Berlusconi e ambiente, il tormentato rapporto tra verde e mattone

Amante degli animali, promotore di grandi opere, sostenitore del nucleare, ma sostanzialmente fedelissimo del mattone: Silvio Berlusconi cos'ha fatto per l'ambiente nei suoi quattro governi?

Alfredo Polito
Alfredo Polito
Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
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Diciamoci la verità, il connubio Berlusconi e ambiente non è mai stato al centro del dibattito politico, economico o sociale in termini espressamente positivi: il Cavaliere era figlio di una mentalità che vedeva l’ascesa dell’ecologia come un freno all’espansione dell’edilizia e dell’industria, sebbene nei suoi quattro mandati l’attenzione alle tematiche ambientali non sia stata del tutto assente.

Le grandi opere e le difficoltà di portarle a compimento

Tanti i progetti di grandi opere profilati negli anni del suo governo, che il Cavaliere ha sostenuto come strumenti per lo sviluppo del Paese, soprattutto secondo un’ottica economica e commerciale, ma che tuttavia si sono rivelati, in alcuni casi, anche proficui per la sostenibilità.

Tra le tante, ricordiamo l’implementazione dell’Alta Velocità per il miglioramento della connettività tra le città che, come effetto secondario, ha avuto la riduzione del numero di veicoli circolanti.

Sempre per i trasporti, Berlusconi ha sostenuto numerose opere di infrastruttura, come nuove autostrade tra cui la BreBreMi (A35) e il passante di Mestre, o la costruzione di reti ferroviarie come il Terzo Valico dei Giovi, considerata un’opera essenziale per il transito su rotaia delle merci verso l’Europa.

Rientrano tra le opere che si possono annoverare tra quelle “in favore” dell’ambiente anche il MOSE di Venezia e la TAV Torino-Lione.

In tutti i casi i risultati raggiunti sono stati fortemente criticati e sono tutt’ora controversi, poiché per la maggior parte si parla di opere incompiute o che hanno richiesto una quantità di fondi di molto superiore alle stime di partenza e tempistiche enormemente più lunghe.

Leggi anche: L’eredità multimiliardaria di Berlusconi: l’impero Fininvest, le ville e il Monza

Berlusconi e ambiente, il rapporto con le energie rinnovabili

Se è vero, da un lato, che sono stati gli stretti rapporti tra Berlusconi e Putin nei primi anni duemila a portare l’Italia alla dipendenza dal gas russo e che il Cavaliere avrebbe puntato tutto sul ripristino delle centrali nucleari nel Bel Paese salvo un dietrofront piuttosto repentino all’indomani del disastro nucleare di Fukushima nel 2011, dall’altro in quello stesso anno vennero installati ben 11GW di energia rinnovabile, grazie anche al famoso Conto Energia.

Da sempre contrario a quello che definiva ambientalismo ecologico, scontrandosi con l’opinione pubblica in tema della sostenibilità e dei metodi su come raggiungerla, Berlusconi si è battuto sul fronte dell’energia soprattutto per difendere le tasche degli italiani.

Anche perché lo stesso Silvio doveva fare i conti con bollette smisurate: per la gestione delle sue ville tra luce, acqua e gas era arrivato a spendere 1.484.238 euro all’anno.

Scriveva così, poco più di un anno fa, su Twitter:

La transizione ecologica va accompagnata con le risorse che abbiamo a disposizione e con politica di sgravi e di incentivi. Il tema dell’ambiente e della lotta ai cambiamenti climatici deve unire e non dividere. Politica dei ‘no’ e l’ambientalismo ideologico devono essere superati.

Ma erano gli investimenti più che un afflato green a guidare le sue scelte: nell’ultima campagna elettorale era tornato a parlare della necessità di costruire e mettere a disposizione degli italiani rigassificatori – suo quello inaugurato nel 2009 a Rovigo -, termovalorizzatori, le trivellazioni e ancora le centrali nucleari per un’energia abbondante e pulita.

Non a caso uno dei progetti con un concept di sostenibilità di cui il Cav si sia fatto promotore è Milano 2, il quartiere che strizzava l’occhio ai complessi delle town inglesi, in cui vivere “sempre in vacanza”, lontani dallo stress cittadino.

Leggi anche: Silvio Berlusconi, vita privata, mogli, figli e amori dell’ex presidente che ha fatto la storia dell’Italia

L’amore per gli animali

I capretti salvati a Pasqua, l’amore per i cagnolini Dudù e Dudina, le dichiarazioni sull’importanza del rispetto degli amici a quattro zampe: negli ultimi anni abbiamo assistito alla svolta animalista del Cav a colpi di foto e meme che hanno riempito le pagine dei social.

Tanto da arrivare a promettere nel 2019 che Forza Italia avrebbe avanzato una proposta per redigere un codice dei diritti degli animali, contro gli abusi su quelli domestici e contro gli allevamenti in gabbia.

Misura, tuttavia, che non ha mai visto la luce, suscitando nuovamente i dubbi dell’opinione pubblica sui reali intenti dell’ormai anziano e consumato Presidente, tacciato di populismo e demagogia.

Leggi anche: Cosa succederà a Forza Italia e al Governo Meloni dopo la morte di Berlusconi

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Alfredo Polito
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Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
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