Bacha posh, bambine costrette a travestirsi da maschi per sopravvivere

La società afgana asporta radicalmente l’identità delle sue figlie che sono obbligate a crescere e a vestirsi come maschi. Nascere femmina è una vergogna imperdonabile che le famiglie devono nascondere.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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La bacha posh è una pratica antica che consiste nel travestire da maschio una delle proprie figlie per permetterle di avere un’istruzione, di lavorare e di camminare per strada senza problemi. Le bambine-ragazzo, sono il risultato malato, misogino e maligno di una mentalità primitiva e arretrata che vuole acutizzare la ghettizzazione e la segregazione di un paese in cui è meglio nascere uomo.

In Afganistan non c’è spazio per le bambine. La loro femminilità viene rinnegata e i diritti calpestati, stroncati e falciati da una tradizione che ne vuole cancellare l’identità, la personalità e il genere.

Nelle società patriarcali-dittatoriali, i diritti delle ragazzine vengono annullati da un’usanza tanto antica quanto attuale che impone alle famiglie afgane l’obbligo di cambiare l’identità femminile con quella maschile. Si tratta di una condizione molto comune, tornata in voga nel paese occupato dai talebani dallo scorso agosto. Per scongiurare il risentimento di non aver messo al mondo figli maschi, le bambine vengono costrette a vestire e a comportarsi come ragazzi.

Con l’abitudine delle bacha posh, le famiglie sperano di mascherare e correggere il terribile errore di aver messo al mondo delle femmine, perché sì, nascere femmine è un errore che in Afganistan non ti puoi permettere, è una maledizione che pesa sulla testa di un intero paese.

Bacha posh: quando non puoi nascere femmina

In Afganistan, come del resto in altre parti del mondo, con il sessismo non si scherza. Nel paese con il più alto tasso di femminicidi, nascere femmina è un errore che va cancellato o almeno camuffato il prima possibile. I dati forniti da Human Rights Watch sono davvero allarmanti, l’85% delle donne afgane è senza istruzione e ogni due ore una ragazza muore per dare alla luce suo figlio.

Nelle famiglie senza figli maschi o alla nascita della terza o quarta figlia, le bambine vengono intenzionalmente educate come bacha posh, un’espressione con cui, nella lingua ufficiale persiana, la dari, vengono indicati comunemente i travestiti. Per rispondere alla delusione di una società che partorisce solo figli maschi, i genitori delle bambine scelgono di estrapolare, per un certo periodo di tempo, il sesso dalle loro figlie.

Durante l’infanzia quando è ancora semplice celare l’identità sessuale di una ragazzina, la famiglia decide di tagliare capelli, di cambiare nome e di far indossare abiti maschili. Il travestimento messo in atto però, si conclude nel momento in cui la fanciulla arriva alla pubertà. Sotto il regime patriarcale del paese, sarà costretta a rimanifestare la sua femminilità e a sottostare al rigido diktat imposto dallo stato.

Questo repentino ritorno al profilo originario provoca spesso confusione, disorientamento e ambiguità per questa nuova esistenza, fatta di alienazione e reclusione che si contrappone con l’indipendenza e l’autorità derivate dalla passata condizione maschile.

Diventare bacha posh è un escamotage per essere libere e istruite

Nascere femmina è un grosso problema in Afganistan, l’altissimo numero di aborti di feti femminili, dimostra che in questo tipo di società non c’è posto per il genere femminile.

Per respirare, per resistere alla morsa della dittatura e per ottenere dei lembi di libertà che possano garantire l’istruzione e la spensieratezza degli anni di gioco, le bambine sono costrette a diventare maschi. Per poter vivere una vita libera, andare a scuola, trovare un lavoro e correre dietro ad un pallone, con i capelli che svolazzano nell’aria, le ragazzine devono mettere da parte la loro identità.

In un paese in cui le bambine sono viste come peso, errore e maledizione, l’unico stratagemma, ai limiti della disperazione, è quello di mascherarle da ragazzini. Il desiderio di poter vivere una vita normale si cristallizza nella mente di una famiglia a cui viene chiesto di congelare e scongelare il sesso della figlia. 

Le bacha posh che hanno trascorso gran parte della loro vita nei panni di un ragazzo, ignorano però, che, una volta tornate signorine, la società afgana ricomincerà ad essere rigida e intollerante, ostacolando il loro percorso ed alienando la loro esistenza a semplici sforna figli. La conversione risulterà quindi molto difficile da accettare. Si passa infatti da una vita fatta di giochi, scuola e amici, ad una totale segregazione che comporta la scomparsa e l’annegamento nel buio dell’ignoranza umana.

