Coronavirus, cosa potremo fare da lunedì 18 maggio: riaperture e spostamenti

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Tutte le Regioni procederanno seguendo gli stessi parametri. È quanto stabilito dall’accordo Stato-Regioni approvato nella notte tra venerdì e sabato. Una buona notizia soprattutto per la Lombardia che aveva espresso il timore di essere penalizzata da riaperture differenziate. Si ripartirà, invece, tutti insieme, rispettando le regole generali sul distanziamento sociale e l’utilizzo di mascherina in luoghi pubblici. Riapriranno negozi, ristoranti, bar, hotel, parrucchieri, centri estetici e anche gli stabilimenti balneari.

Sugli spostamenti e autocertificazioni

Da lunedì 18 maggio gli spostamenti su territorio regionale non subiranno più alcuna limitazione. Sarà possibile raggiungere le seconde case, se ubicate nella regione di residenza. Quindi, addio alle autocertificazioni, che continueranno a servire solo a coloro che dovranno raggiungere altre regioni per ‘compravate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute’. È comunque consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Via libera agli spostamenti regionali senza autocertificazione a partire dal 3 giugno. Rimane il divieto di mobilità per le persone sottoposte alla misura della quarantena dalle autorità sanitarie. Leggi anche: Via libera dal 3 giugno: gli spostamenti tra regioni saranno consentiti

Regole generali per i negozi

Si riparte ma nel rispetto delle regole. Tutti gli esercizi dovranno mettere a disposizione di clienti e dipendenti disinfettanti per le mani, specialmente accanto a tastiere, casse con schermi touch e ai Pos per i pagamenti elettronici. Obbligatorie le mascherine, mentre i guanti usa e getta restano raccomandati. Nei locali in cui la struttura lo consenta, dovranno essere diversificate entrata e uscita, mentre per i negozi di piccole dimensioni si potrà entrare uno alla volta. Dovrà essere garantita la pulizia degli ambienti almeno due volte al giorno. Sconsigliata l’aria condizionata a favore di un ricambio naturale dell’aria. Per i locali senza finestre, i condizionatori dovranno avere filtri da disinfettare con frequenza. Libertà sugli orari, che potranno essere prolungati a discrezione, per sopperire al rallentamento del lavoro. Non è obbligatoria la misurazione della temperatura, ma qualora il singolo gestore decidesse di applicarla, è autorizzato a non consentire l’accesso in caso di temperatura superiore ai 37,5 °C. Leggi anche: Decreto Maggio: tre mesi di affitto rimborsato per ristoranti e commercio

Parrucchieri e centri estetici

Accontentati anche gli addetti al settore della cura della persona. Parrucchieri, centri estetici e barbieri potranno ricevere i clienti già da lunedì, ma solo tramite prenotazione. L’elenco delle presenze dovrà essere conservato per 14 giorni in via precauzionale. Le distanze da rispettare tra le singole postazioni di lavoro, e tra i clienti, è di almeno un metro. Niente riviste in sala d’attesa. Leggi anche: Fase 2, i parrucchieri potrebbero lavorare 7 giorni su 7

Bar e ristoranti

Si è arrivati a un accordo tra Comitato tecnico scientifico e ristoratori. Nei locali i clienti saranno distanziati di un metro l’uno dall’altro e dovranno prenotare prima di poter raggiungere il ristorante. Anche in questo caso, l’elenco delle presenze dovrà essere conservato per 14 giorni in via precauzionale. Nei bar invece è consentita la sosta al bancone, purché il locale possa rispettare le regole del distanziamento. Da rivedere le agevolazioni della tassa sul suolo pubblico. Leggi anche: Caffè a cielo aperto con più tavolini all’esterno: così saranno le città italiane

Hotel e agriturismi

Riapertura anche per le strutture ricettive alberghiere, complementari e alloggi in agriturismo. È ancora presto per parlare di turismo dall’estero, anche se l’Unione Europea confida nella riapertura delle frontiere interne alle Schengen per la metà di giugno. Per il momento si punta al turismo interno. L’accoglienza dovrà garantire il distanziamento di almeno un metro negli spazi comuni della struttura e favorire la differenziazione dei percorsi interni. Particolare attenzione alle zone di entrata e uscita per limitare i contatti.

Spiagge

Si potrà andare in spiaggia rispettando il metro distanza tra le persone, negli stabilimenti balneari come nelle spiagge libere. Negli spazi liberi, appunto, verrà garantita, presumibilmente dai comuni, la presenza di un ‘addetto’ per monitorare e gestire le distanze. Si potrà giocare a racchettoni, fare surf, windsurf e nuotare. Mentre, per evitare gli assembramenti, sono vietati giochi di gruppo. Per gli sport a squadre, come beach-volley, beach-soccer e simili, sarà necessario rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti. Leggi anche: Salento, accesso alle spiagge per i bambini con autismo: per loro la quarantena è un trauma

La violazione delle regole comporta sanzione

In caso di trasgressione delle regole indicate da decreto scatta la pena pecuniaria e una possibile sospensione dell’attività. Sono previste multe da 400 fino a 3.000 euro, con la possibilità di ‘aumentare fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo’. Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività, la sanzione amministrativa accessoria prevede la chiusura dell’esercizio da 5 a 30 giorni. Leggi anche: Covid, se un dipendente si ammala in azienda chi è responsabile? di Elza Coculo

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