Il bruco della processionaria, pericoloso per l’uomo, gli animali e le specie arboree

La processionaria prima di diventare farfalla è un bruco i cui peli urticanti sono pericolosi per l'uomo e gli animali, in particolare per i cani.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La processionaria è un lepidottero, ossia un tipo di insetto caratterizzato dalla metamorfosi completa da bruco a ninfa o crisalide, per trasformarsi infine in farfalla. 

Il nome dell’insetto è riferito alla disposizione assunta sul terreno dalle larve che, quando si spostano alla ricerca di cibo, si dispongono in fila indiana, quasi a formare una sorta di processione. Una processione che può essere lunga anche più di 40 metri!

Uno spettacolo della natura che, però, nasconde insidie per la fauna, per l’uomo e gli animali. In particolare, può risultare molto pericoloso per i cani. Perché?

Durante la crescita, cioè quando la processionaria si trasforma da larva a bruco, il corpo dell’insetto si ricopre di circa un milione di peli urticanti. Se il pelo entra in contatto con l’uomo o con animali, questo provoca forti reazioni allergiche o irritazioni. Il pelo, inoltre, si stacca facilmente dal bruco e può essere trasportato dal vento, mantenendo esattamente le stesse caratteristiche urticanti per più di un anno.

Diverse specie di processionaria

La processionaria appartiene al genere della Thaumetopoea. Ne esistono 40 specie diverse, ma quelle maggiormente diffuse in Italia sono due, la processionaria del pino  (Thaumetopoea pityocampa) e la processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea).

Processionaria del pino caratteristiche

La processionaria del pino si trova maggiormente in Europa meridionale, Africa settentrionale e vicino Oriente. Colpisce principalmente il pino nero e il pino silvestre, ma gradisce anche cedri e larici. 

La processionaria della quercia è molto simile alla processionaria del pino, in particolare nella sua fase adulta. Vive sulle querce a foglia caduca come rovere, roverella, farnia e cerro. 

Vi è però una differenza tra le due processionarie che riguarda la diversa “processione” dei bruchi. Nella processionaria del pino i bruchi escono dal nido in fila indiana mentre nella marcia della processionaria della quercia vi è un bruco capofila seguito da altri bruchi che aumentano fino ad un numero crescente di quindici-venti individui per poi decrescere. 

Qual è il periodo della processionaria?

processionaria_nidi

Il periodo della processionaria è la primavera e l’estate. Nel periodo invernale, soffrendo particolarmente il freddo, il parassita si protegge entrando in una sorta di “letargo”. 

Nel mese di agosto la falena cerca delle piante adatte per produrre le uova. Ogni femmina può produrre un ammasso di ben 300 uova fissato all’ago di un albero. 

Dopo 4 settimane dalle uova nascono le larve che grazie alle forti mandibole riescono a fagocitare gli aghi e a spogliare completamente il ramo su cui si trovavano. 

I bruchi vivono in gruppi. Se inizialmente si spostano di ramo in ramo, verso ottobre creano un nido dopo affrontare l’inverno

I nidi si trovano in cima agli alberi ed hanno l’aspetto simile a bozzoli di ragnatele.

Il ciclo vitale della processionaria: da crisalide a farfalla 

processionaria_farfalla

Riprenderanno la loro attività in primavera quando verso la fine di maggio cerceranno un luogo sotto terra per tessere il bozzolo e vi rimarranno per un periodo che può variare da un mese ad uno o più anni. 

Una volta giunto a maturità, a trasformazione avvenuta, l’insetto esce dal bozzolo sotto forma di farfalla. La falena può avere delle ali larghe 3-4 cm, dal colore grigio con sfumature marroni.

Il maschio della processionaria è di dimensioni più piccole rispetto a quelle della femmina. Hanno una vita molto breve, che non supera i 2 giorni. 

Durante la loro breve vita i maschi fecondano le femmine e le femmine si occupano di trovare un luogo adatto alla deposizione delle uova, in modo tale che il ciclo possa rinnovarsi. Dopo aver deposto le uova, anche le femmine adulte muoino velocemente.

Quali sono i danni che provoca la processionaria?

processionaria-alberi

Si tratta di un parassita che può risultare particolarmente deleterio per le specie arboree perché è capace di privare delle foglie vasti tratti di foreste.

Fin dalla nascita infatti si nutre delle foglie della pianta su cui è nata. Ad essere colpiti sono alberi come pini, querce e più di rado castagni, cedri, larici, faggi e noccioli.

La pericolosità però non riguarda l’esemplare adulto, ossia la falena, ma solo il bruco.

Nello specifico sono i peli dell’insetto nella sua fase larvale a risultare particolarmente urticanti e causare dei sintomi spesso gravi, sia per gli animali che per l’uomo. 

