Long Covid e serotonina: l’ormone della felicità ci aiuta a guarire da tutti i sintomi

Long Covid, sempre più persone sostengono di avvertire sintomi del Coronavirus anche molto tempo dopo la guarigione dalla malattia. Uno studio ne svela i motivi. Qual è la causa principale di questo malessere generale?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Long Covid, sempre più persone avvertono dei sintomi ben precisi molto tempo dopo aver contratto il virus che ha causato la pandemia mondiale e dopo i vaccini. E un recente studio condotto da scienziati e ricercatori dell’Università della Pennsylvania e pubblicato sulla rivista “Cell” svela che un livello di serotonina, più comunemente noto come “ormone della felicità”, inferiore alla norma è una delle principali cause del Long Covid.

Ma cosa provoca? Quella sensazione di affaticamento perenne, di perdita della memoria e talvolta anche delle difficoltà respiratorie sono dovute proprio al Long Covid, che interessa attualmente 65 milioni di persone nel mondo. Cosa afferma precisamente lo studio?

Long Covid, quali sono i sintomi più comuni?

Non solo dispnea e difficoltà alle vie aeree, anche dopo i vaccini. Il Long Covid è l’insieme di tutti i sintomi che permangono dopo essere guariti dal Coronavirus e sono:

  • Ansia generale
  • Tosse
  • Fiato corto
  • Perdita del gusto e anche dell’olfatto
  • Raffreddore cronico, che permane per lungo tempo
  • Mal di testa e forti cefalee
  • Dolore al petto, al cuore e forti palpitazioni
  • Dolori addominali
  • Crampi, soprattutto al polpaccio
  • Stanchezza mentale e Brain fog, la difficoltà a trovare la concentrazione anche nelle più semplici attività quotidiane

Long Covid, quanto incide la serotonina nel corpo umano?

I sintomi del Long Covid possono persistere per mesi o addirittura anni dopo aver contratto il virus e variano da individuo a individuo, anche in base alla reazione del proprio sistema immunitario.

La mancanza della serotonina crea grandi scompensi nel corpo, come evidenzia lo studio. L’ormone delle felicità è un neurotrasmettitore presente nell’intestino, nei reni, ma anche nel cervello e la sua deprivazione può infatti creare scompensi all’ippocampo e influisce sulla perdita della memoria.

La serotonina invia i messaggi ai neuroni, influenza l’umore, le ossa e l’appetito sessuale, può accelerare la digestione, regola il sonno e svolge un ruolo chiave anche nella guarigione delle ferite.

Long Covid, i risultati dello studio

I ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno condotto lo studio su 58 pazienti che sono affetti da Long Covid per un periodo compreso tra i 3 mesi e i 22 mesi da quando hanno contratto il virus. E i dati sono stati tutti confrontati con analisi condotte su 30 persone che non presentavano sintomi post-pandemia e su altri 60 pazienti che si trovavano nella fase iniziale dell’infezione dal Coronavirus.

Come sottolineato da uno degli autori dello studio Maayan Levy, professoressa di microbiologia alla Perelman School of Medicine, questa ricerca spiega che “i livelli di serotonina e altri metaboliti sono stati alterati subito dopo aver contratto il Coronavirus cosa che accade anche immediatamente dopo infezioni virali. La differenza nelle persone con Long Covid è che la serotonina è stata l’unica molecola che non è tornata ai livelli pre-infezione“.

Long Covid, può colpire anche gli animali?

Anche gli animali possono sviluppare il Long Covid? Sì, non solo gli esseri umani. Anche gli animali possono contrarre il virus e/o avvertire i sintomi del Long Covid.

Allo stesso modo, alcuni sono anche molto simili ai nostri come affaticamento, fiato corto e persino problemi neurologici. A dirlo è uno studio della Konkuk University di Seoul, pubblicato sul Eid Journal del Cdc americano: “L’infezione da SARS-CoV-2 nei cani e nei gatti colpisce i polmoni e porta ad alterazioni patologiche”.

Uno degli autori dello studio, la dottoressa In-Soo-Choi ha rivelato: “Da quando il virus di Sars-Cov-2 è stato segnalato per la prima volta alla fine del 2019, l’infezione è stata osservata principalmente negli esseri umani. Ma anche alcuni animali lo hanno contratto”.

Più nel dettaglio: “L’infezione da Sars-Cov-2 causa effetti patologici a lungo termine, anche dopo che il virus è stato eliminato dai principali organi del corpo. Anche gli animali possono soffrire di una sindrome assimilabile al Long Covid”.

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Ilaria De Santis
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