Efficienza energetica migliorata nel 2022: la IEA pubblica il rapporto annuale

Obiettivi, risultati, prospettive: il rapporto dell'Agenzia Internazionale per l'Energia mette in luce i successi e le criticità dell'efficienza energetica mondiale.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha pubblicato il rapporto annuale 2022 sull’efficienza energetica, una sorta di rapporto dettagliato sullo stato dell’arte della produzione, dell’impiego e del consumo di energia elettrica a livello mondiale.

Efficienza Energetica 2022, il rapporto

L’ottimizzazione dell’uso energetico è al centro del documento redatto dall’IEA, che analizza dettagliatamente lo sviluppo dell’efficienza energetica a livello globale, sia all’interno dei mercati di settore e che nelle linee guida politiche dei vari governi.

Quali sono le tendenze legate all’efficienza, dalla produzione agli investimenti, dall’innovazione alla politica che attraversano in questo periodo il nostro mondo? Quali sono le sfide che andranno affrontate nel medio e lungo periodo? Quali sono i risultati immediati e futuri della grave crisi energetica che si sta abbattendo sull’Europa? Quali le prospettive per il clima?

Queste sono solo alcune delle domande cui il rapporto cerca di dare risposta attraverso quattro capitoli che affrontano i principali punti chiave dell’efficienza energetica.

Leggi anche: 3 falsi miti sulla crisi energetica da sfatare

Migliorata l’efficienza energetica mondiale del 2%

La buona notizia è che finalmente il processo di efficientamento energetico dà i suoi frutti. Sicuramente a causa di una crisi energetica di dimensioni mai viste prima, ma anche per fattori politici rivolti alla transizione ecologica, l’efficienza energetica mondiale è migliorata del 2% rispetto al 2021.

Il che non è poco: questo “piccolo” 2% equivale all’incirca al quadruplo del progresso dei due anni passati e al doppio complessivo dell’ultimo lustro.

Il miglioramento dell’intensità energetica primaria si calcola in base alla diminuzione della percentuale sul rapporto tra offerta energetica e unità di PIL: più il valore della misura è alto, più il paese in questione spende per produrre energia, mentre più si abbassa meglio è il rendimento in base ai costi di produzione.

In poche parole, usando meno risorse e ottenendo lo stesso lavoro o producendo lo stesso risultato, si abbassano i consumi ma migliora l’efficienza energetica.

Leggi anche: L’Unione europea può ridurre la dipendenza energetica dal gas russo

Efficienza energetica come chiave di sviluppo economico e sociale

Il fattore più importante che emerge dal documento è sintetizzabile in alcune righe qui riportate: secondo l’IEA, infatti

“Concentrarsi sul miglioramento dell’efficienza è la prima e migliore risposta inequivocabile per raggiungere contemporaneamente obiettivi di accessibilità, di sicurezza dell’approvvigionamento energetico e del cambiamento climatico”.

Gli investimenti nel campo dell’efficientamento energetico potrebbero aumentare del 16% entro la fine dell’anno, raggiungendo la cifra capogiro di 560 miliardi di dollari, grazie anche a una popolazione sempre più sensibile alle variazioni del prezzo del gas in bolletta e consapevole della necessità di far fronte comune contro la situazione di crisi.

L’altra faccia della medaglia

La cattiva notizia è che nonostante gli sforzi e i risultati raggiunti questo miglioramento non è ancora sufficiente per raggiungere l’obiettivo zero emissioni del 2050.

Il miglioramento dell’efficienza energetica, infatti, deve essere di circa il 4% ogni anno fino al 2030 – quindi il doppio di quanto raggiunto sin qui.

Certo è che l’innovazione tecnologica e l’accelerazione su processi economici e politici spingono verso una politica di ristrutturazione edilizie, trasporti pubblici e infrastrutture sempre più efficienti.

In media, l’IEA si aspetta che i paesi osservati se continua il trend positivo potrebbero pagare all’incirca 650 milioni di euro in meno rispetto a quelli attesi secondo le vecchie proiezioni.

Leggi anche: Sarà l’intelligenza artificiale a rendere il mondo energeticamente ecosostenibile

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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