Gianni Rodari: a 100 anni dalla nascita, quanto ci mancano i suoi insegnamenti?

Un film, una collana editoriale e un francobollo celebrativo. La cultura italiana celebra i cento anni dalla nascita di Gianni Rodari, scrittore moderno e sempre attuale per gli educatori di ieri e di oggi.

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Il 23 ottobre del 1920 a Omegna, in Piemonte nasceva Gianni Rodari. Pedagogista, giornalista ma soprattutto scrittore, ancora il più amato da insegnanti e dai bambini. Oggi come oggi, con una scuola digitale e distanza, quanto mancano il calore dei racconti di Rodari e i suoi insegnamenti?

Chi era Gianni Rodari

Un uomo colto che sapeva scrivere e arrivare al cuore dei bambini. Il 2020 è l’anno del centenario dalla nascita di Rodari, morto a Roma nel 1980. Le storie da lui raccontate sono alquanto attuali, vere e senza tempo. Gianni Rodari ha saputo trovare diverse forme per dare respiro ala sua creatività. I suoi racconti, le sue storie sono state tradotte in tutto il mondo e nel 1970, Gianni Rodari ha vinto il prestigioso premio Hans Christian Andersen, considerato il “Nobel” della letteratura per l’infanzia. Tra i titoli che hanno accompagnato generazioni vecchie e nuove l’indimenticabile Grammatica della fantasia, un vero e proprio punto di riferimento per gli educatori del mondo dell’infanzia, ma anche Le avventure di CipollinoGelsomino nel paese dei bugiardiFilastrocche in cielo e in terraFavole al telefonoIl libro degli erroriC’era due volte il barone Lambert.

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100 anni di Gianni Rodari, un francobollo e un film

Poste Italiane lancia un francobollo celebrativo per ricordare il Maestro Rodari a 100 anni dalla nascita.

In occasione del centenario dalla nascita di Gianni Rodari esce un Meridiano Mondadori, ma anche un film in onore del Maestro. Poste Italiane, poi, lancia un francobollo celebrativo per ricordare il grande scrittore per bambini. Ma in tutta Italia oggi si articolano iniziative di vario tipo per celebrare questo importante centenario.

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Gianni Rodari, una persona buona

Su Il Fatto Quotidiano, in una intervista molto profonda, a raccontare Gianni Rodari è il suo più grande amico e collaboratore Marco Dané, regista, autore televisivo di programmi come Domenica In e Kilimangiaro. Ecco cosa ricorda del Maestro Rodari:

Era semplice. Una persona buona, tranquilla, serena. Ti faceva sentire a tuo agio. Non l’ho mai visto irritato. Parlava sempre a bassa voce. Aveva una tale fantasia che effettivamente risolveva veramente i problemi. Aveva tante frecce nel suo arco. Era sicuro di sé. Non c’è stato mai un momento di attrito con lui.

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Gianni Rodari, mancano i suoi insegnamenti

In questo momento storico in cui l’istruzione dei più piccoli è messa a repentaglio dalle misure restrittive dovute al contrasto al Coronavirus, la parole scritte del Maestro Rodari potrebbero essere balsamiche per i bambini, ma anche complici per gli educatori. Attraverso una mascherina e una visiera che fa da schermo a contatto e forse anche alle emozioni, tra insegnante a bambini, trovare le parole giuste per educare i più piccoli alla cultura e alla crescita personale è fondamentale, forse l’unica soluzione possibile, insieme alle immagini. Quelli di Gianni Rodari sono libri moderni, attuali e capaci di scavalcare ogni muro, citando Dané:

Ai bambini tutte le filastrocche ma devono farsele spiegare da un adulto. Il libro più venduto al mondo dopo la Bibbia è Pinocchio. È un testo che va spiegato perché quel burattino è la storia dell’umanità. Le filastrocche di Rodari hanno sempre un messaggio che il bambino non riesce a cogliere direttamente. Ad un maestro consiglio di leggere assolutamente “La grammatica della fantasia”.

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Gianni Rodari, come Gaber e De André

Come Marco Dané sostiene nel suo ricordo di Rodari:

Rodari è molto lodato, adorato ma poco messo in pratica come succede sempre a chi ha una visione profetica. È un po’ quello che è capitato a Giorgio Gaber o a Fabrizio De André. Io ho perseguito le sue idee, le abbiamo propagate attraverso la televisione ma non c’è stato un seguito. Mi dispiace vedere che la scuola di oggi mette in pratica il 10% del suo insegnamento. Non basta elogiarlo va studiato. Le favole al telefono sono un messaggio ai genitori: ti devi occupare di tuo figlio sempre. Pedagogicamente chiedo sempre a mamme e papà: che fate solo per i figli? Rodari avrebbe detto che una cosa che puoi fare solo per loro è quando ti trovi un pomeriggio e ti metti per terra a giocare a macchinine.

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