L’Europa investe sui veicoli elettrici: boom di vendite nei primi mesi del 2020

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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In controtendenza al calo generale dell’attività produttiva, causa pandemia, il settore green continua la sua espansione. In particolare, registra una crescita senza precedenti il settore dei veicoli elettrici. Lo rivela il report Can electric cars bit the Covid crunch? di Transport & Environment, T&E, l’ente che quantifica gli investimenti di industria automobilistica e governi in Europa sulle auto elettriche. Gli investimenti dello scorso anno, dal valore di 60 miliardi, hanno generato nel Vecchio continente vendite record nei primi mesi del 2020.

Alla conquista del mercato mondiale

Sostanziali investimenti e norme relative alle emissioni di CO2 per le auto nuove, entrate in vigore quest’anno in Europa, hanno spinto l’industria automobilistica a investire sull’elettrico. I 60 miliardi stanziati rappresentano una somma 19 volte superiore rispetto agli investimenti nei due anni precedenti, quando le case automobilistiche europee andavano a fare affari in Cina. Si legge nel report che, ad oggi, l’Europa è sulla buona strada per riprendersi la leadership globale dell’industria automobilistica. È stato infatti calcolato un impegno 3,5 volte maggiore rispetto alla Cina nella produzione di veicoli elettrici e batterie. E, secondo T&E, l’Europa deve destinare ogni tipo di aiuto post-Covid in questa direzione. Soltanto investendo in una ripresa verde potremo realizzare il Green Deal europeo. Leggi anche: Perché la green energy è (davvero) il nostro futuro

Gli investimenti italiani

Vanno nella giusta direzione anche gli sforzi dell’Italia, secondo Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club che ha detto:

Sono positive le norme del Dl Rilancio approvato dal Governo, ora in discussione in Parlamento, che prevedono l’incremento del Fondo per l’acquisto di autoveicoli elettrici ed ibridi con 300 milioni aggiuntivi nel 2020/2021. E prevedono lo stanziamento di 20 milioni per la creazione di un polo di eccellenza per la ricerca e l’innovazione nel settore automotive a Torino.

Non coerente con questa decisione, invece, il comma 7 dell’articolo 200 che, per il Piano di rinnovo degli autobus, prevede la possibilità di acquistare veicoli diesel. I paesi europei si stanno impegnando ma secondo T&E mancano ancora un paio di passaggi per arrivare a un’uniformità e alla leadership europea dell’elettrico: inasprire ancora i limiti consentiti di CO2 per le auto entro il 2030 e garantire che a partire dal 2035 in Europa possano essere venduti solamente i modelli a emissioni zero. Leggi anche: “Un giorno viaggerà in tutta la città”: a Torino il primo minibus elettrico senza autista di Elza Coculo

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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