Cos’è Blade2Sun, l’eolico fotovoltaico che taglia gli sprechi

Una start up svizzera ha riutilizzato le pale eoliche in disuso come supporto di pannelli solari bifacciali, in una sfida alla sostenibilità ambientale anche delle rinnovabili.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Si staglia contro il cielo terso del Canton Grigioni, in Svizzera, a 2500 metri d’altezza sul mare, protendendo verso il sole i suoi pannelli bifacciali, ancorati a una solida pala eolica: è Blade2Sun, prototipo della start-up svizzera Turn2Sun che si propone quale acceleratore della transizione energetica e climatica, immaginando, studiando e creando nuove applicazioni pratiche per l’energia solare.

Un mix sostenibile a base di rinnovabili

Blade2Sun by Turn2Sun

Blade2Sun combina tutti gli elementi positivi dell’energia rinnovabile, del riciclo intelligente e dell’economia circolare, tanto da aver destato l’attenzione del mercato e del grande pubblico.

Combinando insieme energia solare, energia eolica e generazione pulita di elettricità, l’idea di partenza è tanto semplice quanto geniale.

La start-up ha deciso di utilizzare le pale delle turbine eoliche in disuso, perché ormai vecchie o ammalorate, per farne il supporto di pannelli solari al posto di reti e strutture metalliche.

Le proprietà di resistenza, durata e solidità delle lame che fendono il vento, infatti, si prestano perfettamente per il compito, mentre è molto più difficile smaltirle correttamente a causa dell’anima in fibra di vetro di cui sono composte.

Leggi anche: Dal tetto alla credenza, il riciclo creativo dei pannelli solari

Un problema da risolvere

Con oltre 300.000 turbine installate in tutto il mondo, l’eolico è una delle componenti fondamentali per la transizione energetica, contribuendo, al momento, a generare il 6,5% dell’elettricità globale.

Tuttavia, già solo in Europa sono oltre 25.000 gli impianti che arriveranno a fine vita entro dicembre 2023.

Sebbene si possa riciclare oltre il 90% della struttura di una turbina, altrettanto non si può dire delle pale, giganteschi agglomerati di materiali compositi, che solitamente non possono essere smaltiti se non negli inceneritori o nei cementifici, con grande dispendio di energia e con l’emissione di ingenti quantitativi di CO2.

Attualmente il reimpiego di queste componenti non trova grandi spazi di applicazione, tuttavia Turn2Sun ha voluto sfruttare le proprietà dei materiali per creare qualcosa di nuovo: basti pensare che l’eccezionale resistenza di una pala le consente di fendere le masse d’aria a velocità che sfiorano i 300 km/h.

Due piccioni con una fava

eolico e fotovoltaico

Per ovviare al problema dello smaltimento delle pale eoliche in modo sostenibile è nata dunque Blade2Sun, un impianto solare capace di resistere a condizioni estreme: il prototipo nella regione dei Grigioni ha dato infatti risultati positivi, superando tutti i test di stress.

L’utilizzo delle pale eoliche come supporto ai pannelli, ancorati alle prime da una rete leggera, è vantaggioso per vari motivi: il riciclo, in primis, di grandi strutture, la trasportabilità e la leggerezza del sistema, i costi competitivi del complesso.

Ma la caratteristica principale è la facilità di esposizione dei pannelli solari bifacciali, data dal meccanismo basculante delle pale.

Una soluzione quindi di riciclo intelligente che apporta un nuovo valore a un oggetto a fine vita come una pala eolica.

Leggi anche: Energia solare, oggi puoi portarla in vacanza con i pannelli portatili

Vari campi di applicazione

Ma la novità di Blade2Sun non finisce qui: la start-up Turn2Sun ha infatti in cantiere una serie di progetti per poter unire ancora più da vicino eolico e solare.

Le pale in disuso possono per esempio essere utilizzate per coprire di pannelli solari le aree di parcheggio che verranno così ombreggiate da una sorta di “spina di pesce” in cui l’asse centrale è la pala eolica e le lische i moduli fotovoltaici.

Altri impieghi potrebbero essere l’utilizzo delle pale con pannelli sopra i serbatoi d’acqua e le cisterne, nei campi agricoli come ricovero degli animali, ma anche su infrastrutture di grandi dimensioni come autostrade e ferrovie.

Leggi anche: Il fotovoltaico viaggia su rotaia a 115 km/h: ecco il primo treno a energia solare

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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