L’agricoltura punta in alto: le nuove soluzioni del vertical farming

Con una serie di sistemi innovativi e tecnologici, il concetto di agricoltura sta cambiando rapidamente, evolvendosi verso un mondo alimentare più sostenibile e resiliente.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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L’agricoltura verticale, o “vertical farming”, sta emergendo come una delle soluzioni più innovative e sostenibili per far fronte alle sfide agricole e alimentari del XXI secolo.

Con l’incremento della popolazione mondiale, la diminuzione delle aree coltivabili, l’urbanizzazione e l’umanizzazione degli spazi, questa tecnologia offre un modo efficiente per produrre alimenti in luoghi ristretti, anche all’interno delle città se non addirittura di ogni singolo edificio.

Essendo un sistema in via di sviluppo, il vertical farming ha un grande potenziale di benefici, anche se sussistono ancora degli svantaggi derivanti dai costi di avvio e di ricerca necessari per renderla sufficientemente competitiva sul mercato.

Agricoltura verticale, le tipologie

vertical farming - idroponica

L’agricoltura verticale può essere classificata in diverse tipologie, in base al metodo di coltivazione e alle tecnologie utilizzate:

  • Idroponica: questo metodo consente di coltivare le piante in soluzioni nutrienti acquose, senza l’uso di suolo. Le radici sono immerse direttamente nella soluzione nutritiva o portate a contatto con essa tramite un sistema di irrigazione a goccia. È uno dei metodi più popolari nell’agricoltura verticale per la sua efficienza nell’uso dell’acqua e dei nutrienti
  • Aeroponica: in questo sistema, le piante sono sospese in aria e le radici vengono nebulizzate regolarmente con una soluzione nutritiva. Questo metodo massimizza l’ossigenazione delle radici e riduce ulteriormente il consumo di acqua e nutrienti rispetto all’idroponica
  • Acquaponica: si tratta di una combinazione di acquacoltura (allevamento di pesci) e idroponica. I rifiuti prodotti dai pesci forniscono un fertilizzante organico per le piante, mentre le piante purificano l’acqua per i pesci, dando vita a un sistema sostenibile che imita gli ecosistemi naturali
  • Substrato solido: alcuni sistemi di agricoltura verticale utilizzano substrati solidi come fibra di cocco, lana di roccia o perlite al posto del suolo, che supportano le radici delle piante e aiutano nella distribuzione dell’acqua e dei nutrienti

Ogni metodo ha i suoi vantaggi specifici e può essere scelto in base alle esigenze delle piante coltivate, alla disponibilità di risorse e agli obiettivi di sostenibilità.

Vertical farming, vantaggi e svantaggi dell’agricoltura verticale

vertical farming - Acquaponica

Come suggerisce il nome, il vertical farming è pensato per sviluppare l’agricoltura verso l’alto, invece di occupare superficie al suolo.

Questo comporta una rivisitazione sostanziale delle tecniche agricole, dovendo modificare in parte o del tutto il naturale sviluppo delle piante e delle colture. Tuttavia, superato l’ostacolo tecnico, sono molti i vantaggi che questa soluzione offre a livello produttivo e logistico. Ecco i principali.

  1. Uso efficiente dello spazio: il vertical farming consente di coltivare in altezza, sfruttando al meglio gli spazi vuoti verticali e riducendo il bisogno di estensioni orizzontali di terreno. Questo è particolarmente vantaggioso nelle aree urbane dove lo spazio è limitato
  2. Risparmio idrico: le tecniche impiegate nel vertical farming, come l’acquaponica e l’idroponica, richiedono fino al 90% di acqua in meno rispetto all’agricoltura tradizionale. L’acqua viene riciclata continuamente nel sistema, minimizzando sprechi e perdite
  3. Controllo climatico: essendo praticata in ambienti controllati, l’agricoltura verticale non è soggetta alle incertezze climatiche, garantendo una produzione costante tutto l’anno e riducendo i rischi di raccolti danneggiati da eventi meteorologici avversi
  4. Riduzione dell’impatto ambientale: minimizzando l’uso di pesticidi e fertilizzanti e riducendo la necessità di trasporto dal campo al consumatore, il vertical farming può significativamente diminuire l’impatto ambientale dell’agricoltura

D’altro canto esistono ancora dei limiti al pieno sviluppo di questa tecnologia, principalmente per quello che concerne:

  1. Alti costi iniziali: L’installazione di una fattoria verticale richiede significativi investimenti iniziali in tecnologie avanzate e strutture appropriate
  2. Consumo energetico: l’agricoltura verticale dipende fortemente dall’energia per la luce artificiale e i sistemi di climatizzazione, il che può portare a un incremento del consumo energetico
  3. Limitazioni nelle colture: non tutte le coltivazioni sono adatte al vertical farming: colture come cereali e frutta richiedono ancora metodi di coltivazione tradizionali, che si basano sul nutrimento delle piante attraverso il terreno

Vertical farming e sostenibilità

vertical farming - Aeroponica

L’integrazione del vertical farming nel sistema agricolo globale mira a portare a una riduzione delle distanze, e quindi dei costi anche in termini di emissioni, di trasporto degli alimenti, garantendo prodotti più freschi e nutrienti ai consumatori che vivono nelle zone urbanizzate.

Questa soluzione innovativa, poi, è alla base di una nuova e più solida sicurezza alimentare, specialmente nelle aree densamente popolate, potendo monitorare in ogni istante la produzione e le patologie delle piante che potrebbero insorgere.

Infine, ma non da ultimo, il vertical farming è fondamentale per ridurre il consumo di suolo e in particolare la deforestazione dovuta all’ampliamento delle aree coltivabili.

Leggi anche: Algovotaico, un progetto, due risorse sostenibili

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