Concluso il terzo round dei negoziati a Brest, in Bielorussia. Il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak ha scritto su Twitter: “Si è concluso il terzo round di negoziati. Ci sono piccoli movimenti positivi nel miglioramento della logistica dei corridoi umanitari”.
Poi, il consigliere di Zelensky ha aggiunto: “Intense consultazioni sono proseguite sul blocco politico di base delle regole, oltre che su un cessate il fuoco e sulle garanzie di sicurezza”.
C’è meno entusiasmo nelle parole del capo della delgeazione russa Medinsky, che ha affermato come sia “troppo presto per parlare di qualunque cosa positiva”. All’annuncio della fine dei colloqui, a Kiev hanno risuonato le sirene anti aeree.
Terzo round dei negoziati: le premesse
Terzo round dei negoziati: l’incontro a Brest, inizialmente, era previsto alle 15 ora di Mosca (13 ora italiana), ma la delegazione ucraina in un tweet aveva fatto sapere che i negoziati sarebbero cominciati alle 16 orario di Kiev (15 orario italiano). In origine, doveva esserci un nuovo incontro nel fine settimana, ma secondo Mosca gli ucraini avrebbero preso tempo.
Kiev, invece, sostiene di aver voluto verificare quanto i russi avrebbero rispettato il cessate il fuoco e permesso l’evacuazione dei civili con i corridoi umanitari. L’accordo in questione era arrivato alla fine del secondo round di negoziati, ma non è stato rispettato dai militari russi, che hanno continuato a bombardare uccidendo diversi civili. Solo questa mattina, i russi hanno aperto dei corridoi umanitari, ma è scoppiata la polemica con Kiev visto che conducono principalmente in Russia e Bielorussia.
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