Covid, una zona rosso scuro in Europa: cos’è e quali le regole per viaggiare

Dall'Europa arriva l'idea di istituire la zona rosso scuro per indicare dove la circolazione del virus è molto alta. Ecco cos'è, perché è necessaria e quali sono le regole.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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L’Europa propone la creazione di una zona rosso scuro per contenere l’emergenza Coronavirus. Dalla Commissione di Ursula Von der Leyen arriva l’idea di istituire zone dove la circolazione del virus è più alta.

In questo modo saranno identificati e contenuti i focolai più pericolosi. Per lasciare queste zone sarebbe necessario più di un test.

Saranno i singoli Paesi a decidere le modalità per identificare e gestire le zone rosso scuro.

Dunque, l’Unione Europa non chiede le frontiere ma sconsiglia ogni viaggio non necessario.

Zona rosso scuro, cos’è e perché è necessaria

La zona rosso scuro è stata introdotta grazie all’idea del presidente del Consiglio europeo e del Presidente francese Macron.

La zona rosso scuro, idea forse ispirata dalle scelte italiane di una divisione del Paese a colori, nasce dall’esigenza di mantenere aperte le frontiere interne tra l’Unione Europea scoraggiando tutti gli spostamenti non necessari.

La zona rosso scuro indica un’area circoscritta caratterizzata da un tasso elevato di contagi da coronavirus. Da queste zone non si potrà entrare e uscire. Chiunque dovesse uscirne dovrebbe dimostrare di essere immune con un test negativo al momento della partenza e osservando un periodo di quarantena una volta giunto a destinazione.

Saranno i singoli Paesi a decidere le modalità per identificare e gestire le zone rosso scuro, la Francia le ha già comunicate.

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Zona rosso scuro, tampone obbligatorio per chi va in Francia

Zona rosso scuro, tampone obbligatorio Francia.

L’idea di segnalare una zona rosso scuro è nata proprio dalla spinta di Emmanuel Macron che ha già deciso come fronteggiare l’emergenza di nuovi focolai in Francia.

Tutti coloro che si sposteranno all’interno dell’Unione europea per raggiungere la Francia dovranno presentare un tampone molecolare negativo effettuato 72 ore prima della partenza.

Zona rosso scuro, le regole per entrare nei territori ad alto rischio

Zona rosso scuro le regole

L’Unione Europea per fronteggiare l’emergenza di nuovi focolai di coronavirus ha deciso di non chiudere le frontiere ma vuole coordinare delle apposite misure sugli spostamenti.

Da qui la decisione delle zone rosso scuro, che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen spiega così:

Dobbiamo ridefinire la nostra mappatura per individuare le aree ad alto rischio, introducendo una categoria rosso scura

A chi parte da queste zone possono essere chiesti test prima di partire e la quarantena dopo l’arrivo.

Le frontiere dell’Europa resteranno aperte ma restano consigliati soltanto i viaggi legati al lavoro o quelli legati alla circolazione delle merci.

Leggi anche: Viaggi 2021, cresce l’ipotesi di un passaporto sanitario che certifichi la vaccinazione

Zona rosso scuro, no al certificato vaccinale

Zona rosso scuro e patentino vaccinale.

Per ora niente certificato vaccinale per i viaggi europei. La Commissione Europea ha discusso di un ipotetico certificato vaccinale per rendere i viaggi più sicuri dopo la richiesta da parte del primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Ma per Ursula von der Leyen è ancora troppo presto per una decisione del genere.

Intanto, un passo avanti è stato fatto per quanto riguarda l’accordo sul riconoscimento reciproco di test antigenici e molecolari. All’unanimità gli Stati membri hanno approvato un quadro comune per l’uso dei test rapidi antigenici e il riconoscimento dei risultati dei test sul Covid-19 in tutta l’Ue.

Leggi anche: Coronavirus, il Ministero: “Test rapidi valgono come i molecolari”. Ecco cosa cambia

Obiettivo UE: “Vaccino al 70% della popolazione adulta”

Zona rosso scuro e vaccino.

L’obiettivo dell’Unione Europea resta quello di vaccinare il 70% della popolazione adulta europea entro l’estate.

L’obiettivo, dunque, resta quello di vaccinare entro marzo 2021 almeno l’80% delle persone ultraottantenni e l’80% degli operatori sanitari. Ursula von der Leyen assicura che è fattibile:

È fattibile.

Anche se si tratta di uno sforzo enorme, un’azione continentale mai vista prima. 

Leggi anche: Recovery Plan, Ursula Von der Leyen: “Almeno il 20% dei fondi per la transazione digitale”

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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