Elezioni USA – Biden in vantaggio ma Trump denuncia brogli

A 270 voti mancanti per decretare il vincitore, Trump non ci sta, mette le mani avanti denunciando brogli e dichiara che si rivolgerà alla Corte Suprema

Cecilia Capanna
Cecilia Capanna
Appassionata di temi globali, di ambiente e di diritti umani, madre di tre figli del cui futuro sente un grande senso di responsabilità
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Con un testa a testa che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso, Joe Biden è in vantaggio su Trump di 11 punti, 224 contro 213, ma mancano ancora 270 voti per decretare chi sarà il presidente, il vincitore di queste Elezioni USA 2020.

Degli stati chiave in cui si è consumata maggiormente la battaglia, Trump ha vinto negli stati dell’Ohio e della Florida; Biden ha vinto in Minnesota.

Arizona, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin sono diventati sempre più cruciali.

Trump non ci sta, vuole fermare il conteggio, dice che lui ha già vinto, la sua è una vittoria schiacciante negli stati del cosiddetto “Trump Territory”: Florida, Texas, Ohio, North Carolina, Georgia, in cui “i democratici non appaiono nemmeno sui tabulati”. “They’re never gonna catch us!”, non ci prenderanno mai, ha aggiunto, tra le urla dei sostenitori che hanno applaudito il suo discorso alla Casa Bianca, durante il quale ha denunciato brogli alle elezioni USA 2020.

“Un enorme gruppo di persone ci ha sostenuto, milioni e milioni di persone hanno votato per noi”, ma “un triste gruppo di persone” per Donald sta cercando di boicottare le elezioni.

“Quella che si sta consumando è una frode all’America, noi abbiamo vinto queste elezioni! (…) questo è un grande momento per gli Stati Uniti perché è in corso un’enorme frode ai danni dell’America, bisogna fermare tutto, noi andremo alla Corte Suprema e vinceremo, noi abbiamo già vinto”

Lo avevamo largamente previsto che in caso di vantaggio di Biden avrebbe reagito così, già ieri aveva messo le mani avanti dicendo che dichiarerà la vittoria “quando c’è vittoria, se c’è vittoria”. E ora invoca giustizia alla Corte Suprema.

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Trump e la Corte Suprema

Non è una coincidenza che sul finire del suo mandato, Trump sia riuscito a sostituire in corner Ruth Bader Ginsburg, la scomparsa giudice icona dei diritti di genere, con la sua pupilla, Amy Coney Barrett, guadagnandosi la maggioranza anche nell’organo che dice l’ultima parola in America, con 6 giudici repubblicani contro 3 democratici.

La Coney Barreett ha dichiarato di essere indipendente pronunciando il suo giuramento e lo ha ribadito più volte.

Il mio giuramento solenne significa che farò il mio lavoro senza alcuna paura o favori e che lo farò in maniera indipendente dalle parti politiche e secondo le mie personali preferenze.

Ha detto che si comporterà secondo le proprie idee e convinzioni, certo è che se le sue convinzioni personali coincidono con il sostegno smodato per Donald a cui sarà in eterno grata per la nomina, avrà il suo peso nel caso il ricorso di Trump vada avanti. 

Comincia la rissa tra Trump e Biden

Capire chi vincerà le elezioni Americane 2020 sarà un processo lungo e laborioso. Lo spoglio dei voti arrivati per posta lascia appesi gli Stati Uniti, come era già successo nel 2016 nella sfida tra Trump e Hillary Clinton. La candidata democratica in un primo momento era in vantaggio e di fatto aveva ottenuto la maggioranza di voti cosiddetti popolari, cioè i voti dei cittadini, ma via via che votazioni e spogli proseguivano, il risultato si capovolgeva con la conta degli stati, fino a vedere entrare trionfante nella Casa Bianca Donald Trump.

Gli americani sono campioni nel prevedere le situazioni e prepararsi per tempo ad affrontarle. Questo momento sospeso era previsto, le dichiarazioni di Trump che da parecchio tempo mette le mani avanti lo avevano annunciato. Biden si trova preparato? Ha una strategia anche lui?

Una cosa è certa: le uscite di Trump di oggi danno inizio alla rissa. Ne vedremo delle belle.

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Appassionata di temi globali, di ambiente e di diritti umani, madre di tre figli del cui futuro sente un grande senso di responsabilità
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