30 anni di arance AIRC per la ricerca sul cancro

Marianna Chiuchiolo
Marianna Chiuchiolo
Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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“Anima, fatti color d’arancia, anima, fatti color d’amore”, suggeriva Garcia Lorca quasi cent’anni or sono. E in effetti le arance, con il loro colore intenso che puntella i rami sembrano sfidare il grigio dello scenario invernale portando con sé vitalità e speranza. Vitalità e speranza che, da 30 anni a questa parte, vengono distribuite anche in senso letterale. Grazie a un’iniziativa dell’AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, una volta l’anno è possibile devolvere fondi e contribuiti alla ricerca in cambio reticelle di frutti dorati. L’appuntamento di quest’anno è per sabato 25 gennaio: al costo di una donazione da 10 Euro, 20mila volontari in 3000 piazze distribuiranno 260mila reti da 2,5 kg di arance rosse. Numeri che lasciano a bocca aperta, soprattutto se si pensa che nel 1990, anno di debutto dell’iniziativa, era possibile acquistare le arance della salute solo in 2 piazze in tutta Italia. Leggi anche: Neuroni Alternativi, quando la ricerca scientifica diventa social

Le novità di quest’anno: testimonial d’eccezione e ricette speciali

La locandina dell’iniziativa.
Per festeggiare le 30 candeline del progetto, AIRC ha introdotto una serie di novità. Tanto per cominciare, quest’anno ci sarà molta più scelta. Oltre alla frutta sarà possibile acquistare anche vasetti di marmellata di arance o miele di fiori d’arancio, il tutto fornito con una shopper in materiali riciclabili e un opuscolo informativo sulla prevenzione e gli obiettivi raggiunti dalla ricerca. Ma la novità più originale è quella che profuma di gourmet: 7 ricette elaborate dagli chef dei ‘Jeunes Restaurateurs’ d’Italia a disposizione di chi aderisce all’iniziativa. Gusto, fantasia e ─ soprattutto ─ salute. Un modo efficace per fare sensibilizzazione sull’importanza di uno stile di vita salutare, passo fondamentale e alla portata di tutti per la prevenzione di patologie tumorali, particolarmente a danno del tratto digestivo. Quest’anno l’AIRC ha scelto anche un testimonial d’eccezione: il giovanissimo Leonardo. Colpito a 13 anni da una leucemia linfoblastica acuta, è riuscito a guarire proprio grazie ai protocolli sperimentali più recenti. Come portavoce dei circa 5000 scienziati al lavoro per AIRC ci saranno, invece, Alessia Ciarrocchi e Nicola Baldini, la volontaria Chiara e un’altra guerriera: Valentina, che è riuscita a diventare madre dopo una diagnosi di tumore al seno. Leggi anche: Elena Santarelli, essere grati alla malattia per poter rinascere

Perché proprio le arance?

Uno dei manifesti dell’iniziativa.
Ricchissime di Vitamina C, elemento fondamentale per combattere i malanni tipicamente invernali, le arance rosse sono considerate il simbolo per antonomasia di un’alimentazione sana. Luigi Ricciardiello, ricercatore Fondazione AIRC e professore di gastroenterologia all’Università di Bologna, spiega:

Le arance rosse sono ricche di pigmenti chiamati antocianine, che in laboratorio hanno dimostrato di poter rallentare la proliferazione cellulare e aumentare la morte cellulare programmata in numerosi tipi di tumore, come quelli del colon-retto o della prostata. Inoltre sono frutti presenti nella dieta mediterranea i cui effetti positivi sono dimostrati da numerosi studi epidemiologici. Oggi sappiamo, per esempio, che l’adesione alla dieta mediterranea riduce significativamente la possibilità di sviluppare il tumore del colon-retto e, grazie a uno studio sostenuto da AIRC, abbiamo dimostrato in esperimenti di laboratorio che questa riduzione del rischio avviene attraverso cambiamenti del microbiota intestinale.

Tutto chiaro dunque: sabato 25 gennaio è il momento di dedicarsi alla salute. Leggi anche: 5 regole d’oro per vivere a lungo e invecchiare felici

  di Marianna Chiuchiolo

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Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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