Infermiera simbolo: “Ho cercato di consolare il bimbo e di essere più materna possibile”

La foto che vede un'infermiera con tuta e mascherina su un letto d'ospedale mentre accarezza e consola un bimbo di sette mesi è divenuta simbolo e popolare sui social.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Una foto che ritrae un’infermiera mentre accarezza un bimbo di sette mesi è divenuta simbolo e popolare sui social.

Il bimbo di Ancona è stato ricoverato il 3 marzo per un problema intestinale, verificatosi dopo aver contratto il Covid.

Bimbo di Ancona, positivo al Covid: “Doveva essere sottoposto ad un intervento molto delicato”

L’immagine che circola sui social ritrae un bambino di sette mesi in un letto d’ospedale mentre un’infermiera lo accarezza delicatamente. Il bimbo di Ancona si chiama Matteo ed era in attesa di un intervento all’intestino dopo essere risultato positivo al Covid, come riporta Il Resto del Carlino. Essendo positiva anche la mamma, i due sono dovuti rimanere separati.

La foto è stata scattata in un Reparto di Rianimazione presso l’Ospedale Pediatrico Salesi di Ancona.

Il direttore del Reparto, Alessandro Simonini, ha poi spiegato quali fossero le problematiche del bimbo. Ecco cosa ha detto:

Il bambino ha avuto un problema a livello digerente, che è una delle complicazioni più frequenti nel Covid quando colpisce i bimbi.

Doveva essere sottoposto a un intervento molto delicato, ed essendo positivo al Covid così come la mamma non potevamo tenerli insieme, abbiamo dovuto separarli. Però abbiamo cercato di fare il possibile perché il piccolo non si sentisse solo.

Ha poi aggiunto che in realtà la foto divenuta virale non è propriamente una foto ma un’istantanea ripresa dalle telecamere:

Questa foto è un’istantanea ripresa dalle telecamere che ci sono all’interno del reparto di Rianimazione, perché ovviamente nessuno può entrare.

Con il bimbo c’è una infermiera, che cerca di coccolarlo e di non farlo sentire solo.

Il bimbo di Ancona, Matteo Maurizio Pinti ha subito l’operazione che ha previsto l’asportazione di un pezzo di intestino.

Ora sta bene, ma risulta ancora positivo al Covid.

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Mamma del bimbo di Ancona: “L’intestino di mio figlio era rovesciato”

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Roberta Ferrante, la mamma del bimbo di Ancona ha tenuto a ringraziare i medici dell’Ospedale e l’infermiera che è stata vicina a suo figlio inviando loro una lettera.

Ecco cosa ricorda del momento in cui è venuta a conoscenza della positività al Covid sua e del figlio e del problema all’intestino del piccolo:  

Quel giorno, il 3 marzo, l’ho vissuto come in trance.

Verso le 20 il risultato del tampone è risultato positivo per me e mio figlio, ma non si capiva cosa gli dovesse accadere, fino a quando una dottoressa ha visto il mio stato d’animo e mi ha detto: ‘Suo figlio non lo lascio fino a che non risolviamo il problema’.

Alle 2 di notte gli hanno fatto un’ecografia: il suo intestino era rovesciato.

E ancora ammette di essere stata sollevata sia dalle parole dei medici che dal vedere la foto del figlio con l’infermiera vicino. Ecco cosa le avrebbero detto:

Stia tranquilla signora, di suo figlio ce ne occupiamo noi, lei non si deve preoccupare’ e così è stato.

Poi conclude dicendo:

Nel momento più drammatico della mia vita sentirmi dire questo e poi vedere quella foto lontana da mio figlio, è stato un ritorno alla vita dopo un incubo durato giorni.

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Chi è l’infermiera che nella foto consola il bimbo di Ancona?

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L’infermiera munita di tuta, mascherine e altre attrezzature, ritratta nella foto con il bimbo di Ancona è Katia Sandroni.

Si tratta di una delle infermiere più esperte della Rianimazione del Salesi. Ecco cosa ha raccontato riguardo alle emozioni provate durante quei momenti:

Stavo facendo il mio turno nella stanza del bambino e dopo la terapia ho cercato di consolarlo e coccolarlo: lui cercava tanto il contatto, quindi ho cercato di essere il più materna possibile, anche se non sono la sua mamma.

Ha tenuto inoltre a precisare l’interesse di tutti gli infermieri nel non lasciare mai solo il piccolo:

Il bambino non è stato mai lasciato solo è stato sempre con un infermiere, quando non c’ero io erano i miei colleghi. Cerchiamo di dare amore ai nostri pazienti e di fare il nostro lavoro sempre al meglio.

Ho ricevuto tanti complimenti, mi hanno scritto: “brava Katia, continua così”. Nella foto c’ero io, ma tutti i miei colleghi hanno fatto la stessa cosa per tutto il periodo in cui il bambino è stato ricoverato.

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