Caffè a cielo aperto con più tavolini all’esterno: così saranno le città italiane

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Distanziamento sociale e fisico, con l’utilizzo di mascherine saranno comportamenti quotidiani che condizioneranno la convivenza con il virus durante le prossime fasi post lockdown, a partire da Lunedì 4 Maggio. Aspetti importanti ma penalizzanti per locali pubblici come bar, ristoranti, pub e osterie che, secondo l’ultimo DPCM potranno riaprire dal 1 Giugno. Il timore di molti esercenti è che ci vorrà del tempo affinché le persone tornino ad uscire per consumare il caffè al bar o per mangiare in un ristorante. Senza considerare che la disposizione dei tavoli all’interno di questi locali penalizzerà di molto il numero dei coperti e, di conseguenza i futuri guadagni.

Locali a cielo aperto

Da Bologna a Roma, fino alle Marche, in molte città d’Italia si sta valutando l’ipotesi di creare dei caffè o ristoranti apparecchiati a cielo aperto, sfruttando il più possibile gli spazi esterni per garantire non solo il distanziamento sociale e la tranquillità di consumatori e dipendenti, ma anche un buon numero di posti a sedere. Tra i sostenitori dell’iniziativa il Sindaco di Bologna Virginia Merola, seguito da alcune associazioni di categoria. Il Presidente di Confesercenti Bologna Massimo Zucchini, propone di rivedere la vita nelle città lanciando l’idea di città partecipata:

Quando si potrà riaprire, vorremmo dare uno sfogo esterno ai locali, sfruttando piazze e strade già in parte o totalmente pedonalizzate e aggiungendone di nuove, magari con chiusure nella fascia oraria che va dalle 18 alle 24, permettendo nel resto della giornata carico e scarico e traffico regolare.

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Richieste di dehors

Per l’estate 2020, alcuni commercianti stanno avanzando richieste di dehors e quindi un ampliamento dell’occupazione del suolo pubblico (Ops), tema angusto e spesso fonte di disaccordo tra le esigenze dei ristoratori e quelle legate al mantenimento del decoro urbano. Ascom Bologna propone, sempre per il periodo estivo imminente, una revisione del piano delle strade per capire dove sarà possibile realizzare o ingrandire i dehors, e indennizzi per i gestori di locali che vorrebbero ampliare gli spazi esterni già in uso. Secondo Fabio Mina, vicepresidente di Fiepet Confesercenti Roma:

Andranno snellite le procedure e permettere l’occupazione anche dove non è mai stata concessa, penso alle 450 attività di 154 strade del Centro storico alle quali le Osp sono sempre state negate.

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Nelle Marche aree pubbliche a costo zero

In alcune città delle Marche, come Ancona e Falconara Marittima, le amministrazioni comunali hanno azzerato il canone di occupazione del suolo pubblico e promosso sgravi fiscali, per favorire quelle imprese che per ripartire dovranno garantire il distanziamento sociale a tutela dei clienti e dei lavoratori, con la necessità di utilizzare più spazio esterno. Almeno per l’estate 2020.   di Catiuscia Ceccarelli

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