Il bruco è rivestito da 600.000/1 milione di peli urticanti che, se staccati dal corpo, possono essere trasportati dal vento fino a 200 metri e mantenere il loro potere urticante per un anno. Per questo bisogna far attenzione anche al nido dopo che i bruchi lo hanno lasciato. 

Quando è più pericolosa?

Il periodo in cui la processionaria è più pericolosa corrisponde alla primavera, tra marzo e la fine di aprile, quando le larve abbandonano i nidi. È proprio infatti nello stato larvale che questo insetto, ricoperto di peli urticanti, diventa molto pericoloso sia per l’uomo sia per il cane, il quale ha l’abitudine di annusare il terreno e ciò che vede muoversi.

Leggi anche: Il lombrico e il suo valore per il terreno e l’ecosistema

Come capire se il cane ha preso la processionaria?

processionaria_danni al cane

Se i peli dell’insetto vengono annusati e ingeriti dai cani possono provocare gravi reazioni allergiche

Il contatto con le mucose e con le vie respiratorie può portare ad un’infiammazione della bocca e ad successivo ingrossamento della lingua, tale da impedire all’animale la respirazione. 

I sintomi che il cane può presentare sono: 

  • improvvisa e intensa salivazione, provocata dall’infiammazione a carico della bocca
  • ingrossamento della lingua, per via dell’infiammazione acuta
  • necrosi e conseguente perdita di porzioni di lingua
  • febbre
  • perdita della vivacità
  • rifiuto del cibo, vomito e diarrea emorragica

Cosa fare se il cane viene a contatto con la processionaria?

Se il cane viene a contatto con la processionaria occorre intervenire immediatamente con lavaggi di acqua e bicarbonato, servendosi di una siriga senza ago per raggiungere tutte le zone della bocca. 

Inoltre bisogna far attenzione e proteggersi utilizzando dei guanti, perché come abbiamo visto il potere urticante della processionaria è riferito anche all’uomo. 

Se il veterinario non può raggiungere l’animale occorre recarsi immediatamente da lui, che provvederà con ulteriori lavaggi per rimuore del tutto i peli e con una terapia antibiotica, antidolorifica e antiinfiammatoria. 

Leggi anche: Puglia, l’inaspettata invasione delle coccinelle

Cosa succede se si tocca la processionaria o si viene a contatto con essa?

processionaria_danni sull'uomo

I sintomi che l’uomo può presentare, dopo essere entrato in contatto con la processionaria, sono: 

  • eruzione cutanea, accompagnata da prurito
  • congiuntivite
  • problemi respiratori

Se si avvertono questi sintomi per prima cosa bisogna togliersi i vestiti per poi lavare la parte colpita in modo da rimuovere i peli. È necessario proteggersi dal sole e non grattarsi, nonostante si senta il prurito. 

Si può applicare un gel astringente al cloruro d’alluminio ma è bene consultare un medico o recarsi al pronto soccorso. Il solo consulto medico è consigliato nel caso ci siano sintomi lievi.

Ma se si verificano sintomi gravi come vomito, pressione bassa, dispnea, bisogna recarsi subito al pronto soccorso. In rari casi l’individuo può incorrere in uno shock anafilattico. 

Leggi anche: Libellula significato, simbologia e leggende

Cosa fare e chi contattare se si trova processionaria?

Se si notano dei nidi di processionaria sugli alberi sarebbe opportuno segnalare la loro presenza all’ufficio di competenza del comune di appartenenza

Vi è una legge, in vigore dal 2008, che prevede l’obbligo di disinfestazione dei bruchi di processionaria. Nello specifico si tratta di un decreto ministeriale che ne ha stabilito la pericolosità per la salute delle persone, degli animali e per la sopravvivenza delle specie arboree. 

L’autorità preposta per la rimozione è il Corpo forestale dello Stato o dei tecnici nominati dal comune. Se la processionaria si trova in una proprietà privata la disinfestazione è a carico del proprietario, il quale dopo aver avvisato le autorità dovrà contattare tecnici specializzati e non improvvisare.

Quali sono le tecniche utilizzate per la disinfestazione?

Se si vogliono eradicare i nidi prima che le larve escano lo si può fare con della colla specifica per gli alberi. Altrimenti  vengono utilizzati i ferormoni per catturare i maschi, impedendo così la fecondazione delle femmine. 

Un’altra opzione è quella di servirsi della Formica rufa o formica rossa, nemico naturale delle larve. 

I pesticidi a base di diflubenzuron non si utilizzano sui nidi ma direttamente sulla processionaria perché la parete del nido protegge le larve anche dalle sostanze chimiche.  

Leggi anche: Il lori lento, il piccolo primate poco conosciuto che si sa difendere

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