Bonus acqua potabile, l’incentivo che punta a diminuire la plastica: come funziona

Le domande sono aperte fino al 28 febbraio: ecco tutte le istruzioni.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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Bonus acqua potabile: anche per quest’anno è stato confermato l’incentivo che punta a diminuire il consumo di acqua in bottiglie di plastica in Italia.

I fondi stanziati sono scesi da 5 milioni a 1,5 milioni di euro. Fino alla fine del mese (28 febbraio) è possibile fare richiesta dell’agevolazione.

Diminuire il consumo di plastica

In nostro Paese va avanti nel suo tentativo di diminuire il consumo di acqua in bottiglie di plastica da parte della popolazione. Il bonus acqua potabile, rinnovato per il 2023, è uno strumento per perseguire questo obiettivo.

Già attivo nel 2021 e nel 2022, è un credito d’imposta del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare per migliorare l’acqua per il consumo umano

A quanto ammonta il bonus acqua potabile

L’importo massimo su cui calcolare il bonus acqua potabile:

  1. Non può superare i mille euro per ciascun immobile, se a richiederlo sono le persone fisiche
  2. Non può superare i 5mila euro per ogni immobile adibito a uso commerciale o istituzionale se a fare domanda sono, invece, gli esercenti di attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali

Come fare per ottenere il bonus acqua potabile

Le informazioni sugli interventi svolti vanno trasmesse, in via telematica, all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

L’importo totale delle spese sostenute va invece comunicato all’Agenzia delle Entratetra il 1° e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello del pagamento. Questo comporta che che, per coprire i costi del 2022, le domande si sono aperte il 1° febbraio e si chiuderanno l’ultimo giorno del mese.

Come presentare la domanda

I costi vanno documentati con fattura elettronica o con documento commerciale in cui venga riportato il codice fiscale di chi chiede il bonus. Per i cittadini privati il pagamento deve essere effettuato tramite versamento bancario o postale, oppure con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti

Le spese vanno comunicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Prima dell’invio definitivo, i file dovranno essere sottoposti ai controlli di conformità richiesti, utilizzando il software reso disponibile dalla stessa Agenzia delle Entrate. I file non controllati saranno invece cestinati, insieme alle comunicazione contenute. 

Si può anche scegliere di utilizzare il bonus in compensazione, tramite F24, oppure, per chi non esercita attività d’impresa o lavoro autonomo, nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.

I fondi stanziati

La manovra 2023 specifica che, per l’anno in corso, i fondi stanziati per coprire il bonus sono di 1,5 milioni di euro. Nel 2021 e nel 2022 erano di 5 milioni di euro.

Significa che per ciascun anno il valore del bonus potrebbe essere inferiore a quanto previsto dalla legge e sarà legato al numero complessivo di domande ricevute.

Leggia anche: Assegno unico per i figli: come fare per ottenere l’aumento

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