Arriva in Italia il vaccino russo Sputnik V: 10 milioni di dosi entro la fine dell’anno

Dopo alcune polemiche, finalmente il vaccino russo arriva in Italia dove verrà iniziata la produzione già da questa estate con la promessa di 10 milioni di dosi pronte per la fine dell'anno.

Clarice Subiaco
Clarice Subiacohttps://medium.com/@ClariceSubiaco
Classe 1986, passato di studi umanistici e presente nel mondo dei dati. In mezzo, esperienze di lavoro come Digital PR, Content Strategist e Project Manager per startup e agenzie internazionali. Ama raccontare l'innovazione che ha un forte impatto sociale.
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La Russia è stato il primo Paese al mondo a iniziare la vaccinazione di massa lo scorso dicembre. Eppure il suo vaccino, lo Sputnik V è stato somministrato al momento solo a 4 milioni di persone. Oltre a dei problemi logistici iniziali, sembra che ci sia da parte dei cittadini russi una certa resistenza nei confronti del nuovo vaccino, che però si attesta come uno dei più sicuri e affidabili in commercio, con un livello di efficacia del 92%, come attestato dalla rivista scientifica Lancet.

Perché i Russi non vogliono il vaccino Sputnik V?

Perché allora le vaccinazioni sono così basse? Secondo uno studio condotto dal Levada Center, un’organizzazione indipendente non governativa specializzata in sondaggi d’opinione, solo il 30% dei russi si dice disposto a ricevere lo Sputnik V, un dato piuttosto preoccupante se si pensa che in Russia circa lo stesso numero di persone crede che il Coronavirus sia stato creato artificialmente come arma biologica. Il livello di riluttanza maggiore si riscontra tra i più giovani nella fascia 18-24, causa anche un cattivo stato dell’informazione generale e dell’alta diffusione di fake news. Infine, la notizia secondo la quale Putin starebbe seguendo un protocollo vaccinale a parte, non invia un segnale incoraggiante alla popolazione.

Lo Sputnik V arriva in Italia e produrrà nuovi posti di lavoro

Diversa invece l’accoglienza del vaccino all’estero dove è stato già approvato in 46 Paesi e somministrato in 18. A breve il turno dell’Italia, dove lo Sputnik V sarà prodotto dalla società italo-svizzera Adienne Pharma & Biotech, la prima in Europa a ricevere l’autorizzazione del fondo governativo russo Ridf, che ha sovvenzionato la produzione del vaccino. La Camera di commercio italo-russa, che ha fatto da mediatrice all’arrivo del vaccino in Italia, assicura che l’azienda sarà in grado di avviare la produzione già dal mese di luglio 2021, con 10 milioni di dosi entro la fine dell’anno. Inoltre, si legge sul sito della camera di commercio, “il processo produttivo innovativo aiuterà a creare nuovi posti di lavoro”. 

Parole confermate dall’ambasciatore della Federazione Russa a Roma, Serghei Razov, che un’intervisa ad Agi ha detto:

Vorrei ricordare che avviare la produzione di un vaccino è un processo di lunga durata che richiede un lavoro intenso e altamente tecnologico, e il coinvolgimento di specialisti qualificati che l’Italia, con la sua avanzata industria farmaceutica, senza ombra di dubbio possiede. Inoltre, la prospettiva di produrre il vaccino russo nel Bel Paese darebbe la possibilità di creare nuovi posti di lavoro in questo settore.

La polemica con l’Ema: “siamo in una roulette russa”

L’arrivo del vaccino Sputnik V in Europa non è, però, stato privo di polemiche. La scorsa settimana, l’Agenzia europea per i medicinali ha avviato un processo di esame continuo del vaccino Sputnik V, un passo fondamentale verso l’approvazione del primo siero non UE e non USA in Europa.

Alcuni Stati hanno iniziato a utilizzare il vaccino russo senza attendere l’approvazione dell’Ema. L’Ungheria, ad esempio, ha già approvato lo Sputnik V e lo ha inserito nella sua campagna di vaccinazione. Anche la Repubblica Ceca e la Slovacchia hanno ordinato le dosi e hanno detto che non aspetteranno l’approvazione dell’EMA.

Alla domanda se l’Austria debba approvare unilateralmente il vaccino, la dott.ssa Christa il Wirthumer-Hoche, presidente del consiglio di amministrazione dell’Ema ha detto all’emittente ORF: 

È in qualche modo paragonabile alla roulette russa

Una frase che ha mandato su tutte le furie il team di lavoro del vaccino russo che in un tweet ha richiesto le scuse ufficiali dell’agenzia del farmaco europea.

Come funziona Sputnik V e quali sono gli effetti collaterali

Lo Sputnik V è un vaccino tradizionale, ovvero, si basa su adenovirus come i vaccini Astra-Zeneca e Johnson & Johnson. Non è basato dunque, come Pfizer-BioNTech e Moderna, sull’mRNA. Sebbene il vaccino russo sia stato il primo realizzato, già lo scorso agosto, la sua consacrazione nel mondo occidentale è arrivata con la pubblicazione della prestigiosa rivista scientifica Lancet lo scorso febbraio che ne attesta l’efficacia al 92%.

Lo studio pubblicato su Lancet è stato condotto su quasi 20 mila partecipanti, tre quarti dei quali hanno ricevuto il vaccino e un quarto il placebo. Effetti collaterali gravi come ricovero in ospedale sono stati riscontrati in percentuali bassissime sia nel gruppo placebo (0,04%) sia in quello del vaccino (0,02%) e nessuno è stato considerato associato alla vaccinazione. I principali effetti secondari riscontrati sono sintomi lievi simil-influenzali come mal di testa, dolore alle ossa, o anche dolore al sito dell’iniezione e senso di spossatezza.

Sputnik V si somministra in due dosi ciascuna contenente un adenovirus diverso, modificato in modo da riprodurre la proteina spike della SARS-CoV-2. Gli adenovirus sono anche indeboliti in modo da non potersi replicare all’interno del corpo umano e causare altre malattie. Gli autori dello studio spiegano che il fatto di utilizzare due adenovirus differenti aumenti l’efficacia del vaccino e riduca la possibilità di una risposta negativa da parte del sistema immunitario.

La nostra analisi ad interim dello studio randomizzato, controllato e di fase 3 di Gam-COVID-Vac in Russia ha dimostrato un’elevata efficacia, immunogenicità e un buon profilo di tollerabilità nei partecipanti di età pari o superiore ai 18 anni

Ha spiegato la dott.ssa Inna V Dolzhikova, principale co-autrice dello studio condotto dal Centro nazionale di ricerca epidemiologica e microbiologica Gamaleya in Russia.

Sputnik V efficace anche contro la variante inglese

ll vaccino russo Sputnik V ha dimostrato di essere efficace contro il ceppo britannico del coronavirus. 

I nostri specialisti hanno studiato l’attività neutralizzante del siero di sangue dei volontari vaccinati con Sputnik V contro il ceppo britannico del virus SARS-CoV-2. La ricerca verifica che il livello di anticorpi neutralizzanti contro il ceppo britannico non differisce dal livello di anticorpi neutralizzanti contro il ceppo originale della SARS-CoV-2. Quindi, il vaccino Sputnik V protegge contro il ceppo britannico mutato del coronavirus non meno efficacemente che contro il ceppo normale

Queste le parole del ministro della Salute russo Mikhail Murashko

Leggi anche: https://www.ildigitale.it/covid-la-variante-inglese-buca-le-mascherine/

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