Dopo la metamorfosi, queste giovani non riescono ad entrare nei panni delle donne-mogli e finiscono per vivere in un clima di violenza con un marito che diventa sempre crudele ed esigente. Per questo motivo la transizione diventa ostile e torna nuovamente a precludere e a sbarrare tutte le strade dell’emancipazione femminile.

Bacha posh: quando il travestimento diventa riscatto economico

Scegliere di far diventare la propria figlia una bacha posh è una scelta irragionevole, ma in una società, in cui la misogina e il maschilismo sono di moda, le famiglie cercano di adeguarsi silenziosamente, per permettere, seppure per un breve periodo di tempo, di far vivere le ragazzine in modo bambinesco.

Diventare maschio, consente ai genitori della ragazzina di percepire un ulteriore entrata di denaro in famiglia. Ai ragazzi, infatti, è concesso lavorare e aiutare la famiglia con piccoli lavori, attività che ovviamente viene impedita alle bambine che possono solo restare chiuse in casa, badare alle faccende domestiche e procreare. Quindi, quello che apparentemente sembra un modo per garantire alle proprie figlie un aumento di possibilità, diventa a tutti gli effetti una gabbia, una trappola economica da cui non si è in grado di uscire.

Molte sono costrette a pagare lo scotto di una società che non le vuole e a rimanere per sempre incastrate in un ruolo, solo per aiutare le finanze della famiglia.

L’aspetto economico risulta essere la leva più pesante che spinge le famiglie afgane a compromettere il genere femminile delle loro figlie che continuano a travestirsi anche durante l’adolescenza, pur di aiutare la madre e il padre.

Leggi anche: Spose bambine, il fenomeno di cui nessuno parla

Le bambine non esistono, il racconto verità di una bacha posh

Le bambine non esistono è un racconto autobiografico che descrive la vicenda di una bacha posh, Ukmina Manooori, cresciuta in Pakistan come un bambino, per scongiurare la vergogna di non essere nata maschio. Il bestseller internazionale, è il ritratto di una società in cui milioni di donne sono costrette a vivere invisibilmente. L’autrice ci racconta la sua vita nei panni di un bambinoHukomkhan, che significa “l’uomo che dà ordini, dimostrando come in questo contesto sia normale cambiare nome ad una bambina.

Nella nostra provincia non c’è niente di strano nel dichiarare che una femmina è un maschio. Al villaggio siamo una quindicina, vestite come i nostri fratelli, in shalwar kameez blu, una tunica lunga con pantaloni. Ci sono Jania e Sakina, Matgullah, Geengatta, Sharkhamatha, Kamala, Mamura.

Le famiglie senza figli e senza discendenza hanno il diritto di travestire una delle loro figlie per salvare l’onore. Si dice anche che questo possa allontanare la malasorte dai figli futuri. Malasorte che consiste nell’avere una femmina.

Una superstizione che nasconde una ragione molto più pragmatica: vestire una femmina da maschio le permette di aiutare la famiglia, perché può lavorare e portare a casa del denaro.

La scrittrice affronta anche la difficoltà di abbandonare certi usi, per emigrare nuovamente nei panni di una bambina.

Un giorno Kamala mi ha spiegato che non dovevo affezionarmi troppo ai miei vestiti da ragazzo: «Quando avremo dieci anni, torneremo a essere delle vere ragazze. Mia cugina serviva il tè qui fino all’anno scorso, ma adesso è troppo grande. Porta il velo e aiuta sua madre in casa. Vedrai, anche tu sarai obbligata a ridiventare Ukmina. Altrimenti Allah ti punirà, e soprattutto i mullah!» Kamala ha ragione.

In effetti ho notato che la maggior parte delle femmine lascia gli abiti maschili intorno ai dieci anni, ma conosco una certa Bibi che ha mantenuto l’aspetto di un uomo. Ha l’età di mia madre, lavora al mercato e ha la forza di un uomo. Si dice che abbia ucciso un tizio durante un litigio riguardo a certi terreni.

Quella della bacha posh è una forma spietata di violenza, perpetrata ai danni delle ragazzine che, sapendo di appartenere ad un genere non tollerato, sono disposte a qualunque cosa pur di assaporare un po’ di libertà.

Leggi anche: Kabul, il terrore delle donne afgane: si nascondono per paura di stupri e rapimenti

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