Modello semplificato fino a 200 kW: il fotovoltaico non è mai stato più semplice di così

L'iter burocratico per gli impianti di grandi dimensioni si accorcia, con grande beneficio di imprese e comunità.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Il Ministero della Transizione Ecologica ha varato il decreto che estende il modello semplificato, valido in precedenza per gli impianti fino a 50 kW, a tutte le strutture con potenza massima 200 kW.

Il provvedimento agevola notevolmente il settore degli impianti industriali di medie e grandi imprese, aprendo le porte a investimenti massicci nell’energia rinnovabile, in previsione dell’innalzamento dei costi dell’elettricità.

Decreto energia, la semplificazione per il fotovoltaico

Installare pannelli fotovoltaici non è mai stato così semplice: il MITE, ampliando i termini del decreto del 2 agosto scorso, il modello unico semplificato per la realizzazione, connessione ed esercizio di impianti solari su edifici, strutture e manufatti fuori terra, come ad esempio capannoni o similari, facilita enormemente le procedure di richiesta per la messa in posa di pannelli fotovoltaici con potenza massima di 200 kW.

Il modello semplificato attua a tutti gli effetti il Decreto Energia, incentivando la produzione e l’autoconsumo.

Leggi anche: Decreto Energia, tutte le principali novità per le rinnovabili

Cosa cambia e chi può usare il modello semplificato per il fotovoltaico

Può ricorrere al modello semplificato chi voglia realizzare ex novo, ma anche potenziare o modificare un impianto fotovoltaico, a patto che si trovi in prossimità di un punto di allaccio alla rete nazionale dei servizi energetici, non si debba ricorrere a opere onerose per l’installazione e che si ceda il surplus ottenuto al Gse.

Tra le limitazioni permane il divieto di installazione su edifici storici o sugli immobili sottoposti a vincolo, salvo alcuni casi che andranno valutati dall’ente preposto di volta in volta.

Il vantaggio principale sancito dall’aggiornamento del decreto è la facilità e la rapidità con cui si può procedere ai lavori: sarà sufficiente trasmettere la domanda al proprio gestore, cui spetta il compito di verifica di idoneità della richiesta e, in caso positivo, di allaccio alla rete.

Modello semplificato, l’iter da seguire

Il modello semplificato si compone di due parti. Il richiedente, ossia chi desidera effettuare i lavori di installazione dell’impianto fotovoltaico con potenza nominale fino a un massimo di 200 kW, prende visione delle modalità di contratto previste per la connessione alla rete, compilando i dati richiesti dalla prima parte del documento, che andrà poi inviato – in via informatica – al gestore di rete.

Quest’ultimo, come abbiamo detto, in ottemperanza alle linee guida stabilite da ARERA, verifica la compatibilità della domanda e comunica l’esito al richiedente, avviando direttamente le procedure di allaccio alla rete.

Contestualmente, il gestore invia una copia del modello semplificato compilato anche al Comune e registra la richiesta sul portale Gaudi di Terna. In caso di necessità di piccoli interventi e lavori per la posa dell’impianto fotovoltaico o per l’allaccio alla rete del Gse, il gestore avvisa l’utente e gli addebita i corrispondenti importi dovuti. Infine, invia i dati dell’impianto alla Regione o Provincia autonoma per conoscenza e aggiornamento.

Una volta che i lavori di installazione dell’impianto saranno terminati, l’utente finale invia al gestore la seconda parte del modello semplificato, dove certifica i lavori effettuati e accetta il regolamento di esercizio. Sarà ancora una volta il gestore a ratificare agli enti preposti l’avvenuta installazione.

Resta l’obbligo per il richiedente a tenere a portata di mano tutta la documentazione inerente i lavori svolti, in caso di verifica da parte delle autorità.

Da 50 kW a 200 kW: chi dispone di questi impianti?

Un impianto fotovoltaico casalingo, per soddisfare il fabbisogno di un nucleo familiare composto da 4 persone, solitamente si aggira intorno ai 3 kW. In base alla potenza di ogni singolo pannello, che in media è di 200 W, si può stimare che per sopperire a tutte le necessità occorrano all’incirca 15/17 pannelli.

Quando si parla di impianti da 200 kW, dunque, ci si riferisce a grandi opere, destinate soprattutto a stabilimenti e industri di dimensioni considerevoli.

Ed ecco perché il modello semplificato rappresenta un’opportunità di crescita economica ed ecologica per il nostro Bel Paese: in meno di 10 anni questi attori, infatti, possono dire addio a bollette stratosferiche per l’energia elettrica, potendo allo stesso modo abbassare i costi di produzione.

Leggi anche: Fotovoltaici commerciali e industriali: il compromesso tra risparmio e sostenibilità

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