Caso Patrick Zaki: domani l’ennesima udienza

Alcuni giorni fa Patrick Zaki ha ricevuto la visita della madre e della sorella, le quali hanno comunicato al ragazzo la data della prossima udienza fissata per il 1° giugno.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Caso Patrick Zaki. Domani 1 giugno andrà in atto l’ennesima udienza che potrebbe sospendere o prolungare di altri 45 giorni la detenzione dello studente. Patrick Zaki è ingiustamente recluso da un anno e mezzo nella prigione egiziana di Tora, precisamente dall’8 febbraio 2020.

L’accusa resta sempre quella di aver pubblicato una serie di post critici su facebook verso il governo egiziano di al-Sisi.

Caso Patrick Zaki: lo studente il 16 giugno compirà 30 anni

Caso Patrick Zaki: lo studente il 16 giugno compirà 30 anni

Tra l’Italia e l’Egitto la tensione diplomatica si fa sentire sempre di più. Lo scorso 25 maggio sono stati rinviati a giudizio i 4 agenti egiziani accusati dell’omicidio di Giulio Regeni. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 14 ottobre.

I 4 imputati saranno processati in contumacia, cioè a distanza quindi non saranno presenti alle udienze. L’Egitto infatti ha tenuto più volte a ribadire che non procederà in nessun modo contro i suoi 007.

La situazione si fa decisamente pesante in vista della data di domani. Avrà luogo infatti l’ennesima udienza che deciderà le sorti di Patrick Zaki, il quale fino a oggi viene detenuto in maniera illegittima dal governo egiziano senza processo.

La decisone sul caso Patrick Zaki verterà ancora una volta se prolungare ulteriormente di 45 giorni la detenzione dello studente oppure se rilasciarlo.

Lo scorso 6 aprile la detenzione di Patrick Zaki era stata prolungata di altri 45 giorni ed era stata rifiutata la richiesta degli avvocati di cambiare la corte giudicante.

La visita della fidanzata in quei giorni aveva fatto sapere che Patrick era ormai rassegnato alla sua condizione pur facendo arrivare il messaggio: “grazie a tutti, resisto ancora”.

Se domani l’ennesima udienza egiziana sul caso Patrick Zaki sancisse ulteriori 45 giorni di detenzione, il giovane rischierebbe di trascorrere il compleanno dei suoi 30 anni nella prigione di Tora, sarebbe il secondo.

Si procede con cautela, ma le sensazioni anche questa volta non sono delle migliori. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, alcune settimane fa a L’aria che tira su La7 aveva pronunciato delle frasi a dir poco ambigue, quasi invitando al silenzio attivisti, familiari, stampa e opinione pubblica:

Se continuiamo a fare pressione l’Egitto si irrigidisce

Caso Patrick Zaki: alcuni giorni fa la visita in carcere della madre e della sorella

Caso Patrick Zaki: alcuni giorni fa la visita in carcere della madre e della sorella

Come fa sapere l’associazione Patrick Libero, che da ormai un anno e mezzo segue da vicino il caso Patrick Zaki, sabato la mamma e la sorella di Zaki sono andate a fargli visita. L’associazione aveva anche diffuso ufficialmente la notizia riguardo l’udienza del 1 giugno.

La madre e la fidanzata di Patrick infatti gli hanno fatto visita nella sua struttura di detenzione.

Patrick ha consegnato alle due donne alcuni succhi di frutta per idratarsi a causa del caldo afoso patito durante l’attesa per il colloquio, dato che il ragazzo è ormai tristemente esperto riguardo i problemi legati alle visite quando c’è un clima così caldo.

Patrick ha poi dato alla madre e alla sorella dei regali fatti di sapone preparati da lui. Una chiesa per sua madre e un altro su cui ha inciso il nome della sua ragazza. Gesti che fanno capire quanto l’amore per i suoi cari continui a tenere Patrick attaccato alla vita.

Entrambe hanno poi informato Patrick riguardo la data della prossima udienza, ma il ragazzo pare non aver ha mostrato alcun interesse, ha detto che “ha capito che le sessioni di udienza non contano e non lo faranno uscire”. Madre e sorella hanno comunque detto che continua, nonostante tutto, a essere positivo, e che non vede l’ora di poter tornare in Italia.

Caso Patrick Zaki: la lettera per la senatrice a vita Liliana Segre e i saluti per tutti dal carcere

La sorella e la mamma di Zaki, hanno poi fatto sapere che Patrick ha scritto una lettera indirizzata alla senatrice Liliana Segre, tra i politici sicuramente più attivi circa la positiva risoluzione del caso Patrick Zaki:

Ha scritto una lettera alla senatrice Liliana Segre ringraziandola per il suo amore e sostegno, ma non ci ha dato la lettera perché ha deciso di tenerla con sé per dargliela a mano quando tornerà in Italia.

Manda il suo amore, la sua gratitudine e il suo apprezzamento a tutte le sue amiche/i, professoresse/i e alla sua università per il loro continuo sostegno.

Come sempre, è una visita che ci lascia con il cuore pieno d’amore e la mente piena di domande, sperando che questa udienza sia diversa e possa portarci buone notizie.

Leggi anche: Il Friuli-Venezia Giulia nega la cittadinanza a Zaki: “Non è competenza nostra”

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