Avviata transizione Biden-Harris: anticipazioni sulle nomine

Trump ha dovuto cedere e la transizione Biden-Harris è avviata. Annunciate alcune delle nomine chiave

Cecilia Capanna
Cecilia Capanna
Appassionata di temi globali, di ambiente e di diritti umani, madre di tre figli del cui futuro sente un grande senso di responsabilità
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Lunedi 23 Joe Biden ha annunciato alcune nomine chiave del suo governo. La transizione Biden-Harris è avviata, nonostante Trump abbia provato a fare qualsiasi cosa per dimostrare che i risultati delle elezioni che lo hanno decretato perdente siano sbagliati.

Il presidente uscente ha fatto ri-conteggiare i voti in Michigan e in Georgia, ci ha provato in Wisconsin, ha anche provato a procedere per vie legali contro la Pensylvania ma i suoli slanci si sono scontrati con il muro della verità: Joe Biden ha vinto ed è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Donald Trump si è visto quindi costretto ad accettare la transizione ma ha dichiarato che continuerà la sua battaglia legale.

Le nuove nomine

Segretario di Stato: Antony Blinken – È stato al dipartimento di Stato dell’amministrazione Clinton e in seguito vice segretario di Stato nell’amministrazione Obama. Internazionalista, grande sostenitore dell’alleanza con l’Europa, prenderà il posto di Mike Pompeo. A lui ora il fondamentale compito di ricostruire le alleanze, riportare gli Stati Uniti verso posizioni atlantiste e di maggiore apertura verso molti Paesi orientali a cominciare dall’Iran. Si è presentato così: “Tra i miei genitori e nonni ci sono immigrati, rifugiati, un sopravvissuto all’Olocausto”.

Segretario della Sicurezza Nazionale: Alejandro Mayorkas – Primo politico ispanico a ricoprire questo ruolo, tra le altre cose si occuperà di immigrazione. Ha esordito dicendo: “Sono figlio di rifugiati”.

Direttrice dell’Intelligence Nazionale: Avril Haines – Prima donna a ricoprire questo ruolo, è stata vice direttore della CIA. Le sue parole: “Credo che possiamo operare cambiamenti significativi attraverso il servizio pubblico”.

Inviato per il Clima: John Kerry – Ex Segretario di Stato con Obama si occuperà della questione climatica ed entrerà nel Consiglio per la Sicurezza Nazionale in questa nuova veste, introducendo di diritto il problema del Climate Change tra gli altri temi ritenuti critici per la sicurezza del Paese. Ha dichiarato: “Sto tornando al governo per aiutare a risolvere la crisi climatica”.

Ambasciatrice degli USA alle Nazioni Unite: Linda Thomas-Greenfield – È una diplomatica di carriera. Questa la sua promessa: “Rappresenterò l’America sul palcoscenico internazionale”

Consigliere per la Sicurezza Nazionale: Jake Sullivan – Ha già collaborato con la CLinton e con Biden quando era vice presidente, è stato tra i primi negoziatori dell’accordo sul nucleare iraniano. Nei confronti dell’Iran ha sempre preferito l’approccio diplomatico. Si è presentato così: “Siamo pronti a guidare la politica estera e la sicurezza nazionale”.

Inoltre, voci di corridoio ancora non confermate danno l’ex presidente della Fed, Janet Yellen, come Segretaria al Tesoro. Anche lei sarebbe la prima donna a ricoprire questo incarico, dopo essere stata la prima donna Presidente della Federal Reserve.

Una squadra giudicata fortissima, di super competenti.

Leggi anche Joe Biden è il nuovo presidente USA

La transizione Biden-Harris

Oltre alle bizze di Trump, attaccato alla maniglia della porta della Casa Bianca mentre il vento dei ri-conteggi se lo porta via, voci più o meno tendenziose gettano ombre sui nuovi eletti. Della Harris, per esempio, si è detto che potrebbe seguire la linea apertamente filo-israeliana del precedente governo perché ha un marito ebreo.

Di Biden invece che “è un fiammifero usato”, che riporterebbe gli USA ad un tipo di governo già visto durante i due mandati Obama, che quindi l’America tornerebbe indietro ad un sistema che la vittoria di Trump di quattro anni fa ha dimostrato essere superato, non quello che vogliono gli americani. Anche il fatto che tra i protagonisti di questa transizione per ora non ci siano volti giovani sicuramente non aiuta.

Il proclama Biden-Harris

Il nuovo team Biden-Harris, ancora incompleto, risponde con un proclama:

“Le sfide storiche richiedono nuovi approcci storici. Le sfide complesse richiedono diversità di prospettive. Le sfide globali richiedono la leadership americana. Siamo pronti a ripristinare una leadership rispettata all’estero e onorare la leadership a casa. Noi capiamo che gli USA devono guidare non solo con l’esempio del nostro potere ma con il potere del nostro esempio. Non stiamo tornando al passato, stiamo costruendo un futuro migliore. Insieme ci raduneremo nel mondo per affrontare le nostre sfide comuni, sfide che nessuna nazione può affrontare da sola. L’America è di nuovo “sul pezzo”.

Una cosa è certa, il nuovo governo dovrà fare il massimo per riuscire a soddisfare le aspettative altissime dei suoi elettori, ma anche per calmare e magari anche far cambiare idea ai suoi detrattori, in un momento storico in cui pandemia, crisi climatica e crisi economica sono un groviglio difficilissimo da districare e risolvere. Se dovesse fallire, l’effetto elastico tra quattro anni sarebbe inevitabile, Trump non aspetta altro.

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Cecilia Capanna
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