Mentre Greta Thunberg lotta contro la Co2, voli fantasma viaggiano nei nostri cieli

In Europa, le compagnie aeree fanno viaggiare gli aerei completamente vuoti per non perdere il diritto di decollo e di atterraggio e per mantenere i propri slot negli scali europei. Secondo la stima di Greenpeace, i voli fantasma inquinano quanto 1,4 milioni di auto.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Nel pieno del global warming, centinaia di aerei volano senza passeggeri, coprendo le tratte di tutta Europa e rilasciando tonnellate di Co2, perché? Per consentire alle compagnie aeree di mantenere le bande orarie, gli slot, negli aeroporti. Nonostante l’aereo sia il mezzo di trasporto più inquinante di sempre, produce 285 grammi di anidride carbonica contro i 42 prodotti da una macchina, i gruppi aerei per conservare il diritto europeo degli slot sono costretti ad operare tratte con voli completamente vuoti.

Voli fantasma: l’inquinamento nei cieli europei

Una quantità incredibile di “Ghost flights” volano ogni giorno sopra le nostre teste senza che noi ce ne accorgiamo. I voli fantasma sono in continuo aumento a causa del drastico calo dei passeggeri provocato dalla pandemia. Nonostante tale diminuzione, le tratte aeree non hanno in alcun modo subito l’onda di arresto dell’emergenza sanitaria. I gruppi d’aviazione devono continuare, malgrado il Covid, a rispettare lo schedule, l’orario di atterraggio e di decollo. Seguire fedelmente questi programmi, indipendentemente dal numeri dei passeggeri a bordo, permette alle compagnie di esercitare il diritto sugli slot aeroportuali, finestre di tempo entro cui l’aereo mobile ha il permesso a decollare.

Ogni compagnia deve attenersi alla formula del “Use it or lose it” che significa: “usa il tuo slot, altrimenti verrà affidato ad altri e tu lo perderai”. Si tratta di una politica di tipo concorrenziale con cui il comportamento di un’azienda influenza per forza di cose la performance di un’altra. Infatti, quando un aereo non riesce ad effettuare un certo numero di tratte, queste, vengono automaticamente assegnate ad altri gruppi, causando alla compagnia uscente un’ingente perdita di denaro.

La regola europea in auge è la Legge 95/93 del 1993 delle CE, Articolo 10, sezione 5 che sancisce per ogni gruppo una soglia minima di voli. Prima della pandemia, quel numero rappresentava l’80% della copertura. Invece, adesso, a causa della riduzione causata dal Covid, la Comunità Europea ha deciso, per venire in aiuto alle aziende, di abbassare il valore minimo al 50%.

Voli fantasma: “Dai leader europei solo bla bla bla”

I leader non stanno facendo nulla, sembra che il loro obiettivo sia continuare a lottare per lo status quo.

Ha ragione la giovane attivista per l’ambiente Greta Thunberg quando sostiene che si stia compiendo solo un ambientalismo di facciata.

I vertici della Comunità Europea dovrebbero intervenire al più presto per ridurre l’impatto climatico nel settore dell’aviazione. I dati sull’inquinamento erano già catastrofici prima della pandemia, ma ora la situazione sta precipitando. Per le compagnie aeree, l’UE dovrebbe sospendere la regola dello “Use it or lose it” e limitare il numero di voli.

A pensarci bene, la struttura che regola il meccanismo degli slot è in aperto conflitto con lo spirito del programma “Fit for 55“, il Green Deal Europeo, un pacchetto di iniziative lanciate dalla Commissione il 14 luglio del 2021. Il programma mira a raggiungere entro il 2030 alcuni obiettivi green tra cui la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990. Come può l’Europa garantire il corretto funzionamento del mercato unico del trasporto europeo se permette voli vuoti o semivuoti?

