Bergamo sarà più bella di prima

Il Senato ha decretato Bergamo e Brescia le nuove capitali della cultura 2023. Ma che aria si respira oggi a Bergamo, nei primi giorni liberi dall’obbligo della mascherina all’aperto?

Luca Tartaglia
Luca Tartaglia
Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
spot_img

Nessuno di noi scorderà mai la lunga fila di carri militari al centro di Bergamo. Sappiamo cosa trasportavano, sappiamo che giorni erano quelli. Forse in alcune regioni d’Italia è stata sentita meno, in altre più. I primi giorni si guardava tutti in “su”, a settentrione. Avremmo capito da lì a breve che ciò avrebbe interessato ogni strada, campagna e borgo non solo del nostro Paese, ma del mondo. Realtà che è ancora ben presente. Ciò che è certo è che quelle immagini, quei silenzi, il mormorare dei camion, la tristezza atroce che trasportavano, tutto questo appartiene a noi, e ne dovremo far tesoro così da far di tutto perché non si ripeta. Bergamo dovrà risollevarsi, e noi con lei, insieme.

Bergamo coronavirus 2020
Una Fotografia della colonna di automezzi militari a Bergamo – Aprile 2020

Bergamo Ieri

I dati ci mostrano che su un totale ad oggi di circa 35.000 decessi, più della metà è avvenuta in Lombardia. In particolare, nel bergamasco l’Istat ha comunicato che la percentuale di morte è stata superiore del 600% circa rispetto agli anni precedenti. Percentuale tra le più gravi, se non la più grave, nel nostro Paese. A giugno 2020 si stimavano 6.000 morti solo per la provincia di Bergamo. Le responsabilità, il cosa poteva esser fatto e il cosa no, la gestione dell’emergenza sono tuttora al vaglio di inquirenti e istituzioni. Il perché non fu istituita una zona rossa in Val Seriana come a Codogno è all’attenzione della procura. Il tempo ci porterà la verità, e lì dove serve, giustizia.

Bergamo Oggi

Non è che naturale il senso di confusione, di smarrimento che avvolge la provincia lombarda dopo tutto quello che è successo in pochi mesi. Le sofferenze che hanno toccato tutti quanti, più o meno direttamente. Per questo al primo giorno senza obbligo di mascherina a Bergamo ancora tutti la indossano, ancora non c’è una forte vitalità nelle strade, come è giusto che sia. Serve tempo per elaborare i fatti dei mesi scorsi. La nomina a capitale della cultura 2023 è una fievole, per quanto positiva, notizia. Uno studio dell’Università di Bologna parla delle perdite a livello finanziario della provincia bergamasca. Il risultato:

stima infatti una forbice di minor entrate per Palafrizzoni tra il 14,4% (l’ipotesi migliore) e il 19,6% (l’ipotesi peggiore), collocando Bergamo nella top ten dei capoluoghi con la variazione più significativa a causa della pandemia (al primo posto c’è Brescia).

Leggi anche: Coronavirus, a Bergamo le famiglie delle vittime presentano le prime denunce in Procura

Mattarella Bergamo coronavirus
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Bergamo – 28 giugno 2020

Bergamo Domani

La ripresa di Bergamo, della Lombardia e come sempre di tutta l’Italia si sta dimostrando lenta e farraginosa. E questo è forse anche naturale, sia a livello economico sia a livello sociale. I tempi che verranno non devono portarci alla paralisi, ma ad avere più responsabilità e cautela. Quello che serve è una solidarietà nazionale e internazionale che permetta in tempi brevi di poter affrontare la situazione con il massimo della forza. Perché come oramai si è capito, e rappresenta una banalità, questa nuova emergenza, come molte altre, si può superare. E lo si farà unendosi e stringendosi in un unico grande “anticorpo”, perché siamo tutti inevitabilmente collegati da un filo simbiotico. Un anticorpo che avrà la forza trainante di riportarci a una nuova normalità, migliore. E magari Bergamo sarà lì in testa a condurci, più bella di prima, a questo futuro. Chiudiamo con le parole del Presidente della Repubblica Mattarella, che a Bergamo lo scorso fine giugno affermava:

Fare memoria significa anzitutto ricordare i nostri morti e significa anche assumere piena consapevolezza di quel che è accaduto. Senza cedere alla tentazione illusoria di mettere tra parentesi questi mesi drammatici per riprendere come prima. Significa allo stesso modo rammentare il valore di quanto di positivo si è manifestato. La straordinaria disponibilità e umanità di medici, infermieri, personale sanitario, pubblici amministratori, donne e uomini della Protezione civile, militari, Forze dell’Ordine, volontari. Vanno ringraziati: oggi e in futuro.

Leggi anche: Bergamhttps://www.ildigitale.it/bergamo-e-brescia-capitale-italiana-della-cultura-2023/o e Brescia si candidano insieme a Capitale italiana della Cultura 2023

spot_img

Correlati

La Canzone della Terra, di cosa tratta il film e perché è evento dell’anno

È uscito nelle sale italiane il film “La Canzone della Terra”, Songs of Earth,...

Chi era Salvatore Liguori, direttore dell’Accademia Totò di Napoli scomparso a 37 anni

Salvatore Liguori, direttore dell'Accademia delle Arti Teatrali del Teatro Totò, nel cuore di Napoli,...

Tatami – Una donna in lotta per la libertà, di cosa tratta il film e perché è così attuale

Oggi recensiamo Tatami – Una donna in lotta per la libertà, il film diretto...
Luca Tartaglia
Luca Tartaglia
Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
spot_img