Decluttering, 5 ragioni per cui fare ordine migliorerà la tua vita

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
spot_img

Bastano 5 minuti al giorno per fare decluttering, parola anglosassone che significa letteralmente “eliminare ciò che ingombra, il disordine” e che richiama l’ormai desueto repulisti nostrano, ovvero fare piazza pulita delle cose che non si usano più. Un fenomeno che ha catturato l’attenzione di molti, tanto da occupare interi siti, blog, serie televisive, libri e riviste. Basti pensare alla fortunatissima serie di volumi della giapponese Marie Kondo, o al fortunato programma Accumulatori Seriali. Il perché di tanto successo è intuitivo: alzi la mano chi non si è mai sentito meglio dopo aver buttato quella pila di giornali accumulati accanto al divano da mesi. O chi, in un raptus di energia, abbia rovesciato il contenuto dell’armadio per eliminare gli abiti dismessi. Il decluttering apporta una serie di benefici da non sottovalutare, che fanno risparmiare tempo ed energia a chiunque voglia dedicarcisi, sia a casa che al lavoro. Ecco 5 ragioni per le quali dovresti dedicarti al decluttering a partire da oggi. Leggi anche: 5 regole d’oro per vivere a lungo e invecchiare felici

1. Fare ordine crea spazio per nuove esperienze

In primo luogo, fare ordine intorno a sé crea spazio. Non solo fisico, ma soprattutto mentale. Spazio per pensare, lavorare, spostarsi danzando in mezzo al salotto di casa. Spazio per creare, superficie libera su cui appoggiarsi e inventare. Se poi, a esempio, si lavora da casa, l’ordine diventa necessario per concentrarsi e non essere distratti dagli oggetti intorno a sé e dalle sensazioni di incompiuto o non organizzato che li accompagna. Un ambiente pulito e ordinato stimola la creatività, generando benessere.

2. Scegliere cosa tenere ci fa capire cosa è davvero importante

Secondo poi, il decluttering obbliga a stabilire cosa sia realmente importante nella nostra dimensione. Nel momento in cui si fa una cernita, è indispensabile soppesare e valutare quello che abbiamo in mano per decidere quale sorte debba seguire. Estendendo il concetto dagli oggetti alla vita quotidiana, la pratica del decluttering può aiutare anche a non perdere tempo dietro cose che, di fatto, ci annoiano: che sia una serie tv di cui non siamo convinti, o uno sport che non ci piace, o un libro che non finiremo mai di leggere. Leggi anche: Il rientro al lavoro ti spaventa? Supera lo stress in 5 passi

3. Quando c’è ordine si risparmia tempo e denaro

In terzo luogo, eliminare il disordine e diminuire la mole degli oggetti facilita il mantenimento della casa. Non solo si creerà meno polvere, ma sarà anche più facile e veloce fare le pulizie. Non parliamo, poi, dei benefici in termini di tempo e denaro. L’accumulo di oggetti, e il conseguente disordine, fa sì che ogni mattina si sprechino un sacco di energie e di preziosi minuti nella ricerca di chiavi, borse, monete e così via. A volte si finisce per ricomprare lo stesso oggetto che non sappiamo più dove sia finito, per poi ritrovarsi doppioni di cui non sappiamo che fare. Vendere ciò che non si usa più ma che è ancora in buono stato, poi, è tanto utile quanto gratificante. E si potrà godere di qualcosa più adatto alle proprie esigenze, senza dare fondo ai risparmi.

4. Un ambiente ordinato ci fa sentire più puliti anche dentro noi stessi

L’impatto sulla psiche è notevole: il decluttering aiuta a ridefinire le proprie priorità, i propri gusti. Stabilire quale tipo di persona siamo diventati con gli anni, salvando accessori, vestiti e suppellettili che ci rispecchino e buttando tutto il resto, restituisce a noi stessi un’immagine integra, scevra da ogni fronzolo superfluo. Ci possiamo contornare delle cose a cui teniamo di più, che ci corrispondano, senza perdere tempo ogni giorno nel decidere chi o cosa vogliamo essere.

5. Liberarsi del superfluo può essere un gesto catartico

In ultimo, il decluttering dona libertà. Svincolandosi dall’ossessione di dover conservare tutto, dobbiamo dichiarare guerra a tutto ciò che ci appesantisce, in tutti i sensi. Spesso gettare le cose che ricordano momenti tristi o parentesi negative alleggerisce la mente e ripristina il benessere psicofisico. La soddisfazione che dà l’atto di buttare via gli oggetti inutili è già di per sé una delle piccole, grandi ricompense che si possono avere dal decluttering. Leggi anche: Dopo il brindisi, ricicla: consigli per un Capodanno green

Poche regole, grandi risultati

Ma da dove cominciare a mettere in ordine? Come decidere cosa fare di quel cavalluccio marino in pietra pomice che ci ha lasciato la nonna? E dei giocattoli dei bambini? O di quelle scarpe con il tacco a spillo mai indossate? Davanti a cassetti strabordanti, armadi stracolmi e scrivanie ingombre, l’unica domanda che bisogna porsi per ogni singolo oggetto è: “Mi serve?”. E se ancora si hanno dubbi in merito, la seconda domanda-guida dovrebbe essere : “L’ho usato negli ultimi 12 mesi? E lo userò ancora quest’anno?”. Per quanto riguarda il momento migliore per darsi al decluttering, si può approfittare del cambio di stagione, oppure di una giornata uggiosa in cui non c’è molto da fare. Cominciare da un ambiente piccolo, o da una singola cassettiera renderà il lavoro meno insormontabile. Si può cominciare a buttare via tutto ciò che è rotto o non funziona più: ceramiche sbeccate, penne scariche, panni logori, mobili traballanti e così via. Altra problematica facile da ovviare con il riciclo è quella della carta: dai giornali alle scatole, dai libri già letti ai contenitori di cibo. Le nostre case sono invase da oggetti in carta e cartone ingombranti, che possono essere smaltiti facilmente dopo averli piegati, o, nei casi dei libri, regalati a biblioteche e associazioni. In seconda battuta, andrebbero portati in discarica vecchi elettrodomestici, cavi, fili, apparecchiature elettroniche in disuso, come per esempio i cellulari non più funzionanti. Si può poi passare ai regali ricevuti e mai usati, alle maglie troppo grandi o troppo strette, sempre avendo chiaro in mente cosa utilizziamo di più e con più gusto. Alla fine della selezione si possono dividere gli oggetti da tenere, da regalare o vendere e da buttare. Alla prima scrematura deve seguire una riorganizzazione dello spazio, in cui ogni cosa sia accessibile e facilmente raggiungibile. Bastano 5 minuti al giorno, il tempo di riordinare il ripiano del comodino, la cassetta degli attrezzi o la scatola dei medicinali. Dopo poco diventerà un’abitudine gratificante e la nostra casa, il nostro posto di lavoro, la nostra vita saranno meno stressanti, più accoglienti e confortevoli. Leggi anche: Ridurre lo stress: 7 consigli pratici per vivere meglio di Enrica Vigliano  

spot_img

Correlati

Logopedia e disturbi del linguaggio: quando è necessario intervenire

Sempre più spesso si sente parlare di logopedia, ma risulta ancora difficile comprendere di...

Bonus psicologo, come funzionano le graduatorie e quando saranno disponibili?

Bonus psicologo, da oggi 18 marzo fino al 31 maggio 2024 sarà possibile richiederlo...

Ansia e angoscia, facciamo chiarezza sui 2 volti della sofferenza psicologica

La differenza tra ansia e angoscia non è così facile da intuire di primo...
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
spot_img