Fotovoltaico e impollinatori, nuove prospettive per l’agrivoltaico

Il fotovoltaico può aiutare a far prosperare nuovamente la fauna degli impollinatori, favorendo la biodiversità: ecco le indagini di uno studio inglese

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Nuovi studi confermano quanto promettente sia il connubio tra pannelli solari e agricolutura: secondo il team di ricerca dell’Università di Lancaster fotovoltaico e impollinatori sarebbero un binomio produttivo e virtuoso per chi sfrutta gli insetti per la crescita delle colture.

I grandi parchi fotovoltaici potrebbero quindi trasformarsi in un habitat ideale per gli impollinatori, garantendo profitti sia all’ambiente che ai contadini e ai proprietari degli stabilimenti.

Il ruolo dell’agrivoltaico nel prossimo futuro

Il fotovoltaico secondo gli esperti giocherà un ruolo chiave nell’approvvigionamento di energia nell’immediato futuro, grazie al suo costo via via sempre più competitivo e alla disponibilità di raggi solari praticamente ovunque.

Nelle prossime decadi si assisterà quindi alla diffusione nei siti agricoli di parchi fotovoltaici che, oltre a produrre energia, potrebbero diventare ben presto anche un luogo per la tutela e la salvaguardia della biodiversità.

L’introduzione di alcuni accorgimenti negli stabilimenti del sole come siepi, piante particolari, aiuole e prati accuratamente preparati, aiuterà il ripristino di ecosistemi in via di estinzione o addiritturascomparsi, nell’ottica di gettare le basi di un futuro in cui uomo e ambiente riescano finalmente e mutualmente a sostenersi.

Leggi anche: Agrivoltaico, la sinergia tra agricoltura e pannelli solari

La ricerca inglese su fotovoltaico e impollinatori

Fotovoltaico e impollinatori_bombi

È stato provato dai ricercatori che piantando fiori selvatici o di campo nelle immediate vicinanze dei pannelli solari si crea un micro-ecosistema in grado di aumentare esponenzialmente le colonie di impollinatori, giovando alle colture di tutti i terreni posti in un raggio di 1 km dal parco fotovoltaico.

I promettenti sviluppi favorirebbero anche l’accettazione e il superamento del preconcetto dei parchi solari, considerati dai più un pugno in un occhio che deturpa il paesaggio e che sottrae spazio all’agricoltura e al pascolo.

Considerando che per rispettare gli obiettivi in materia di energia rinnovabile sanciti dall’Unione Europea dovremo fare ricorso a simili strutture con maggiore frequenza, la nuova ricerca su fotovoltaico e impollinatori potrebbe portare all’elaborazione di strategie che integrino sempre più strettamente l’energia solare all’agricoltura, con beneficio di tutti.

Più nidi, più insetti, più produzione

Secondo una simulazione condotta dallo studio inglese, il numero di api presente all’interno di un parco solare deposto su un prato di fiori selvatici è quattro volte più cospicuo di quello che ronza su un parco fotovoltaico che insiste su un campo di semplice erba.

Utilizzando un sistema di mappatura geografica virtuale e ipotizzando parchi solari di diverse dimensioni, lo studio è in grado di definire norme e approcci di gestione a partire dai dati reali: il risultato ottenuto è più che incoraggiante, perché dalle proiezioni è stato possibile verificare l’effettiva crescita di densità delle popolazioni dei grandi impollinatori, come i calabroni, così come quella dei loro nidi anche nelle zone limitrofe al parco fotovoltaico.

Leggi anche: L’incredibile sinergia tra piante e fotovoltaico: fino all’8% di resa in più con un tetto verde

Mettete dei fiori nei vostri parchi solari

Fotovoltaico e impollinatori

Nelle parole di Hollie Blaydes, referente della ricerca: “Il nostro studio su fotovoltaico e impollinatori suggerisce che la gestione della vegetazione all’interno dei parchi solari è davvero importante: in corrispondenza di questi terreni si crea l’habitat ideale ad esempio per i bombi, indispensabili per la crescita e la germinazione delle piante da fiore. Tutto quello che serve è solo piantare fiori selvatici vicino ai pannelli”.

L’analisi della conformazione dei parchi fotovoltaici inglesi ha rilevato che solo il 5% della loro superficie è coperto effettivamente dalle strutture dei moduli solari, mentre il resto della terra può tranquillamente essere destinato alla coltivazione di piante da fiore o da frutto.

Questo permetterebbe quindi di offrire agli impollinatori un habitat sicuro, specie laddove negli ultimi anni si è assistito a un considerevole calo di presenze delle loro colonie.

I vantaggi del connubio fotovoltaico e impollinatori

Fotovoltaico e impollinatori

I vantaggi per i coltivatori sono immediatamente evidenti: la crescita delle popolazioni di impollinatori determinerebbe l’abbandono o la riduzione dell’utilizzo di dosi massicce di fertilizzante e di altre soluzioni meccaniche destinate a far riprodurre la vegetazione, con conseguente abbattimento dei prezzi e della manodopera necessaria.

Inoltre, seminando a fiori selvatici e non a erba, anche i gestori dei parchi fotovoltaici ridurrebbero le spese connesse allo sfalcio e allo smaltimento del materiale erboso.

Leggi anche: Proteggere le api per salvare il nostro ecosistema: ecco come fare anche nel nostro piccolo

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