Corrado Augias: “L’assassinio di Giulio Regeni è ferita sanguinosa e un insulto per noi italiani”

Il giornalista e scrittore Corrado Augias restituisce alla Francia il riconoscimento prestigioso della Legion d’onore che gli era stato assegnato anni fa. Lo fa nel nome della memoria di Giulio Regeni.

Giommaria Monti
Giommaria Monti
Giornalista e autore TV (Annozero, Il raggio verde, Omnibus, Unomattina, Cartabianca), ha scritto di politica, cronaca, mafia e terrorismo. A tempo perso di cantautori italiani. Conosce a memoria i testi di Pasquale Panella per Battisti. E se ne vanta.
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Corrado Augias restituisce alla Francia il riconoscimento della Legion d’onore che gli era stato assegnato anni fa, lo fa in nome della memoria di Giulio Regeni. Non è solo un gesto simbolico, ma ha un valore politico immenso. Scrive Augias nella lettera all’ambasciatore di Francia:

Non mi sento di condividere questo onore con un capo di Stato che si è fatto oggettivamente complice di criminali. L’assassinio di Giulio Regeni rappresenta per noi italiani una sanguinosa ferita e un insulto.

Quell’Italia insaguinata all’ombra di potenze straniere

Pochi giorni fa infatti la Francia ha assegnato la Legion d’onore al presidente egiziano Al-Sisi. Non si sa bene per quali meriti, ma di sicuro si sa per quali demeriti non doveva dargliela. L’uccisione del giovane studente triestino in Egitto dopo giorni di torture con la falsa accusa di essere una spia è uno degli episodi più ignobili e intollerabili per l’Italia intera.

Siamo un paese che ha dovuto chinare la testa su molti episodi terribili compiuti da potenze straniere contro di noi: dalla strage di Ustica all’assassinio di Nicola Calipari alla tragedia del Cermis. Siamo un paese a sovranità limitata, si diceva un tempo, probabilmente non senza esagerare. Anche se l’ombra di potenze straniere (dagli Usa alla Libia alla Francia) si staglia inquietante dietro molte storie che hanno insanguinato il Paese: la stazione di Bologna, l’incendio del traghetto Moby Prince, Ustica come dicevamo.

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Quanto vale la verità sulla morte di uno studente innocente massacrato di torture fino alla morte?

Quanti scambi commerciali, quanti investimenti, quanti affari può sacrificare l’Italia per avere la verità su Giulio Regeni? Non sappiamo cosa il governo italiano abbia fatto. No, non lo sappiamo se non con le parole “di vibrante protesta” (cantava con cupa ironia De Andrè) del nostro ministro degli esteri. I fatti sono solo la sospensione dei rapporti del parlamento italiano con l’Egitto voluta dal Presidente Fico. Non è poco, ma non basta.

Ritirare l’ambasciatore? Interrompere i rapporti con l’Egitto? Chiedere l’intervento dell’Europa per Giulio Regeni? 

Valutasse chi ha il potere e l’autorità per prendere qualunque decisione. Una qualunque, ma lo facesse. Perché non bastano le parole di protesta e poi tornare ai business as usualIl gesto di Corrado Augias ha un valore immenso per la dignità di un Paese intero che non può tollerare le menzogne di Stato nel nome dei rapporti tra Paesi che hanno interessi economici in comune. Il binomio verità e giustizia lo sentiamo ripetere da piazza Fontana e vorremmo che quella congiunzione diventasse il verbo che sostiene con forza la parola giustizia: solo la verità può placare il sangue dei morti. Perché solo la verità È giustizia.

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