Perché la green energy è (davvero) il nostro futuro

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Una presa di coscienza sulle reali condizioni di salute del nostro pianeta è sempre più radicata e condivisa: le fonti non fossili e rinnovabili si affermano sul mercato energetico trovando sempre meno difficoltà e resistenze. Parliamo dell’energia eolica, idroelettrica ma soprattutto di quella solare, che negli ultimi dieci anni in Italia ha avuto grande successo, raggiungendo il suo boom nel 2011, quando il nostro Paese è stato il principale installatore di impianti fotovoltaici nel mondo. Questo primato è stato reso possibile dai numerosi incentivi che lo Stato aveva messo a disposizione di industrie e privati italiani. Ma incentivi o no, le risorse energetiche rinnovabili si riconfermano la scelta più conveniente per il futuro di tutti.

I 5 vantaggi dei pannelli solari

Conoscere i vantaggi di installare i pannelli solari è il primo passo verso la consapevolezza: la green energy ha un potenziale infinito. 1. Sostenibilità: l’utilizzo degli impianti solari permette di produrre energia a basso impatto ambientale, poiché non necessita di materie prime fossili per innescare processi di combustione e quindi non immette sostanze nocive nell’atmosfera. 2. Risorse infinite: fin quando il Sole non si spegnerà, possiamo utilizzare l’energia che arriva sul nostro pianeta come vogliamo. L’irradianza media che raggiunge la superficie terreste è uguale a 1000 W per ogni metro quadro, ed è totalmente a nostra disposizione. 3. Costi bassi: se il costo di investimento iniziale per l’installazione dell’impianto è importante, chi decide di puntare su questa tecnologia vedrà calare nettamente il costo della bolletta per l’elettricità, avrà la soddisfazione di prodursi l’energia che consuma e sarà in grado di rivendere alla rete nazionale quella in eccesso. 4. Varietà d’uso: l’energia proveniente dal Sole può essere utilizzata in molti modi. Con un impianto solare fotovoltaico, che trasforma la luce diretta raccolta dai pannelli in energia elettrica, con un impianto solare termico, che permette di servirsi del calore proveniente dai raggi solari per riscaldare un fluido, successivamente utilizzato ad esempio per riscaldare le abitazioni, con un impianto solare termodinamico, che mette insieme le due caratteristiche dei primi due impianti. 5. Facilità di smantellamento e riutilizzo delle componenti dei pannelli solari: a differenza degli impianti nucleari dai prodotti di rifiuto radioattivi e difficili da smaltire, gli impianti solari non creano alcun tipo di rifiuto, anzi, fino al 95% di un singolo pannello può essere riciclato e ha quindi bassissime conseguenze di impatto ambientale.

Non trascurare il tuo inverno: scegli in anticipo una stufa a pellet

Le stufe a pellet hanno davvero invaso il mercato del termoarredo, ma non tutti hanno ancora un’idea chiara del loro funzionamento. Cerchiamo di fare un po’ chiarezza iniziando col capire cos’è il pellet: si tratta di un combustibile ricavato dall’essicazione della segatura, che viene poi compattato sotto forma di tanti piccoli cilindri di dimensione variabile. Il pellet è a tutti gli effetti biocombustibile, perché deriva da un elemento naturale rigorosamente non trattato. La stufa a pellet dal punto di vista estetico è simile ad una normale stufa a legna con un design che varia a seconda del gusto personale. In aggiunta alle stufe si possono installare caldaie che permettono di collegarsi all’impianto di riscaldamento di casa. La combustione del pellet crea anidride carbonica e fumi che vengono espulsi tramite la canna fumaria o un collegamento diretto con l’esterno. I vantaggi di una stufa a pellet risiedono principalmente nella comodità d’uso: si può accendere in maniera automatica e comandata, basta solo riempire il serbatoio e premere un pulsante. Rispetto alla legna il pellet è un materiale comodissimo da utilizzare, inoltre è perfettamente essiccato e una volta partito il fuoco non c’è bisogno di controllarlo o riattizzarlo. La manutenzione di queste stufe non è particolarmente complessa, perché non si formano cenere o braci.

Efficientamento energetico: più facile in campagna che in città. Come mai?

L’installazione di pannelli solari e stufe a pellet teorica porta a consistenti miglioramenti per quanto riguarda l’efficientamento energetico e le emissioni: sul piano pratico è più facile a dirsi che a farsi. Parlando di costruzioni residenziali la differenza principale si riscontra tra le abitazioni di città e quelle di campagna. Nella tipologia di villetta unifamiliare o bifamilare si ha la completa gestione del proprio immobile. Nessun problema quindi nell’installare sul tetto un impianto di pannelli solari o di inserire una canna fumaria per l’utilizzo di una stufa a pellet. Una volta ottenuti dal comune i relativi permessi è possibile procedere tranquillamente. In un appartamento di città è tutto molto più complicato. Si ha quasi sempre a che fare con un condominio nel quale bisogna che ci sia l’unanimità – o quasi – degli inquilini per prendere decisioni che riguardano l’immobile. Non si può quindi semplicemente creare una nuova canna fumaria in mezzo al palazzo per installare una stufa a pellet né tantomeno utilizzare quelle esistenti, dato che il carico di fumi sarebbe molto superiore rispetto a quello calcolato per quelle canne.

Come ottenere il massimo rendimento dall’energia solare

Per quanto riguarda i pannelli solari l’installazione per un appartamento è più difficile che in una villetta. Tanto per cominciare l’impianto elettrico di un palazzo è centralizzato, quindi bisognerebbe rinnovarlo per consentire a ciascun appartamento di calcolare il proprio fabbisogno utilizzando l’energia proveniente dai pannelli. Inoltre una costruzione articolata come gli edifici di città ha dei consumi molto alti che richiedono una quantità di pannelli sicuramente molto superiore rispetto a quelli necessari per una villetta e di conseguenza un investimento iniziale più alto. La posizione ottimale di un pannello solare per ottenere il massimo rendimento è quella di esporlo a sud con un’inclinazione di 30°. Ora se in campagna non ci sono problemi di esposizione avendo tutti e 4 i punti cardinali disponibili, in città non tutti palazzi hanno questa possibilità: molti sono esposti a est o addirittura a nord. In questi casi l’esposizione non è sufficiente a garantire un buon rendimento.

Le nuove sfide energetiche: migliorare la qualità della vita nei prossimi 2 anni

Questo però non vuol dire che in città non si possa fare nulla, anzi. Il protocollo ITACA della regione Lazio stabilisce ad esempio che ogni nuova costruzione – anche nel caso di demolizione e ricostruzione – deve avere il 15% del fabbisogno energetico soddisfatto da fonti di energia rinnovabile. Ma non è tutto. Con il Pacchetto 2020 si arriverà ad un ulteriore traguardo: una serie di norme vincolanti volte a garantire che l’UE raggiunga i suoi obiettivi in materia di clima ed energia entro il 2020. Il pacchetto definisce tre obiettivi principali: – taglio del 20% delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990) – 20% del fabbisogno energetico ricavato da fonti rinnovabilimiglioramento del 20% dell’efficienza energetica. Questo cosa vuol dire? Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere “edifici a energia quasi zero” mentre per gli edifici pubblici questa scadenza è anticipata al 31 dicembre 2018. Quando si parla di fonti di energia rinnovabile è sempre complicato conciliare gli interessi del singolo con quello che è il bene della collettività sul lungo periodo. Per fortuna la sensibilizzazione verso i temi della sostenibilità ambientale sta dando ottimi risultati.    

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