono sottoposti a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria. Gli Stati compresi un questo elenco sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi i territori del continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra e Principato di Monaco.
  • ELENCO D: Da agosto 2020, i viaggi per turismo sono possibili non solo negli Stati dell’Unione Europea e dell’area Schengen, ma anche in Paesi che si trovano al di fuori di questa zona, considerati però a basso rischio epidemiologico. Al rientro in Italia, è in questo caso necessario compilare un’autodichiarazione e sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni. Inoltre, sarà possibile raggiungere la propria abitazione solo con mezzo privato. Gli Stati compresi in questo elenco sono: Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore e Thailandia.
  • ELENCO E: Questo elenco comprende i Paesi in cui non è consentito andare, ovvero nel resto degli Stati del mondo, quelli che non compaiono nei precedenti elenchi, perchè considerati territori a maggior rischio.

Ovviamente questa è solo la teoria: nella realtà dei fatti, alcuni Paesi aperti al turismo italiano, come ad esempio l’Australia, hanno col tempo chiuso all’ingresso degli stranieri. Perciò, prima di avventurarsi in un viaggio all’estero, è profondamente consigliato informarsi sulle norme in vigore nel Paese di destinazione. Un modo rapido per sapere se il Paese che si vuole visitare è tra quelli in cui si può viaggiare per turismo, è compilare il Questionario interattivo online della Farnesina.

Covid-19 e viaggi all’estero a Pasqua, Federalberghi: “Incomprensibile autorizzare viaggi all’estero e impedire quelli in Italia”

La possibilità di viaggiare all’estero nonostante la zona rossa nazionale prevista per Pasqua ha alimentato polemiche comprensibili, che arrivano soprattutto dal sistema dell’ospitalità italiana, fermo e in difficoltà da mesi. Si è espresso in merito il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che ha detto:

Se è vero come è vero che le persone vaccinate o con tampone negativo sono a basso rischio di contagio, allora questa logica deve essere applicata anche ai viaggi in Italia, così come la possibilità di frequentare terme, impianti di risalita, riunioni, congressi e manifestazioni fieristiche.

Gli alberghi sono fermi da mesi a causa del divieto di spostarsi da una regione all’altra. Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia.

Una rabbia comprensibile quella dei tour operators italiani, in ginocchio ormai da mesi a causa delle restrizioni volute dal Governo per il virus, e che ora si troveranno davanti alla beffa delle loro serrande chiuse e di migliaia di persone in partenza, pronte a impinguare le casse di qualche località estera. Sul tema si è espresso pure Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che a Tg2post ha affermato:

Quello che abbiamo chiesto è rimanere a casa e non spostarsi, chi va all’estero e rientra deve fare un tampone all’andata e al ritorno.

Ma non stiamo assolutamente consigliando ai cittadini di andare all’estero, anzi sconsigliamo di spostarsi perchè siamo in una fase difficile.

Certamente il Governo non incoraggia spostamenti all’estero, ma neanche li vieta categoricamente. E l’odore di presa in giro, soprattutto per i lavoratori del turismo lasciati sul lastrico, è molto difficile da mandar via.

Leggi anche: Turismo del vaccino: viaggi extra lusso con dose in omaggio, la nuova moda dei ricchi

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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