Cariche a Pisa, Fratelli d’Italia contro Mattarella: “Non lasceremo mai le forze dell’ordine da sole”

Se da un lato il Colle critica gli interventi alla base dei manganelli, dall'altro, il partito della premier risponde: "Noi siamo sempre a fianco della polizia".

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Dopo le violenti cariche a Pisa su alcuni studenti che partecipavano ai cortei Pro-Palestina e in cui sono rimasti feriti 11 giovani, il Capo dello Stato ha espresso il suo rammarico per quanto accaduto nella città toscana.

Se da un lato Mattarella si è detto contrariato e amareggiato per un utilizzo smisurato dei manganelli, dall’altro, Fratelli d’Italia ha sottolineato e ribadito la sua fedeltà alle forze dell’ordine.

Cariche a Pisa, Fratelli d’Italia: “Noi siamo sempre a fianco della polizia”

La presa di posizione da parte del Presidente della Repubblica nei confronti delle cariche a Pisa ha scatenato la reazione del governo che con una nota dell’ufficio stampa ha dichiarato:

Fratelli d’Italia difende le regole democratiche di convivenza che si basano sul diritto di manifestare e il dovere di farlo pacificamente e

nel rispetto della legge. La sinistra che spalleggia i violenti è la causa dei disordini ai quali abbiamo assistito.

Anche il nuovo segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha commentato: “E ci sono responsabilità per quello che è accaduto ieri il ministro valuterà e prenderà provvedimenti, ma la responsabilità è personale e io dico che le Forze dell’Ordine non si toccano. Sono persone che difendono lo Stato con stipendi bassi, non sono figli di radical chic.

Matteo Salvini: “Giù le mani dalle forze dell’ordine”

Il Ministro delle Infrastrutture Salvini è tornato sulla vicenda delle cariche a Pisa, esprimendo ancora una volta la sua tutela nei confronti della polizia.

Penso al dibattito che c’è sulle forze ordine. È giusto analizzare se si è fatto tutto quello che si doveva o se qualcuno ha ecceduto.

Sono donne e uomini non sono robot, ma è inaccettabile che tutti coloro che garantiscono sicurezza e democrazia vengano tirati in ballo nella contesa politica.

Giù le mani dalle nostre forze dell’ordine.

Piantedosi: “Condivido le parole di Mattarella”

Dopo l’intervento di Sergio Mattarella in difesa della libertà di manifestare pacificamente, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della Sera circa le manganellate sui manifestanti ai cortei pro-Palestina.

Siamo aperti a ogni analisi, anche autocritica, allorquando anche una sola manifestazione tra le migliaia ci ponesse il problema di verificare se tutto è andato per il verso giusto.

Quando si giunge al contatto fisico con ragazzi minorenni è in ogni caso doveroso svolgere ogni esame obiettivo su come siano andati i fatti.

Il Ministro ha smentito che le regole per gestire le manifestazioni, introdotte dopo il G8 di Genova, siano state cambiate: “Non è cambiato nulla di quel principio. Semmai si è ancor più rafforzato. Dal 7 ottobre scorso sono state più di mille le manifestazioni e soltanto nel 3% dei casi si sono registrati incidenti. È molto importante tenerlo presente ed evitare che singoli incidenti, pur gravi, vengano mai utilizzati da qualcuno per volgari strumentalizzazioni e distorte rappresentazioni della realtà.

Cariche a Pisa: le reazioni dell’opposizione

Il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, in riferimento alle cariche a Pisa accadute agli studenti che manifestavano per alcuni cortei, ha commentato: “Abbiamo chiesto al Ministro dell’Interno Piantedosi di riferire urgentemente in Parlamento, sulla preannunciata riflessione e verifica sugli aspetti organizzativi e operativi.

La medesima richiesta è stata avanzata da Elly Schlein: “Bisogna che Piantedosi venga finalmente a chiarire in Parlamento, davanti al Paese, e prendersi le sue responsabilità”.

Conte passa poi all’attacco, rimproverando la premier di “mettere ancora una volta la testa sotto la sabbia”.

Ancora una volta sei rimasta silente senza proferire parola, ignorando le violente manganellate che ieri hanno provato a silenziare i giovani scesi pacificamente per le strade di Pisa e Firenze.

Non si tratta di un caso isolato: sono episodi che si stanno ripetendo da Torino a Milano, da Vicenza a Catania. E tu, Giorgia Meloni, continui a tacere, a nascondere la testa sotto la sabbia.

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