Leggi anche: Greta Thunberg: l’Asperger, la tenerezza, il megafono della scienza

Voli fantasma: Lufthansa fa autogol

Il comunicato diffuso dalla compagnia tedesca Lufthansa qualche settimana fa, ha riacceso le polemiche sugli slot. Il gruppo ha infatti dichiarato, che per mantenere i suoi permessi, dovrà effettuare circa 180.000 voli fantasma. L’Amministratore Delegato ha chiesto a Bruxelles di apportare delle modifiche alla struttura degli slot e di applicare l’esenzione per il clima, per evitare voli che non sono necessari. La risposta della Commissione non si è fatta attendere:

Nessuna regola dell’Ue impone voli fantasma. Questi fanno male all’ambiente e all’economia. La Commissione europea ha introdotto delle misure a sostegno delle compagnie aeree in modo che possano mantenere gli slot con un numero ridotto di voli. la scelta di Lufthansa di ricorrere a voli fantasma è una scelta commerciale non dettata dalle regole Ue.

Bruxelles sostiene che già all’inizio della pandemia sono stati presi dei provvedimenti per evitare i voli fantasma, la percentuale di utilizzo dei permessi è stata prima azzerata e poi ripristinata.

Tuttavia le stime della Ong Greenpeace rivelano che i ghost flights provocano danni all’atmosfera pari a 360.000 tonnellate di anidride carbonica. Dal momento che gli aerei vuoti in Europa sono più di 100.000, i danni registrati sarebbero intorno ai 2,1 milione di Co2, più o meno le emissioni annue di una macchina. La portavoce di Gp ha chiesto all’Ue di prendere subito dei provvedimenti e di vietare i voli a breve raggio.

La low-cost Ryanair offre una soluzione

La famosa compagnia irlandese Ryanair, in questo clima di disastri e scelte scellerate, si è offerta di comunicare la soluzione più semplice per evitare l’inquinamento e la concorrenzialità.

Il Ceo del gruppo, Micheal O’leary, ha criticato aspramente il dibattito mosso dai tedeschi di Lufhtansa, gli ha suggerito di non incolpare e di non pressare Bruxelles solo per proteggere i propri slot, ma di iniziare a premiare i consumatori, riducendo il costo dei biglietti.

Lufthansa ama piangere lacrime di coccodrillo per l’ambiente mentre fa di tutto per tutelare i suoi slot. Gli slot sono il mezzo con cui blocca la concorrenza e limita la scelta dei grandi hub come Francoforte,Bruxells, Zaventem e Vienna.

Di fronte alle pressioni di Lufthansa, la portavoce della CE ha affermato che solo le compagnie possono decidere se continuare a volare con aerei vuoti oppure no. Per l’Europa le misure adottate durante questi due anni di pandemia hanno fornito il supporto necessario a ridurre le emissioni di Co2.

Responsabilità fantasma

Secondo LAci Europe, l’Associazione che rappresenta più di 500 scali europei, la disposizione sviluppata dall’Ue sarebbe giusta. Il “Justified non use of slots” permette alle compagnie aeree di presentare in qualsiasi momento il problema degli slot ai coordinatori di ogni aeroporto. Tale tutela è stata pensata per fronteggiare non solo i problemi legati alla pandemia, ma anche per tutte le restrizioni di movimento e per le misure di quarantena.

Il Commissario per i trasporti Adina Vălean ha dichiarato:

Anche se non ci siamo ancora, possiamo fare un ulteriore passo avanti verso il ritorno alla normale gestione degli slot aeroportuali la prossima estate. La decisione che adottiamo oggi ne è un segno, poiché aumentiamo i requisiti per l’utilizzo degli slot. So che il settore dell’aviazione è preoccupato per la nuova variante Omicron e per il recente calo delle prenotazioni aeree. Stiamo monitorando la situazione da vicino. La Commissione ha dimostrato durante tutta la crisi del COVID-19 la sua volontà e capacità di agire rapidamente dove necessario, e questo rimarrà il caso nei prossimi mesi. 

Quindi di chi è la responsabilità per i voli fantasma? Dalle parole dell’Aci e dalle dichiarazioni della Commissione Europea sembrerebbe che il problema dei voli fantasma riguardi solo le compagnie che hanno messo in discussione una struttura che è in vigore da più di 20 anni per motivazioni prettamente commerciali. Dalle parole delle compagnie invece, la responsabilità è solo della UE che, tramite la regolamentazione degli slot, avrebbe causato il fenomeno dei voli senza passeggeri. Quello che risulta assurdo, da questo discorso, è il menefreghismo con cui questo grave problema sta rimbalzando tra i protagonisti di questa faccenda.

Leggi anche: Anidride carbonica come carburante, la nuova sfida di Elon Musk

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