Piazzolla sui 10 milioni: “Spesi come voleva Gina. I regali? Rifiutandoli l’avrei offesa”

Andrea Piazzolla rompe il silenzio sulla milionaria eredità di Gina Lollobrigida. Ecco cosa ha detto l'ex assistente della diva.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Andrea Piazzolla rompe il silenzio sulla milionaria eredità di Gina Lollobrigida. L’ex assistente della diva – per cui è stata richiesta dai giudici la condanna a 7 anni e 6 mesi per circonvenzione di incapace – ha parlato delle accuse rivoltegli in un’intervista per il Corriere della Sera.

Il 35enne, che quando ha conosciuto Lollobrigida aveva appena 21 anni (lei più di 80), ha sottolineato di non aver mai pensato di manipolarla e che, anche se avesse voluto, farlo sarebbe stato impossibile visto che Gina era “la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita”.

Andrea Piazzolla: “Gina non voleva lasciare nulla al figlio. I 10 milioni? Spesi come voleva lei”

La sentenza sul caso di Andrea Piazzolla è prevista per il prossimo 5 ottobre. Nel frattempo, il 35enne continua a sottolineare come “Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica”.

L’ex assistente ha pure sottolineato come “i soldi siano stati sempre spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare, un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.

E quando gli è stato chiesto se la vicinanza alla Lollo fosse dettata dall’affetto o dall’avidità, Piazzola ha risposto: “Credo che la mia vita sia la miglior risposta a questa domanda e il processo lo ha dimostrato, per 12 anni l’ho anteposta a tutto”.

Poi, alle accuse di chi lo ritiene responsabile di aver volutamente allontanato la diva dai familiari per convenienza, Piazzolla ha replicato: “Assolutamente no, ho fatto l’esatto contrario cercando in ogni momento di far riavvicinare Gina e Milko come tutti i testimoni hanno detto, ricevendo anche molti rimproveri da Gina”.

Andrea Piazzolla: “Sfruttare Gina? Un’accusa infamante”

Andrea Piazzolla sui 10 milioni: "Spesi come voleva Gina"

Andrea Piazzolla si è difeso da ogni accusa, anche da quella di chi ritiene che lui abbia sapientemente sfruttato la suggestionabilità di Lollobrigida per instillare in lei paure e angoscia. L’ex assistente della diva ha detto:

Trovo questa accusa infamante e la respingo con forza. Ho fatto l’opposto cercando sempre la sua felicità. Nel corso del mio rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime e Gina lo sapeva, così come sapeva che per quei fatti era stata presentata una denuncia.

Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta (un fatto remoto sul quale la diva si sarebbe contraddetta durante l’incidente probatorio, ndr).

In merito ai numerosi regali che la diva gli faceva, il 35enne ha dichiarato: “Gina ha voluto farmi dei regali, perché mai avrei dovuto rifiutare? L’avrei offesa”. In ultimo, una constatazione: “Gina era molto triste quando l’ho conosciuta, mi inorgoglisce il fatto che lei stessa abbia detto a tutti come grazie a me avesse ritrovato la gioia di vivere”.

Eredità di Gina Lollobrigida, chiesti 7 anni e 6 mesi per Piazzolla

Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, la ricca eredità di Gina Lollobrigida risulterebbe del tutto scomparsa: Filippo Morlacchini, legale di Piazzolla, ritiene che il patrimonio sia stato donato in totale autonomia al suo assistito da parte della donna.

Lunedì 18 settembre, la pm Eleonora Fini ha formalizzato la richiesta di condanna a sette anni e sei mesi per Piazzolla, il massimo previsto dal codice penale in caso di circonvenzione di incapace.

Secondo le ricostruzioni, infatti, l’ex factotum avrebbe sfruttato a proprio vantaggio lo stato psicologico di Lollobrigida, spingendola a considerarlo insostituibile in “un rapporto di squilibrio a cui si è aggiunto il totale isolamento attorno alla donna”, dovuto anche dall’assenza di contatti con i familiari, una delle principali accuse rivolte a Piazzolla proprio da Skofic.

Leggi anche: Eredità Gianni Vattimo, a chi andrà e cosa dice il terzo testamento

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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