Morte dell’agricoltura contadina, un film di Rohrwacher per riflettere

Contro le monoculture intensive e a sostegno dell'agricoltura contadina, il film "Omelia contadina" di Alice Rohrwacher e JR è una marcia funebre dei piccoli agricoltori e abitanti dell'altopiano dell’Alfina.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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La battaglia dell’agricoltura contadina: “È una lotta molto difficile che aveva bisogno di un’immagine forte”, incalza la regista Alice Rohrwacher. La proliferazione di monoculture intensive, con cui le grandi aziende stanno rivestendo il nostro territorio, sta distruggendo l’intero paesaggio agricolo e sterminando milioni di insetti. L’idea di Omelia contadina nasce da una passeggiata al confine tra Lazio, Umbria e Toscana. Una passeggiata che, tra distese coperte da file ininterrotte di alberi di nocciole, fa sentire gli artisti, Rohrwacher e JR, come nel bel mezzo di un cimitero.

Omelia contadina, il cinema a sostegno dell’agricoltura contadina

A sostegno della comunità dei piccoli agricoltori dell’altopiano dell’Alfina, la regista italiana Alice Rohrwacher e l’artista francese JR creano il cortometraggio Omelia Contadina: una marcia funebre che celebra la morte simbolica dell’agricoltura contadina e che coinvolge gli eredi di una lunga tradizione di lavorazione dei campi. La morte è simbolica perché i mezzadri sono vivi e uno sguardo attento non può non percepire la vitalità e la tenacia che alimentano la loro faticosa lotta contro la speculazione, i sussidi e i pesticidi.

Presentata alla 77esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Omelia contadina nasce dal connubio di arte e cinema che, combinandosi, diventano azione: “azione cinematografica”, come viene definita dagli stessi autori. Lo scopo è quello di gettare luce sulla resilienza di tanti piccoli coltivatori. Questi con fervore e dedizione cercano di contrastare quell’agricoltura intensiva e standardizzata che, con il solo fine di massimizzare i profitti, saccheggia il nostro territorio di quella varietà e bellezza che da sempre lo contraddistinguono.

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Agricoltura contadina

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Le campagne italiane sono come cimiteri: così arriva l’idea

Alice Rohrwacher, figlia di un apicoltore, passeggiando tra le campagne dell’Italia centrale con il suo amico JR esprime il suo cordoglio nel sentirsi, proprio nel bel mezzo del paesaggio agreste, come in luogo di desolazione e morte: se ci si sente come in un cimitero, allora è un funerale che si deve tenere.

Tuttavia, nell’opera, la morte asserve e celebra la vita, le facce serie e sornione degli astanti al rito funebre lasciano trapelare e svelano un quanto mai inteso e vigoroso desiderio di sopravvivere e restare. Senza alcun scopo di lucro, i nove minuti di inno alla resilienza ed esistenza vogliono far riflettere, aprire nuove spazi di dibattito, ma soprattutto ricordarci che le radici sono importanti, e bisogna lottare per difenderle:

Ci avete seppellito, ma non lo sapevate che eravamo semi.


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Asia Solfanelli
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