La Camera ha votato a favore per conferire la cittadinanza italiana a Patrick Zaki

Con 358 voti a favore e 30 astenuti, la Camera ha approvato la mozione che impegna il governo a conferire la cittadinanza italiana a Patrick George Zaki.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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La Camera vota la cittadinanza a Patrick Zaki. Lo scorso 14 aprile il Senato aveva votato, a favore, per conferire la cittadinanza italiana allo studente prigioniero da oltre un anno nella prigione di Tora in Egitto.

Oggi finalmente anche la Camera si è espressa a riguardo approvando la mozione con 358 voti favorevoli e 30 astenuti.

La Camera vota e approva la cittadinanza a Patrick Zaki

La Camera vota e approva la cittadinanza a Patrick Zaki

Adesso non ci si può più nascondere. La Camera ha finalmente approvato la cittadinanza a Patrick Zaki, ora la palla passa al governo.

Dopo tre lunghissimi mesi, in cui sembrava che la votazione al Senato dello scorso 14 aprile fosse completamente caduta nel vuoto, molti senatori avevano lamentato un “silenzio assordante” da parte di Palazzo Chigi, adesso finalmente la Camera ha votato a favore.

Tre mesi che hanno destato non poche preoccupazioni, giacché in questo periodo la detenzione di Patrick è stata prolungata di ulteriori 45 giorni, costringendolo il 16 giugno a compiere i suoi 30 anni in carcere, e le uniche frasi provenienti da chi dovrebbe realmente prendere la situazione in mano sono state: “è un’iniziativa parlamentare, al momento il governo non è coinvolto” del premier Mario Draghi seguite da “se facciamo troppa pressione l’Egitto si irrigidisce” del Ministro degli esteri, Luigi Di Maio.

Adesso il governo sarà costretto a cambiare strategia nei confronti dell’Egitto, Zaki rischia fino a 25 anni di prigione, e il prossimo 8 febbraio scadranno i 2 anni di detenzione preventiva.

La votazione

Questa mattina, verso le 11 circa l’aula di Montecitorio ha votato l’approvazione delle mozione.

Una mozione voluta fortemente dal PD, in particolare da due suoi deputati Lia Quartapelle e Filippo Sensi, nonché primi firmatari della stessa.

Il testo, firmato il 17 febbraio 2021, è stato approvato all’unanimità. La sola forza politica a essersi astenuta è stata Fratelli d’Italia, con l’astensione di tutto il gruppo dei deputati. Coerenti con quello che avevano già fatto in Senato lo scorso aprile, quando si erano astenuti anche li.

L’astensione del gruppo di Giorgia Meloni è stata così giustificata da Wanda Ferro, deputata del partito:

Un’ingerenza del Parlamento non aiuterà Zaki, serve la diplomazia.

Così recitato una parte del testo approvato alla Camera:

“Continuare a monitorare, con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione.

Nei rapporti bilaterali con l’Egitto e in sede europea e internazionale, il governo dovrà chiedere il rilascio immediato dello studente, così come di tutti gli altri prigionieri di coscienza, quali difensori dei diritti umani, giornalisti e attivisti politici”.

Cittadinanza a Patrick Zaki approvata alla Camera: cosa accadrà adesso?

Cittadinanza a Patrick Zaki approvata alla Camera: cosa accadrà adesso?

Ora il governo ha un’arma in più per far pressione circa il rilascio di Zaki.

Anche se è importante riferire che la chiave per riportare Patrick a casa sono gli strumenti diplomatici, come già ribadito poco tempo fa dalla senatrice del M5S, Michela Montevecchi, sostenitrice della convenzione Onu sulla tortura del 1984, o come evidenziato in aula questa mattina dalla deputata 5S, Iolanda Di Stasio:

Nel caso in cui non si riesca ad avviare un’inchiesta internazionale si può prevedere l’intervento di un giudice esterno, chiamato ad emettere una sentenza.

Nel caso in cui questa non venga osservata allora si può fare un ricorso unilaterale alla Corte internazionale di Giustizia.

La deputata Di Stasio, capogruppo in commissione esteri, ha poi aggiunto:

L’Europa, a questo punto, non può più essere mera spettatrice. L’indignazione e la pressione che può e deve esercitare l’Unione europea e le sue Istituzioni potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte, non solo di questo giovane uomo ma di tanti altri, come lui ingiustamente detenuti.

Riguardo la cittadinanza a Patrick Zaki, è intervenuto su Twitter anche il leader del Partito Democrtico, Enrico Letta:

Ora che il Parlamento nella sua completezza e si è pronunciato sta al Governo a fare la sua parte

Leggi anche: Patrick Zaki, messaggio dal carcere: “Resisto ancora, grazie a tutti per il supporto”

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