Cella solare riciclata al 100%: il fotovoltaico sempre più green

Riciclare imballaggi e contenitori alimentari per fare il pieno di energia elettrica: ecco come funziona la cella solare riciclata.

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Non solo è, tra le rinnovabili, quella più conveniente: ora l’energia fotovoltaica potrebbe diventare anche quella in assoluto più ecosostenibile con la cella solare riciclata usando materiali di recupero e di scarto.

Un team di ricercatori, infatti, ha preso del polipropilene da confezioni alimentari riciclate per farne una sorta di pellicola di sostegno per la stampa della parte elettronica della cella.

Il banco di prova europeo

La scoperta e la realizzazione della prima cella solare riciclata si inseriscono nell’ambito del progetto europeo FlexFunction2Sustain, che mira a far sviluppare le nanotecnologie e la nanofunzionalizzazione delle produzioni di oggetti sostenibili, intelligenti, recuperando carta e plastica e quindi dando loro nuova vita.

Come ha spiegato John Fahlteich, il coordinatore del progetto, FlexFunction2Sustain: “La forza del banco di prova sta nella cooperazione tra mondo tecnologico, ricerca e business per realizzare un’offerta combinata di strutture e servizi complementari che stimoli l’innovazione”.

L’ultima esposizione a Grenoble, la Conferenza IndTech2022, ha esibito dei ritrovati davvero sorprendenti dal punto di vista del riciclo e dell’attenzione all’ambiente.

Tra questi, oltre alla cella solare riciclata, anche contenitori e confezioni per alimenti e bevande in film biodegradabile.

Leggi anche: La tecnologia delle celle fotovoltaiche: materiali, efficienza e costi di produzione

Un’efficienza migliorabile ma promettente

Tegole, Solari

Ma vediamo come è fatta la cella solare riciclata, anche se è bene fare prima una precisazione: a essere completamente composto di materiali di recupero è il substrato in plastica di cui è costituita, ma significa tantissimo nel mondo del fotovoltaico a polimeri.

Frutto del lavoro di una collaborazione tra istituti di ricerca, tra cui il Fraunhofer IVV, il Center Technique Industriel de la Plasturgie et des Composites e l’Organic Electronics Technologies PC, la cella solare riciclata è ottenuta a partire da una miscela di polipropileni provenienti dagli imballaggi delle bevande.

Questo mix, unito a del polipropilene vergine, viene utilizzato per la realizzazione di una superficie di substrato su cui viene letteralmente stampata la parte elettronica fotoattiva e organica.

Certo, la cella solare riciclata ha ancora tanta strada da fare prima di essere considerata conveniente o competitiva: allo stato attuale, infatti, la sua efficienza di conversione della radiazione solare sfiora appena l’1%, ma i ricercatori sono molto fiduciosi in un rapido miglioramento delle prestazioni grazie alla velocità di sviluppo di queste tecnologie.

Riciclo di pannelli

La cella fotovoltaica riciclata di origine organica non è tuttavia la prima in assoluto: altri test sono stati fatti, specialmente in Germania, per ridurre i costi di smaltimento degli impianti fotovoltaici ma soprattutto per recuperare il silicio contenuto nei wafer delle celle di cui sono composti i pannelli solari.

La ricerca portata avanti dai team del Fraunhofer Center for Silicon Photovoltaics (CSP) e del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems (ISE) ha dato alla luce la cella PERC.

Questa cella solare riciclata è fatta quasi interamente da materiali provenienti da strutture fotovoltaiche dismesse.

L’approccio di Friburgo segna la direzione giusta da seguire, anche a fronte del recupero dei materiali preziosi contenuti nei pannelli, che altrimenti vanno persi o sprecati: tra questi il rame, l’alluminio, lo stagno, il tellurio, il cadmio e il germanio, sempre più difficili da reperire anche a causa della crisi delle materie prime.

Fotovoltaico sempre più sostenibile

Il riciclo dei materiali e dei prodotti del settore del fotovoltaico rientra nell’ottica di avviarsi con sempre maggior convinzione e slancio verso un’economia circolare sostenibile.

Sia la cella solare riciclata a partire da materie organiche che quella derivante dal recupero di materiali di scarto sono la testimonianza che la ricerca e la conoscenza in questo ambito sono fiorenti e foriere di grandi risultati.

Ancora una volta, scegliere l’energia solare e abbandonare i combustibili fossili è la scelta più opportuna.

Leggi anche: L’orizzonte del fotovoltaico ultra sottile si fa sempre più vicino

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