Le foto della drammatica situazione dei migranti lungo il confine USA-Messico imbarazzano Joe Biden

Diffuse le prime immagini di un’affollata struttura federale per identificazione e smistamento dei migranti nel confine USA-Messico, gli attivisti denunciano mancanza di norme igienico-sanitarie e distanziamento per i migranti.

Naomi Di Roberto
Naomi Di Roberto
Naomi Di Roberto, classe 1996. Sono una giovane giornalista pubblicista abruzzese, scrivo di temi globali, scienza e geopolitica. Ho una laureata in Lettere, una Magistrale in Editoria e Giornalismo ed un Master in "Comunicazione della scienza/giornalismo scientifico". Nella vita inseguo senza sosta il mio sogno: scrivere.
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Confine USA-Messico: mancanza di norme igienico-sanitarie, nessun distanziamento sociale, materassi sul pavimento circondati da plastica trasparente, migranti stesi a terra. Questo ciò che si vede nelle immagini diffuse lunedì da Henry Cuellar, deputato Dem del Texas.


Si tratta di una struttura improvvisata situata a Donna e, secondo quanto riportato sull’intervista che l’autore degli scatti avrebbe rilasciato ad Axios, tra questi migranti ci sarebbero anche minorenni, tutti detenuti in “condizioni terribili”.

La struttura sarebbe composta da “pod” (tende) dalla capienza massima di 260 persone: Cuellar ha affermato all’agenzia che, un particolare pod, ne ospitava almeno 400.


L’uomo avrebbe diffuso le foto tentando di aumentare la consapevolezza degli americani sulla ormai delicatissima questione migranti, una questione su cui l’amministrazione Biden avrebbe già da tempo limitato la possibile copertura mediatica. Ad oggi, infatti, l’accesso alle strutture è vietata ai giornalisti.

Segreti sul confine?

Folla di migranti ammassata al confine USA-Messico: la politica migratoria Biden non funziona


Da quanto Biden è entrato in carica circa due mesi fa, numerosi sono stati i decreti esecutivi firmati alla Casa Bianca. Tra questi abbiamo misure sull’emergenza sanitaria, clima, nuove aperture circa aborto e comunità Lgbt, sicuramente un’inversione di tendenza sulla politica della “tolleranza zero” interrompendo anche la costruzione del muro lungo il confine meridionale USA. Un elemento che per oggi, forse, sta mostrando non poche fragilità. Sembrerebbe infatti che l’emergenza migranti lungo il confine Usa-Messico stia prendendo il sopravvento sulle misure di controllo messe in atto.

Che quella che oggi viene definita “la più grande ondata migratoria degli ultimi 20 anni” non sia altro che il risultato di una serie di mosse sbagliate da parte dell’amministrazione Biden?


L’idea era quella di promuovere uguaglianza e sostenere le realtà più svantaggiate. Tra i punti in programma abbiamo la revoca della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, il blocco delle espulsioni, la regolarizzazione dei migranti nonché una particolare attenzione sui minori.
Lo scopo sarebbe quello di creare una politica migratoria più giusta ed umana, di certo buone intenzioni, ma ricordiamo che, solo nel mese di febbraio 2021, i dati riportati da ISPI parlano di circa 100mila migranti irregolari arrestati di cui 9457 minori non accompagnati.

Quest’ultimo è un aspetto da non sottovalutare: Biden infatti avrebbe frenato i rimpatri dei minori non accompagnati. I centri dovrebbero però prima localizzare un parente e, inevitabilmente, le strutture non riescono a tenere il passo sugli ingenti flussi di profughi.

Confine USA-Messico: è crisi umanitaria

al confine usa-messico è crisi sanitaria

Le associazioni umanitarie si sono subito mosse per far sentire la propria voce sulla situazione del confine USA-Messico. Un’emergenza umanitaria lungo la frontiera non di poco conto se si riflette sul fatto che la politica Dem aveva messo al primissimo posto le norme per contrastare la diffusione del Coronavirus.


Parliamo di uomini e donne che partono da Guatemala, Honduras, El Salvador, in molti ancora minorenni, senza acqua e provviste o assistenza, alla ricerca del “sogno americano” tentando di sfuggire da povertà e importanti catastrofi naturali provocati dal cambiamento climatico. L’emergenza sanitaria non ha fatto altro che aggravare una situazione già pesantissima. Persone che oggi si trovano come nelle foto di Cuellar: ammassati, in situazioni precarie, stesi a terra.


La risposta repubblicana sul confine USA-Messico

confine usa-messico biden incarica herris

Dopo la diffusione delle foto che ritraggono la folla accalcata al confine USA-Messico, la politica migratoria messa in atto dal Presidente Americano Joe Biden ha suscitato non poche critiche. Proprio ieri Biden ha posto la vicepresidente Kamala Harris alla guida della “questione calda”.

L’attenzione di quest’ultima si concentrerà principalmente sul frenare l’afflusso dei migranti tentato di attuare nuove strategie lungo il confine USA-Messico.


L’emergenza migranti, unita a quella sanitaria, ha preso dunque ben presto le vesti di “caso politico”: i repubblicani accuserebbero il neo Presidente di aver promosso gli arrivi sul confine USA-Messico rimuovendo alcune restrizioni inserite dal suo predecessore Donald Trump. L’accusa, insomma, è quella di aver incoraggiato l’afflusso dei migranti lungo il confine senza esser riuscito a bilanciare con un sistema efficiente di identificazione e smistamento.


Che la questione sul confine possa divenire presto un punto a favore per riconquistare Senato e Camera nelle elezioni 2022?

Leggi anche: Guerra, carestia e pandemia: in Yemen è in corso la peggiore crisi umanitaria al mondo

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Naomi Di Roberto, classe 1996. Sono una giovane giornalista pubblicista abruzzese, scrivo di temi globali, scienza e geopolitica. Ho una laureata in Lettere, una Magistrale in Editoria e Giornalismo ed un Master in "Comunicazione della scienza/giornalismo scientifico". Nella vita inseguo senza sosta il mio sogno: scrivere.
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