Il vaccino non si spreca: l’Italia prepara le riserve per le dosi in eccesso ed è boom di richieste

Su consiglio della task force israeliana e l'esempio newyorkse, l'Italia è in moto contro lo spreco delle dosi in eccesso.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Vaccino in eccesso: vietato sprecare, neanche una goccia. Dalla Grande Mela al nostro stivale sono file interminabili per accaparrarsi le dosi “avanzate”.

L’idea è quella di creare e avere sempre a disposizione delle riserve: nel caso in cui i prenotati non si presentino senza avvertire è indispensabile un piano B, cittadini pronti ad entrare in campo al momento giusto per garantire e accelerare la riuscita del piano vaccinale nazionale.

Le fiale, che contengono diverse dosi, non possono essere conservate a lungo una volta aperte: assicurarsi che ne venga fatto uso è una necessità impellente.

Dosi di vaccino in eccesso, il caso di Messina: troppe richieste

Vaccini in eccesso, il caso di Messina: troppe richieste.

Il commissario per l’emergenza Covid Alberto Firenze propone di creare un elenco speciale di persone che desiderano ricevere le dosi di vaccino Pfizer a fine giornata non utilizzate e non utilizzabili per le categorie prenotate. L’obiettivo? evitare sprechi.

L’iniziativa è stata subito accolta con grande fervore: poco dopo la comunicazione e la sua diffusione, all’email istituita sono arrivate oltre 2mila richieste.

Così tante che si è dovuto, almeno temporaneamente, bloccare il servizio allo scopo di assecondare quanti già prenotati.

Firenze chiosa:

L’enorme flusso di ieri è una preziosa testimonianza della voglia delle persone di vaccinarsi il prima possibile.

Il nostro compito adesso è accelerare al massimo la macchina vaccinale.

Leggi anche: L’Ema dà il via libera al vaccino Astrazeneca: “È sicuro ed efficace”

Dosi di vaccino in eccesso: in Lazio pronte le panchine

Il Lazio segue l’esempio di Israele grazie alla task force che ne ha offerto la consulenza, già da alcune settimane sono pronte delle ‘panchine’: delle liste pre-compilate dalle singole Asl che consentirebbero di contattare persone in attesa per i giorni successivi o coloro in lista per la somministrazione domiciliare.

Fatto rilevante: i medici non possono in alcun modo interferire su tali liste, non hanno quindi la possibilità di garantire privilegi di sorta.

Il sistema sta funzionando, tuttavia, come ammette la Regione, dopo il picco avuto a seguito del caso AstraZeneca, le percentuali di rinuncia al momento sono davvero basse.

Leggi anche: Arriva in Italia il vaccino russo Sputnik V: 10 milioni di dosi entro la fine dell’anno

Dosi di vaccino in eccesso: la Toscana segue l’esempio di NY

“Risponda entro 15 minuti e si presenti entro 30”, questo l’approccio newyorkese contro i cosiddetti leftover: nella Grande Mela attraverso un’applicazione si dà ai cittadini la possibilità di presentarsi come “tappabuchi” con una sola regola: presentarsi immediatamente.

E la Toscana, sulla scia statunitense, implementa una piattaforma unica su sui è possibile presentarsi come riserva accettando di essere chiamati con pochissimo preavviso.

Tuttavia, per prenotarsi è necessario comunque seguire dei criteri: solo coloro che rientrano nelle categorie o fasce d’età per cui è già partita la campagna di vaccinazione posso mettersi in panchina.

Gli abbandoni in Veneto: l’effetto psicosi di AstraZeneca

Come già accennato, non sembrano essere poi molti i casi di rinuncia al vaccino in Italia. Tuttavia, lo stop della Germania e dell’Aifa alle dosi AstraZeneca ha, almeno per qualche giorno, stravolto la situazione: emblematico il caso del Veneto.

Quando qualche giorno fa oltre 3mila tra docenti e personale scolastico hanno rifiutato di vaccinarsi, l’Usll 2 di Treviso si è vista costretta a intervenire per non sprecare le dosi.

È partita così una comunicazione che consentiva proprio ai cronisti del territorio di vaccinarsi:

I giornalisti assistiti dall’azienda sanitaria Ulss 2 di Treviso possono, fino alle 18 di oggi, sottoporsi a vaccino Astrazeneca viste le dosi a disposizione in data odierna.

Dosi in eccesso, ma il fatto che non si sia proceduto secondo il piano vaccinale ha dato molto da discutere.

Se è vero che “è meglio vaccinare il primo che passa piuttosto che buttare le dosi“, è tuttavia auspicabile che anche nel caso delle riserve si seguano comunque criteri razionali e le necessità del Paese.

Leggi anche: Turismo del vaccino: viaggi extra lusso con dose in omaggio, la nuova moda dei ricchi

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