Congo, attaccato un convoglio Onu: uccisi un ambasciatore italiano e un carabiniere

Secondo le prime ricostruzioni, l'attacco al convoglio delle Nazioni Unite è stato realizzato dai ribelli hutu e teso al rapimento dell'ambasciatore italiano.

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Questa mattina a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, è stato attaccato un convoglio delle Nazioni Unite. Hanno perso la vita l’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, e Vittorio Iacovacci, un carabiniere della scorta.

Proprio Attanasio lo scorso ottobre aveva ricevuto il premio “Nassiriya per la pace” e in occasione della premiazione aveva detto:

Quella dell’ambasciatore è una missione a volte anche pericolosa, ma abbiamo il dovere di dare l’esempio.

Ambasciatore italiano in Congo e carabiniere uccisi dai ribelli hutu

ambasciatore italiano in Congo_agguato

L’attacco è avvenuto alle 10 di questa mattina nella cittadina di Kanyamahoro. Attanasio si trovava in un convoglio costituito da due veicoli del World Food Programme. A bordo c’erano sette persone, tra cui il Capo Delegazione Ue.

A perdere la vita non solo l’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, e Vittorio Iacovacci, il carabiniere della scorta, ma anche l’autista.

Nella zona sono soliti scorrazzare diversi gruppi armati, i quali attraversano il confine per rubare, rapire ed uccidere.

Un gruppo di uomini ha assaltato il convoglio e nel tentativo di sequestrare l’ambasciatore italiano in Congo ha aperto il fuoco.

Secondo alcune fonti, e come riportato dall’Adnkronos, si tratterebbe dei ribelli hutu delle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda, un gruppo residuo aderente alla dottrina razzista ed estremista dell’Hutu Power, che fu alla base del Genocidio del Ruanda nel 1994.

Le immagini che mostriamo nell’articolo immortalano quanto avvenuto negli istanti successivi all’attentato. Sono immagini forti e ci scusiamo nel caso possano ledere la sensibilità di qualcuno, ma queste stesse restituiscono esattamente la cifra di quanto avvenuto.

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Cordoglio della politica: “Hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri”

ambasciatore italiano in Congo

Attanasio avrebbe dovuto compiere 44 anni, lascia una moglie e tre figlie. Iacovacci, originario di Sonnino, in provincia di Latina, aveva 30 anni e lavorava presso l’ambasciata italiana dal settembre del 2020.

Ecco cosa ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio di cordoglio al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio:

Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della città di Goma uccidendo l’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista.

La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali nella Repubblica Democratica del Congo.

Anche il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha espresso il suo cordoglio, come espresso in una nota di palazzo Chigi.

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Chi era Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano in Congo?

Luca nasce a Saronno, in provincia di Varese. Si laurea alla Bocconi con il massimo dei voti.

Nel 2003 intraprende la carriera diplomatica e inizia a lavora subito per la Farnesina alla direzione per gli Affari Economici. Ricopre diversi incarichi: è segretario commerciale a Berna nel 2006 e Console a Casablanca nel 2010.

Nel 2013 rientra alla Farnesina. L’ultimo incarico, nel 2017, lo vede capo missione nella Repubblica Democratica del Congo. Dal 31 ottobre 2019 è riconfermato come Ambasciatore Straordinario Plenipotenziario.

Era sposato con Zaika Seddiki, fondatrice di “Mama Sofia”, associazione che si occupa del sostegno delle donne in Africa e di cui Attanasio era presidente onorario.

Questo loro impegno comune gli era valso il premio Internazionale Nassiriya per la Pace.

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