Chi sono le donne israeliane e palestinesi che lottano insieme per la pace: “Eroine del Sole”

Donne israeliane e palestinesi unite in due associazioni pacifiste, già socialmente attive da alcuni anni, donano forza e speranza chiedendo ai leader di arrivare a un negoziato che ponga fine alla guerra.

Francesca de Paolis
Francesca de Paolis
Francesca de Paolis, curatrice indipendente e critica, una vita tra letteratura e arte, con piacevoli digressioni nella musica. Si interessa di sciamanesimo e religione. Strenua sostenitrice del dialogo tra antico e contemporaneo.
spot_img

Donne israeliane e palestinesi lottano insieme. Nonostante il conflitto tra Israele e Palestina, infiammatosi a partire dall’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre, la speranza continua ad abitare i cuori dei civili. Le due associazioni pacifiste e femministe Woman Wage Peace con sede in Israele e Women of the Sun con sede in Palestina, si sono rivolte ai leader politici per chiedere “la fine dello spargimento di sangue” e invitando a “risolvere il conflitto tra i due Paesi.


È ciò che riporta il sito The Conversation, una community di accademici e giornalisti nata 12 anni fa in Australia e ora estesa a una decina di Paesi. L’associazione pacifista e indipendente di donne palestinesi Women of the Sun, apre il proprio sito web con la citazione di Albert Camus: “la pace è l’unica battaglia che vale la pena combattere”.

Le donne israeliane e palestinesi portatrici di pace

donne israeliane e palestinesi

Il movimento, formatosi nel luglio 2021, è basato sul rispetto trasversale alle appartenenze religiose e ai gruppi sociali e vi aderiscono anche giovani e bambini, palestinesi di Gaza, della Cisgiordania e della diaspora. L’obiettivo delle “eroine del Sole” è quello di arrivare ad un accordo con Israele e di promuovere i diritti e il ruolo della donna.


Women Wage Page, l’associazione delle pacifiste israeliane, si è formata invece nel 2014, subito dopo l’operazione militare Tzuk Eitan, durante la guerra di Gaza.

E conserva una bellissima storia: l’alleanza con la cantautrice Yael Deckelbaum ha portato alla realizzazione di una canzone “Prayer of the Mothers”, nel cui video figurano le migliaia di donne che hanno marciato dal Nord di Israele a Gerusalemme in un appello per la pace il 4 ottobre 2016.


Nel video sono riconoscibili cortei di donne di ogni età: giovani donne, signore anziane, bambine con i propri peluche, tutte sorridenti, intente a cantare la canzone di Deckelbaum, infondendo speranza.


La stessa sera del 4 ottobre di quell’anno la protesta femminile aveva spinto ben 15.000 donne a protestare davanti alla casa dei primi ministri a Gerusalemme. A conclusione del video musicale, in sottofondo, le parole di benedizione di Leymah Gbowee. Pacifista liberiana, che si è distinta come leader portando a conclusione la Seconda Guerra Civile Liberiana nel 2003, coadiuvata dalla forza congiunta delle donne.

Leggi anche: Il video virale e l’appello della madre faranno tornare Shani Louk a casa sana e salva?

“Ogni madre, ebrea e araba, dà alla luce i suoi figli per vederli crescere e fiorire e non per seppellirli”

donne israeliane e palestinesi

Oggi, a distanza di anni, le donne paladine di Women Wage Peace e di Women of the Sun tornano all’attacco. Già il 4 ottobre, pochi giorni prima dell’aggressione di Hamas contro Israele e dell’assedio israeliano di ritorsione su Gaza, migliaia di donne si erano riunite a Gerusalemme e vicino al Mar Morto per sollecitare una riconciliazione.


Nei giorni seguenti, Women Wage Peace ha pubblicato sui social l’immagine di una colomba insanguinata e la settimana dopo un risoluto appello alla pace:

Ogni madre, ebrea e araba, dà alla luce i suoi figli per vederli crescere e fiorire e non per seppellirli.

Ecco perché, anche oggi, nel dolore e nella sensazione che la fede nella pace sia crollata, tendiamo una mano pacifica alle madri di Gaza e della Cisgiordania.


Ed anche se Vivian Silver, membro fondatore del movimento Women Wage Paece, risulta tra i civili rapiti durante l’attacco di Hamas, risuonano i versi della canzone di Yael Deckelbaum:

Un sussurro di vento oceanico, soffia da molto lontano.

E il bucato sta sventolando all’ombra del muro.

Tra il cielo e la terra, ci sono persone che vogliono vivere in pace.

Non arrenderti, continua a sognare di pace e prosperità.

Leggi anche: Nelle mani di chi è la pace in Palestina? Chi può donare dignità? Lo spiega Michela Mercuri

di Francesca de Paolis

spot_img

Correlati

Medicina estetica inarrestabile sul mercato: pubblico il dossier dell’azienda leader Clinic Medical Beauty

Un nuovo concetto si fa strada nell'ambito della medicina estetica e chirurgia: si è...

La democrazia italiana ha il 7 in condotta

Secondo il Democracy Index, lo stato delle democrazie nel mondo non era così basso dal 2006 e l'Italia non è immune da questa crisi a causa di diversi fattori

Todde, la vittoria elettorale in Sardegna e i dettagli che non avremmo voluto sapere

La coalizione fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico ha portato per la prima...
Francesca de Paolis
Francesca de Paolis
Francesca de Paolis, curatrice indipendente e critica, una vita tra letteratura e arte, con piacevoli digressioni nella musica. Si interessa di sciamanesimo e religione. Strenua sostenitrice del dialogo tra antico e contemporaneo.
spot_img