Trattative tra Conte e maggioranza, rischi per il Governo?

Da qualche settimana si paventa la crisi di governo a causa della volubilità di qualche gruppo parlamentare. La maggioranza scricchiola ma non molla. Ecco perché.

Domenico Di Sarno
Domenico Di Sarno
Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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Trattative tra Conte e maggioranza, sono settimane che Matteo Renzi insieme ai suoi, in particolare Maria Elena Boschi e Teresa Bellanova, tiene in scacco la maggioranza.

L’occasione di confronto acceso riguardò il decreto per il Natale. Non si trattò però della prima occasione di scontro. Renzi aveva iniziato a scontrarsi con il resto della maggioranza già parlando di MES e di Recovery Fund.

Trattative tra Conte e maggioranza, delegazioni ricevute dal Presidente Conte. La crisi è rinviata?

trattative tra conte e maggioranza
Trattative tra Conte e maggioranza, Matteo Renzi e la ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova.

Ma non è tutto, a tre giorni da Natale il Matteo del governo torna alla carica e lo fa attraverso la sua delegazione ricevuta il 22 dicembre a palazzo Chigi dal presidente del Consiglio dei Ministri.

La ministra Bellanova capo delegazione ha dichiarato con soddisfazione:

Noi oggi finalmente abbiamo cominciato a discutere.

Invece il 7 dicembre siamo stati convocati in un Cdm nel corso del quale Conte ha illustrato per un’ora e 7 minuti un piano in base al quale si espropriavano i ministeri, si espropriavano le regioni, si metteva da parte la Pubblica amministrazione e si facevano assunzioni di 6 esperti e 300 persone che dovevano lavorare.

Poi la parola passò al ministro Amendola. Oggi quella proposta non c’è più. E si comincia a discutere sul merito. Perciò c’è un passo avanti.

Dunque lo strappo sembra ricucito.

Leggi anche: Il Mes fa ballare il Governo, le 48 ore più lunghe di Conte

Trattative tra Conte e maggioranza, tutti pronti alle urne ma votare non conviene a nessuno

Nella giornata di ieri si era più volte pensato a uno scenario post Conte con tutti i partiti che si dicevano pronti al voto ma nessuno con quelle intenzioni.

Il centro destra si è diviso su eventuali soluzioni ad una ipotetica crisi di governo ma anche in questo caso, proclami a parte, nessuno vuole davvero votare. Il perché potrebbe essere presto detto. Chi ha interesse a procurare una crisi dell’esecutivo in piena pandemia, a pochi giorni dal Natale, con delle scadenze importanti a livello europeo e nazionale nei primi mesi del prossimo anno?

Chi dovesse prendersi questa responsabilità di sicuro non può essere certo di riscuoterne i risultati in termini di consenso, adesso più che mai occorre dare al Popolo l’immagine di un governo forte e questi scricchiolii appaiono quanto meno inopportuni. Qualche giorno fa tra l’altro, proprio dalle nostre pagine abbiamo parlato di quanto sia ritenuto affidabile dagli Italiani il nostro Presidente del Consiglio.

Trattative tra Conte e maggioranza, la comunicazione in politica non è una scienza esatta

trattative tra conte e maggioranza
Trattative tra Conte e maggioranza, Renzi tiene sotto scacco il Premier.

Ma la politica è come una partita a scacchi, non è una scienza che sa di determinismo. Per intenderci, non è una scienza esatta, a ogni azione corrisponde una reazione ma non sappiamo quale sarà la reazione che quella azione vuole procurare.

È come se spingessimo l’interruttore della luce di casa nostra, sappiamo che si accenderà la lampadina e tocchiamo l’interruttore perché vogliamo che si accenda quella lampadina. Qui non è così. Sappiamo che azionando un interruttore qualcosa accadrà ma non sempre siamo in grado di determinare a priori cosa accadrà esattamente.

Leggi anche: Le 10 frasi più pronunciate da Conte durante la pandemia. Una è virale

Trattative tra Conte e maggioranza, la partita a scacchi: sacrificare la regina per fermare un re?

Circa una settimana fa Milanofinanza e Linkiesta riportavano la necessità di 550 nomine da fare entro la prossima primavera. Si tratta di nomine di stato, controllate e partecipate, si va da Cdp a Ferrovie dello Stato ad Anas.

Una quantità enorme di ruoli chiave e posti di comando che fa gola sicuramente ai partiti e nessuno vuole perdere l’occasione di far sentire la propria voce e rivendicare la propria quota di uomini di fiducia da piazzare nei posti giusti. Questi ricatti che sembrano minacciare la tenuta del governo, i vari proclami da destra e sinistra “La parola passi al Colle”, potrebbero in realtà nascondere questi altri scopi. Del resto negli scacchi quante volte si sacrifica la regina per fermare un re?

Leggi anche: Conte è il leader più credibile d’Europa: lo dice la classifica di Politico.eu

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Domenico Di Sarno
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Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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