Il Nobel per la Medicina va ai creatori dei vaccini anti-Covid: “Sconfiggeremo anche il cancro”

Il Nobel per la medicina 2023 è andato a Drew Weissman e Katalin Karikò: le loro scoperte hanno messo a disposizione una piattaforma universale per prevenire e curare molteplici patologie.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Il Nobel per la medicina 2023 è andato a Drew Weissman e Katalin Karikò. E si tratta di un premio più che meritato. Basti pensare che le loro scoperte hanno messo a disposizione una piattaforma universale per prevenire e curare molteplici patologie, dalle malattie infettive all’ipercolesterolemia fino al cancro.

A spiegare il ruolo cruciale della loro ricerca è stato oggi a La Stampa Giuseppe Novelli, genetista dell’Università Tor Vergata di Roma, che ha detto: “Le loro scoperte hanno prodotto un avanzamento della medicina che avrà ripercussioni per molti anni. È indubbio il ruolo chiave del lavoro di Weissman e Karikó nello sviluppo dei vaccini anti-Covid, per cui il premio è già meritato per questo. Tuttavia, è piuttosto limitante. Soltanto nell’ultimo anno ci sono oltre 16 mila pubblicazioni inserendo la parola chiave ‘Rna therapeutics’. Questo dimostra lo straordinario interesse scientifico della molecola”.

Nobel per la medicina a Weissman e Karikò: “Più vicini che mai a un vaccino per il cancro”

Nobel per la Medicina ai genitori dei vaccini anti-Covid

La vittoria del premio Nobel per la medicina di Drew Weissman e Katalin Karikò ha dimostrato la portata epocale della loro ricerca. Che non si è limitata a rispondere efficacemente alla pandemia di Covid-19, ma ha consentito pure di fare grandi passi avanti su un possibile vaccino per il cancro.

Novelli – esprimendosi su questa possibilità – ha spiegato: “Sono oltre 20 anni che questo sogno viene inseguito e con il contributo dei due nuovi Nobel siamo più vicini che mai. Stiamo parlando di vaccini che non prevengono il tumore, ma aiutano a curarlo. Con la piattaforma basata sull’mRna possiamo creare un farmaco in grado di allenare il sistema immunitario a riconoscere gli antigeni espressi specificatamente su un tumore”.

Insomma, si tratterebbe di un vaccino personalizzato visto che “la maggior parte delle mutazioni tumorali sono uniche per ogni singolo paziente”. Mentre “l’evoluzione della tecnologia, unita a costi sempre più contenuti, rende più reale la possibilità di sfruttare l’mRna anche contro altre malattie, alcune oggi incurabili. La perseveranza dei due nuovi Nobel per la Medicina dovrebbero essere da stimolo nel continuare a credere a investire nella ricerca. La medicina basata sull’Rna cambierà completamente il nostro modo di affrontare e prevenire le malattie”.

Nobel per la medicina a Weissman e Karikò: le motivazioni del Comitato

Karikò e Weissman hanno ottenuto il riconoscimento grazie alle loro scoperte che hanno cambiato “radicalmente la nostra comprensione del modo in cui l’mRNA interagisce con il nostro sistema immunitario”, recita la motivazione del Nobel.

I due premiati “hanno contribuito al ritmo senza precedenti di sviluppo di vaccini durante una delle più grandi minacce alla salute umana nei tempi moderni”, dice ancora il Comitato per il Nobel.

Nobel per la medicina, il commento di Bassetti e Pregliasco

A commentare la vittoria del Nobel per la medicina di Drew Weissman e Katalin Karikò sono stati anche alcuni virologi nostrani. Uno su tutti Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico ‘San Martino‘ di Genova, secondo cui questo riconoscimento “conferma la vittoria della scienza sul Covid” e mette a “tacere i ciarlatani di casa nostra e di tutto il mondo”.

Sentito dall’agenzia di stampa ‘AdnKronos‘, Bassetti ha ricordato come i vaccini abbiano “salvato milioni di vite e prevenuto malattie gravi”, confessando pure che sperava che questo premio “arrivasse già nel 2022”.

Anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università statale di Milano, ha commentato l’assegnazione del Nobel ai ricercatori Karikó e Weissman definendola “la miglior risposta a tante bufale”.

L’esperto, inoltre, ha dichiarato all’AdnKronos che “assegnare in tempi veloci un Nobel agli scienziati pionieri di questi studi possa aiutare a far capire che i vaccini a mRna sono il risultato di studi consolidati, hanno meccanismi d’azione ben conosciuti e non sono stati messi sul mercato in pochi giorni senza controllare come agiscono”.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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