Idropannelli solari: acqua pulita direttamente dal tetto di casa

Una soluzione economica e vantaggiosa per tutte le aree in cui l'accesso alle risorse idriche è impossibile o difficoltoso, basata esclusivamente su risorse naturali: sole e aria.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
spot_img

Da una start up dell’università dell’Arizona arrivano sui tetti gli idropannelli solari, in grado di fornire acqua potabile direttamente dall’aria.

Un’innovazione promettente che potrebbe risolvere l’annosa questione della penuria d’acqua anche nelle zone più aride, rendendo autosufficienti dal punto di vista idrico le abitazioni, in modo del tutto naturale ed ecosostenibile.

Energia e acqua totalmente rinnovabili

Acqua fresca e pulita che scende direttamente dal tetto, proveniente esclusivamente dal vapore acqueo e dall’umidità dell’aria: sembra uno scenario da film di fantascienza, ma l’azienda SOURCE lo ha già reso possibile.

In una combinazione di tecnologie all’avanguardia, i loro idropannelli solari usano l’energia della radiazione per estrarre dall’aria le molecole di vapore qui presenti, fino a 10 litri al giorno per pannello, di cui si possono sfruttare per uso abitativo dai 2 ai 5, all’incirca 180 bottiglie al mese.

Leggi anche: Innovazione rinnovabile: la crisi energetica come trampolino di lancio delle startup tecnologiche

Come funzionano e che aspetto hanno gli idropannelli solari?

A un primo sguardo potrebbero sembrare semplici moduli fotovoltaici perché in effetti la superficie esterna è un vero e proprio pannello solare.

Ciò che differenzia gli idropannelli è lo spessore, dato dal serbatoio che si trova immediatamente al di sotto del modulo e dove una serie di ventole, azionate dall’energia solare, aspirano l’aria dall’ambiente, veicolandola verso un materiale igroscopico.

Il vapore acqueo quindi condensa e viene incamerato sotto forma di liquido in un serbatoio pressurizzato. L’acqua così ottenuta passa attraverso dei filtri dove viene arricchita con magnesio e calcio per renderla potabile ed è così pronta a entrare nel circuito idrico dell’abitazione.

Il processo è del tutto sicuro e fornisce acqua fresca potabile, pulita da qualsiasi traccia di inquinamento presente nell’aria o sulle superfici degli idropannelli.

Leggi anche: Allarme siccità: 5 soluzioni per evitare il razionamento

Gli idropannelli per il risparmio idrico…

Gli idropannelli sono stati pensati per assolvere contemporaneamente il problema della produzione di energia elettrica e quello, altrettanto preoccupante, di limitare gli sprechi idrici e trovare nuovi modi per l’approvvigionamento delle acque in tutti quei luoghi che, a causa dei cambiamenti climatici, stanno andando verso l’inaridimento.

Basti pensare che secondo l’UNICEF entro il 2025 quasi la metà della popolazione mondiale potrebbe andare incontro all’impossibilità di accedere ad acque potabili.

Gli idropannelli sono infatti in grado di lavorare anche con umidità dell’aria relativa inferiore al 10%.

…e contro l’inquinamento da plastica

E non finisce qui: gli idropannelli potrebbero contribuire a ridurre l’inquinamento da plastica, soprattutto nei luoghi in cui non arrivano gli acquedotti o le tubature e dove, quindi, si deve necessariamente ricorrere all’uso di bottiglie mono uso per il trasporto dell’acqua.

Secondo i creatori degli idropannelli, ne basta uno per eliminare l’equivalente di 3600 bottiglie usa e getta all’anno, che, moltiplicate per i 15 anni di vita media di un idropannello, fanno 54.000 bottiglie in meno sulla faccia della terra!

Un sostegno reale per le aree in difficoltà

La società SOURCE Global produce, secondo il fondatore Cody A. Friesen, decine di migliaia di idropannelli all’anno, con l’obiettivo di espandersi fino ad arrivare a una produzione di milioni di elementi.

Sono più di 50 i paesi in cui già opera SOURCE, dall’Australia all’Oman, nelle zone in cui l’accesso a risorse di acqua potabile è impossibile o molto difficoltoso a causa dell’aridità dei terreni.

Gli idropannelli, autosufficienti dal punto di vista elettrico e delle infrastrutture idriche, forniscono quello che viene ormai definito come oro liquido, l’acqua, con una spesa contenuta e costi di posa / manutenzione minimi.

Leggi anche: Bonus acqua potabile, l’incentivo che punta a diminuire la plastica: come funziona

spot_img

Correlati

Stellantis, approvato il maxi stipendio del CEO Carlos Tavares: quanto guadagnerà al giorno

Il 70,2% degli azionisti di Stellantis, nata dalla fusione di PSA e Fiat-Chrysler, ha...

Zelensky dopo gli attacchi iraniani avanza una proposta agli alleati occidentali

Dopo l'attacco dell'Iran contro Israele, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avanzato una specifica...

Israele chiede all’ONU tutte le sanzioni possibili per l’Iran: qual è stata la risposta?

Secondo il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, il Medio Oriente si trova attualmente "sull'orlo...
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
spot_img