“Fare da mangiare significa prendersi cura”, il menu su misura salva il tuo ristorante

Silvia Buffo
Silvia Buffo
Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
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Poco più di 10 anni fa il giornalista Luigi Furini si imbarcò nell’impresa di aprire una pizzeria. Rimase così invischiato nell’inferno burocratico di permessi, certificazioni e autorizzazioni che dopo neanche due anni perse del tutto l’entusiasmo iniziale e chiuse baracca, riportando per intero la sua storia in un saggio-racconto dall’emblematico titolo “Volevo solo vendere la pizza”. Chiunque abbia provato ad aprire un’attività in Italia ─ soprattutto in campo ristorativo ─ sa bene quanto sia complicato rapportarsi con il sistema normativo nazionale, e questo senza contare l’ovvia necessità di avere effettive competenze in cucina e di procurarsi le materie prime. È con questa situazione ben chiara in mente che è nata Progetti Ristorativi, la cucina centralizzata che elabora, prepara e confeziona ricette per gli operatori del settore ristorazione. “Per noi fare da mangiare significa prendersi cura” è il motto ufficiale dell’azienda, che vede a capo dell’organizzazione Marco Di Nicola e Laura Torchiaro, Diego Creazzo, chief financial officer per gli investimenti e l’innovazione, lo Chef Gioacchino Palazzo e Giulia Succi per il controllo qualità. Ma di cosa si tratta esattamente? Progetti Ristorativi nasce in una località simbolo del nostro paese, Venezia, con sede a Spinea, al fine di promuovere un altro simbolo italiano per eccellenza: la buona cucina. Ma in cosa consiste un progetto ristorativo in poche parole? Semplice: “Apri il tuo locale o il tuo albergo e dedicati alla gestione dei clienti e della sala. Alle pietanze pensiamo noi”.

Giornalisti in visita da Progetti Ristorativi.

La nostra redazione, grazie a un tour organizzato da Spencer & Lewis, ha visitato i laboratori di Progetti Ristorativi, uno stabilimento di oltre 2000 metri quadrati, spazi super attrezzati, sicurezza e igiene da sala operatoria e tanta manodopera, i vasetti che contengono i sughi sembrano quelli della nonna e così industria e calore si fondono in un’armonia perfetta. I giornalisti ospiti hanno avuto modo di sperimentare la freschezza dei loro prodotti cucinando al fianco dello chef e entrando nel vivo del progetto. Ecco 3 punti di forza del progetto, quali soluzioni offre praticamente? Leggi anche: Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Mattarella: “Bisogna lottare contro gli sprechi”

1. La selezione dei piatti è ampia e di altissima qualità

Da oltre 10 anni l’azienda si prende cura di albergatori e ristoranti sforzandosi di garantire qualità e professionalità nelle loro cucine. Sforzi che hanno dato i loro frutti, almeno a giudicare dai riconoscimenti ─ l’ultimo da Montecitorio nello scorso aprile ─ collezionati negli anni e le trasferte presso prestigiose istituzioni internazionali. Il segreto di un tale successo è l’attenzione dedicata al proprio lavoro. Il catalogo gastronomico offerto dall’azienda è un vero e proprio menu gourmet realizzato secondo tradizione. Si va dalle mozzarelle in carrozza con baccalà alle polpettine di pesce per gli antipasti, dai primi ai secondi a base di carne, pesce o verdure. È presente anche una selezione di sughi realizzati con materie prime di finissima qualità: dai classici intramontabili come la carbonara, a soluzioni per palati fini come il nero di seppia o l’hummus di ceci per chi preferisce un’alternativa vegetariana. L’attenzione dedicata alla preparazione delle pietanze non si vede soltanto nella scelta dei piatti, ma anche nella loro realizzazione. I cibi sono cucinati con tecniche di cottura sottovuoto a bassa temperatura, sterilizzazione, pastorizzazione e vasocottura, che consentono di garantire una lunga shelf-life delle pietanze e mantenerne inalterate le proprietà nutritive. Particolare attenzione è stata posta alla non-contaminazione: farine di riso e oli ad alto contenuto di antiossidanti garantiscono piatti sani e gluten-free.

In occasione della Festa della Repubblica @progettiristorativi si trova presso l’Ambasciata d’Italia a Praga per offrire una degustazione di prodotti italiani. Dalla nostra cucina abbiamo portato: – polenta nera con baccalà mantecato – crocchetta di riso venere con guacamole e crema al parmigiano – crostini con crema di salmone – crostini cacio e pepe – mini mozzarelle in carrozza con prosciutto, acciuga, baccalà e gorgonzola – fritturina di calamari. Buon Appetito!

2. Se hai il menu già in mente, Progetti Ristorativi lo prepara per te

Scegliere da un menu così ricco e variegato è già un’esperienza interessante, ma chi desidera aprire un ristorante potrebbe avere in mente di realizzare qualcosa di unico nel suo genere. Progetti Ristorativi ha pensato anche a questo. Insieme al gestore del locale, è possibile stilare un menu su misura. Perché non osare? Magari si desidera gestire un locale dai raffinati ambienti giapponesi, ma non si ha alcuna competenza nella preparazione di sushi e ramen. Oppure si vorrebbe gestire una steakhouse, ma il solo pensiero di manipolare la carne cruda può spaventare. Progetti Ristorativi è la soluzione ideale. In più le applicazioni di un’idea del genere vanno ben oltre il semplice catering. Tra i loro clienti si contano aziende di diversa natura: non solo alberghi, caffè e ristoranti ma anche produttori di materie prime che desideravano espandersi sul mercato delle preparazioni ma non avevano le attrezzature per farlo. Quando ci si libera dalle incombenze burocratiche, è possibile dedicarsi al solo management del locale tirando fuori le proprie capacità di relazione con il pubblico senza preoccuparsi di imprevisti in cucina o di un improvviso controllo sanitario. L’esperienza decennale di Progetti Ristorativi garantisce non solo il know-how e le strutture necessarie per coprire ogni esigenza, ma anche tutte le certificazioni richieste dalla legge e l’elenco completo di ingredienti e allergeni per ogni pietanza. Basta ordinare in anticipo i cibi nelle quantità desiderate e rigenerarli prima di servirli al cliente. La formazione dello staff sulle corrette procedure da seguire sarà fornita dall’azienda. Leggi anche: Più del 50% del cibo prodotto è sprecato, ma c’è chi ha pensato una soluzione

3. Spendi meno e sei amico dell’ambiente

C’è un ulteriore vantaggio: non dover sostenere le spese di cucina vuol dire meno denaro speso per attrezzature, regolamentazioni e personale, ma anche meno sprechi materie prime. Quest’ultimo beneficio è particolarmente in linea con la filosofia dell’azienda, che è quella di garantire un certo livello di ecosostenibilità. La scelta dei prodotti e le procedure per la lavorazione e il trasporto sono in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. La mission aziendale è ben chiara: Il nostro percorso per la sostenibilità rappresenta la nostra modalità di fare impresa. Ci prendiamo carico delle azioni che compiamo quotidianamente per rispondere sul piano sociale e ambientale a tutte le figure con le quali entriamo in contatto: clienti, fornitori, collaboratori ma anche territori. Non solo persone, ma anche territori quindi. Una scelta coerente per un progetto che punta a valorizzare il made-in-Italy e si prepara, nell’immediato futuro, a esportarlo anche all’estero. Del resto la buona cucina ha sempre avuto il primato nel rendere noi italiani universalmente famosi. Leggi anche: “Il cibo non si butta”: Too Good To Go, l’app per la lotta agli sprechi alimentari di Silvia Buffo

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