Trasporto intermodale e multimodale: cosa sono e quali sono le differenze?

Tutto quello che devi sapere per orientarti al meglio nel mondo del trasporto intermodale e multimodale.

Il mondo dei trasporti è particolarmente variegato e al suo interno esistono diverse modalità di trasporto con caratteristiche in comune, ma anche varie differenze (trasporto su strada, su rotaia, per mare, aereo ecc.). Ognuna di queste modalità ha inevitabilmente vantaggi e svantaggi che, a seconda dei casi, fanno preferire l’una all’altra. Vi sono poi circostanze nelle quali è necessario, o comunque più utile e vantaggioso (e talvolta logisticamente necessario), utilizzarle in sinergia. È a questo punto che entrano in gioco i concetti di trasporto intermodale e multimodale. Cerchiamo di capire cosa si intende con queste espressioni. 

Prima di spiegare nel dettaglio questi due concetti però, è opportuno ricordare che il settore logistica e trasporti ha per il nostro Paese un’importanza economica non secondaria, dal momento che rappresenta circa il 9% del PIL (Prodotto Interno Lordo) ed è quindi importantissimo anche a livello occupazionale. Oltre ai vantaggi economici, inoltre, è corretto ricordare che il trasferimento delle merci è fondamentale per il benessere di tutti i cittadini e per la prosperità di tutte le imprese italiane. 

Trasporto multimodale e intermodale: cosa sono? 

Il trasporto multimodale, come facilmente si può intuire dalla terminologia è una tipologia di trasporto che combina più di una diversa modalità di trasporto per far giungere delle merci da un punto di partenza fino al luogo di destinazione finale. 

La definizione di trasporto multimodale in sé e per sé è piuttosto chiara, ma si può fare un’ulteriore distinzione; il fatto che si utilizzino due diverse modalità di trasporto implica spesso il fatto di dover “manipolare” il carico merci per poter trasferire queste ultime da un mezzo a un altro; si verifica cioè la cosiddetta “rottura di carico”; in termini più pratici: il vettore di trasporto si ferma in un magazzino (o comunque su una piattaforma); qui le merci vengono messe a terra per poter essere ricaricate su un mezzo di trasporto diverso. 

Non sempre però è necessario dover passare dalla fase di rottura di carico; in alcuni casi, infatti, è possibile ricorrere a quelle che nel settore logistica e trasporti sono note come UTI (Unità di trasporto Intermodale), il cui tipico esempio è rappresentato dai container

In questo caso, si parla di trasporto intermodale, una tipologia di trasporto che si basa sul trasferimento di una UTI da un mezzo all’altro (per esempio un container che viene trasferito da un vettore che ha viaggiato su strada a un vettore che viaggia su rotaia). Viene praticamente bypassata la fase di manipolazione delle merci. 

Definizione di trasporto intermodale

Visto quanto esposto in precedenza, possiamo a questo punto fornire una pratica definizione di trasporto intermodale: particolare tipologia di trasporto multimodale che si caratterizza per l’assenza della rottura di carico. Quindi: 

  • trasporto multimodale: può esserci rottura di carico
  • trasporto intermodale: non c’è rottura di carico

Trasporto intermodale: una tipologia di trasporto ecosostenibile

In un mondo che sta rapidamente cambiando e pone sempre più attenzione ai temi ambientali e alla sostenibilità, una caratteristica importante del trasporto intermodale è che si tratta di una modalità di trasferimento delle merci che è ecosostenibile. Le ricerche infatti mostrano che utilizzando il trasporto intermodale è possibile una riduzione delle emissioni di anidride carbonica che può arrivare fino al 55% rispetto a quelle relative al trasporto stradale.

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