La verità sullo zucchero: è cancerogeno e andrebbe eliminato?

La correlazione tra zucchero e cancro è tornata al centro dell'interesse degli studiosi dopo la pubblicazione di nuove ricerche.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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La correlazione tra zucchero e cancro è tornata al centro dell’interesse degli studiosi dopo la pubblicazione di nuove ricerche, le ennesime oltre ai già numerosi studi che indagano i legami tra alimentazione e cancro. Il direttore dell’Unità di Dietetica e nutrizione clinica alla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, Riccardo Caccialanza, ha chiarito come “fino a oggi non esistono prove che eliminare gli zuccheri riesca a rallentare l’evoluzione di un tumore o addirittura a farlo regredire”.

Molte notizie – continua Caccialanza – riguardano dati raccolti sui topi di laboratorio e numerose ricerche non sono arrivate a conclusioni definitive. Invece c’è una cosa che sappiamo per certo: molti malati di cancro dimagriscono troppo e questo provoca loro tante difficoltà”.

Zucchero e cancro: qual è la relazione?

Al momento, le ricerche disponibili sull’argomento hanno solo dimostrato che le cellule cancerose consumano più zuccheri (ovvero glucosio) di quelle sane. Ma nessuno studio ha finora dimostrato che i cibi dolci facciano effettivamente peggiorare un tumore o che smettere di mangiarli possa farlo regredire.

Roberto Bordonaro, il direttore dell’Unità operativa di Oncologia medica all’Ospedale Garibaldi di Catania, ha ricordato di come, qualche giorno fa, la Iarc di Lione abbia “classificato l’aspartame come possibile cancerogeno per l’uomo (cioè nel gruppo 2B) dopo anni di studi senza conclusioni definitive”.

Ma Bordonaro ha pure sottolineato che “il discorso su zuccheri, dolcificanti e cancro è più ampio, visto che bisogna tenere presente che una dieta ad alto contenuto di zuccheri può contribuire a far ingrassare e i chili di troppo sono un fattore di rischio per diversi tipi di cancro”. “Quello che sappiamo – ha concluso il direttore – è che gli additivi chimici in generale non sono salutari e non sono una soluzione vera per tenere il peso sotto controllo”.

Zucchero e cancro: aumenta il rischio nelle persone obese

Zucchero e cancro: aumenta il rischio nelle persone obese

In ogni caso, le ricerche hanno dimostrato che chi è obeso rischia di sviluppare forme di tumore più aggressive, di cadere più spesso in recidive o in complicanze. Questo perché per loro il trattamento rischia di essere ridotto o eccessivo, a causa della differente distribuzione del farmaco nel grasso corporeo.

Bordonaro ha spiegato: “Per limitare le probabilità di sviluppare una neoplasia (così come di diabete, malattie cardiovascolari e molte altre patologie gravi) è strategico piuttosto tenere lontano sovrappeso e obesità, sedentarietà, seguire un’alimentazione equilibrata, adeguata nel contenuto calorico e con una quantità di zuccheri non eccessiva”.

A far lievitare il pericolo di ammalarsi di un tumore – ha aggiunto Bordonaro – è il tipo di distribuzione corporea del grasso oltre alla sua quantità assoluta: il grasso viscerale e addominale, situato in profondità intorno agli organi centrali del corpo (come per esempio intestino, cuore, fegato), e quindi non palpabile, è ben più pericoloso del grasso sottocutaneo che si accumula in superficie, tra pelle e muscoli”.

Zucchero e cancro, ma il problema è anche la malnutrizione

Accanto all’obesità, però, c’è pure il problema opposto: le statistiche indicano che circa il 30% dei pazienti oncologici soffre di uno stato di malnutrizione. Col passare del tempo e il decorrere della malattia, tale valore arriva al 60-80% dei malati. Sulla questione, Caccialanza ha spiegato:

L’eccessiva perdita di peso (che andrebbe valutata come parametro vitale fin dalla diagnosi di tumore) può dipendere da diversi fattori. Comporta più probabilità di complicanze chirurgiche, una minore efficacia delle terapie, una loro maggiore tossicità e peggiora la qualità di vita dei pazienti, richiedendo spesso ulteriori ospedalizzazioni.

Sono le stesse cure anticancro a provocare effetti collarerali come infiammazioni al cavo orale, disturbi digestivi e intestinali, nausea, vomito e perdita dell’appetito. Motivo per cui saper scegliere i cibi più indicati può essere un sostegno cruciale. Caccialanza ha concluso:

Le soluzioni a disposizione dei medici (a partire dagli alimenti a fini medici speciali) sono molteplici e anche pazienti e familiari possono fare la loro parte non sottovalutando il problema. L’intercettazione precoce di problematiche nutrizionali è essenziale per impostare un supporto appropriato ed efficace.

Leggi anche: L’aspartame è cancerogeno? Ecco in che alimenti si trova e cosa dice l’Oms

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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