Coronavirus, vaccino pronto in autunno

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Buone notizie arrivano dall’Università di Medicina di Pittsburgh su un potenziale vaccino contro il coronavirus. Qui un team di ricercatori coordinati dall’italiano Andrea Gambotto, insieme al collega Louis Falo, ha avviato la sperimentazione sugli animali di un cerotto-vaccino contro il Sars-Cov2. Spiega Gambotto:

Si tratta di un cerotto dotato di aghi molto sottili che va applicato sulla pelle e che rilascia lentamente il vaccino nell’organismo. E’ un sistema molto semplice di somministrazione che può essere fatto anche senza l’ausilio di un medico o di un infermiere.

Leggi anche: Coronavirus, l’Istituto Migal d’Israele: “Siamo vicini al vaccino”

400 micro-aghi per scatenare la risposta immunitaria

Il PittCoVacc consiste in un cerotto dotato di 400 micro-aghi che penetrano superficialmente nella pelle. Non più quindi una penosa iniezione intramuscolare, ma una soluzione praticabile senza dolore e senza l’ausilio del medico. Se dovesse funzionare, sarà sufficiente applicare il cerotto sulla pelle del braccio o della schiena. I micro-aghi, una volta applicati, si sciolgono in 2-3 minuti nel tessuto connettivo, liberando l’antigene che provoca la risposta del sistema immunitario. Il vantaggio risiede proprio in questo tipo di somministrazione, perché la pelle costituisce la prima forma di difesa contro gli agenti patogeni. Come ha ricordato Gambotto: La pelle è come la muraglia di un castello, e proprio per questo è ben presidiata dal sistema immunitario è uno dei posti migliori per generare una risposta immunitaria rilevante, superiore a quella che si ha iniettando nel muscolo. L’iniezione attraverso la pelle tramite micro-aghi è localizzata: c’è una concentrazione del vaccino molto più elevata, tutte le cellule immunitarie vanno ad attaccare l’invasore e basta una quantità minore di vaccino per dare l’immunità. Leggi anche: Coronavirus, approvato vaccino cinese per test umani, sarà iniettato in 180 adulti

Come funziona il cerotto?

Il vaccino induce a produrre anticorpi specifici contro il coronavirus, utilizzando frammenti di proteine virali creati in laboratorio. Come ha sottolineato Gambotto:

Il vaccino agisce su una delle proteine che si trovano sulla superficie del virus, la proteina Spike che agisce come una sorta di chiave per penetrare nelle cellule dell’ospite. È un vaccino che funziona attraverso una proteina che il virus usa per entrare nelle cellule. Quindi il vaccino è una porzione del virus che noi studiamo in laboratorio.

I primi test sui topi hanno prodotto risultati più che incoraggianti. Anche se si tratta solo della prima fase di sperimentazione, nel giro di due o tre mesi potrebbe essere testato sull’uomo. Noi siamo pronti, il vaccino è pronto per essere sperimentato sull’uomo ora i tempi dipendono dalla Food and Drug Administration (FDA)

I tempi di consegna e vantaggi del cerotto

Ma la domanda fatidica è, quando sarà disponibile? Se tutto dovesse andare per il verso giusto, a giugno partirà la sperimentazione sull’uomo. Intanto il vaccino viene testato in laboratorio su cellule umane per valutarne gli esiti. Dopodiché ci vorranno 6-8 settimane di test su un gruppo di volontari per ottenere le prime indicazioni di efficacia. L’intento dei ricercatori è di approntare il vaccino entro l’autunno, massimo l’inverno dell’anno prossimo, per inserirlo nella routine dei vaccini antinfluenzali. Per quanto riguarda i vantaggi, il cerotto-vaccino è semplice ed economico da produrre. Senza contare che, essendo un cerotto, non avrà problemi di mantenimento a temperatura ambiente. Inoltre resiste anche alla sterilizzazione con i raggi gamma, necessaria per essere provato sull’uomo. Leggi anche: Guarisce dal Covid a 102 anni: il segreto è nel suo sangue di Enrica Vigliano

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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