Allarme clima: 1 persona su 3 soffrirà le temperature del Sahara

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Un team di scienziati provenienti da Cina, Stati Uniti ed Europa ha recentemente pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, uno studio sui cambiamenti climatici dal titolo ‘Future of the Human Climate Niche’. Secondo tale studio, se le emissioni di gas serra continueranno ad aumentare, nel giro di 50 anni la temperatura mediamente percepita dall’uomo si alzerà di 7,5°C. Un aumento decisamente maggiore rispetto alla temperatura media del pianeta, di circa 3°C. Sono circa 3,5 miliardi le persone che rischiano di dover vivere in aree di caldo estremo, il che equivarrebbe a una crisi mondiale senza precedenti. Leggi anche: “È fondamentale risolvere il problema dei cambiamenti climatici”, la lettera degli scienziati alle Istituzioni

3,5 miliardi di persone fuori dalla ‘nicchia climatica’

Se le emissioni di gas serra continueranno ad aumentare, entro 50 anni circa, un terzo delle aree abitate del pianeta diventeranno calde quanto le parti più calde del deserto del Sahara. Ciò significa che 3,5 miliardi di persone andrebbero a finire fuori dalla cosiddetta nicchia climatica. La popolazione umana in gran parte è concentrata in fasce climatiche ristrette e in particolare in luoghi in cui la temperatura media annuale è di circa 11-15°C. Un numero ridotto di persone vive, invece, in luoghi in cui la temperatura media è di circa 20-25° C. Ma, il riscaldamento provocato dai gas serra sta facendo aumentare le temperature al punto che, dice lo studio, tra 50 anni il 30% della popolazione mondiale abiterà in aree con temperature medie superiori ai 29°C. Tali condizioni climatiche si sperimentano attualmente sullo 0,8% delle superficie terrestre, ma potrebbero riguardare invece il 19% delle terre emerse nel 2070.

“Possiamo ridurre questi effetti”

Secondo i calcoli dei ricercatori ad ogni grado al di sopra dei livelli attuali corrisponde un miliardo di persone che finiranno fuori dalla nicchia climatica. Solo una rapida riduzioni delle emissioni di gas serra potrebbe dimezzare il numero delle persone esposte al rischio. Sostiene Tim Lenton, climatologo e direttore del Global Systems Institute dell’Università di Exeter e coautore dello studio:

La buona notizia è che questi effetti si possono ridurre enormemente. Ma è importante dimostrare i benefici ottenuti dalla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in termini di migliori condizioni di vita per gli esseri umani prima ancora che in termini monetari.

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C’è bisogno di un approccio globale

Gli esseri umani dipendono profondamente dal clima. L’archeologia ha dimostrato che, ad esempio, dai cambiamenti climatici dipendono anche gli incrementi dei flussi migratori. Attualmente non è possibile prevedere la rilevanza delle migrazioni legate a cambiamenti climatici. Ma 3,5 miliardi di persone a rischio di caldo estremo dovrebbero rappresentare una priorità. Gli stessi autori dello studio sono rimasti colpiti dai risultati della ricerca. Dice Xu Chi, dell’Università di Nanjing:

Avremo bisogno di un approccio globale per salvaguardare le generazioni future dalle significative tensioni sociali che il cambiamento previsto potrebbe causare. Le nostre scoperte erano così rilevanti che abbiamo deciso di pubblicare tutti i dati e i codici informatici, per trasparenza e per agevolare qualunque attività di follow-up da parte di altri studiosi.

di Elza Coculo

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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